Warning: Attempt to read property "post_excerpt" on null in /home/mhd-01/www.salentometropoli.it/htdocs/wp-content/themes/morenews/single.php on line 53
Comitato No Forno Crematorio: “Il nostro non è un NO ideologico”. Continua la protesta contro il tempio crematorio e si chiede chiarezza e consultazione referendaria dei cittadini.
Non accennano a placarsi le polemiche legate al progetto di realizzazione di un Tempio Crematorio a Botrugno, voluto dall’Amministrazione comunale, ma non visto di buon occhio da buona parte della cittadinanza botrugnese. Un’altra parte dei cittadini è invece favorevole, in quanto crede l’opera porterebbe benefici occupazionali ed economici, e non sembra preoccupata da potenziali emissioni nocive del forno.
Nei giorni scorsi, fuori da diverse case di Botrugno sono stati esposti degli striscioni con scritto “No al forno”. Domenica scorsa c’è stato anche un sit-in di protesta per le strade del paese e nei pressi della SS 275, organizzato da Movimento Civico Apertamente e Comitato No Forno Crematorio.
Gli organizzatori spiegano che questa iniziativa popolare è una delle tante emerse dal dibattito che ha caratterizzato le ultime due assemblee partecipate, promosse dal Comitato No al Forno Crematorio di Botrugno.
“Il progetto del forno crematorio – dichiarano i consiglieri di minoranza Maria Simona Schiattino, Fabio Di Bari e Claudia Vergari – non è stato preceduto da alcuno studio epidemiologico, come invece meriterebbe qualunque atto e decisione che abbia ripercussioni dirette su salute pubblica e ambiente. Una valutazione da parte del tavolo tecnico va fatta adesso, ad aggiudicazione provvisoria avvenuta e non alla fine di tutto l’iter tecnico-amministrativo così come l’Amministrazione Barone intende fare. Insomma, per noi, il tavolo tecnico posticipato ha il sapore di una farsa”.
E continuano: “Se non fosse stato per il consiglio comunale aperto del 15 febbraio scorso, promosso da noi ma richiesto da tanti cittadini, l’Amministrazione Barone avrebbe continuato a tacere su questo progetto e ci saremmo trovati direttamente con un forno crematorio nel nostro cimitero. In questo paese continua a mancare la democrazia, il coinvolgimento e il confronto diretto con i cittadini.”
Tante le domande che ci si pone: “Perché l’Amministrazione Comunale non ha mai reso partecipi i cittadini di un progetto così importante? Perché il Sindaco Barone fa sua l’introduzione della clausola di salvaguardia, quando questa è invece prevista per qualsiasi bando di gara?”. E precisano: “Il nostro NO non è una presa di posizione politica, non è un no ideologico rispetto al rito della cremazione e non ha alle spalle solo dubbi sull’aspetto ambientale, bensì abbiamo dubbi sulla ricaduta economica ed occupazionale per la comunità e non ci sono chiari i motivi che stanno spingendo alla realizzazione del forno crematorio proprio a Botrugno”.
Sull’aspetto importante del referendum precisano: “La maggioranza ha cercato in tutti i modi di ostacolare la nascita di questo regolamento. Dal 15 febbraio ad oggi, la commissione ha esaminato il regolamento per il referendum solo dopo 8 mesi dal consiglio comunale che l’ha proposto e solo dopo 3 richieste ufficiali depositate dalla consigliere di minoranza Claudia Vergari. Non è quindi vero che, come dichiarato dal Sindaco Barone, la commissione ci sta da tempo lavorando” e concludono: “Continueremo a fare il nostro lavoro di informazione e tutela della cittadinanza”.
Da queste dichiarazioni, i problemi sollevati da opposizione e Comitato sono di carattere sanitario, perché non sarebbe stato fatto uno studio preliminare sul possibile impatto delle emissioni del forno crematorio sulla salute dei cittadini, ma anche di carattere democratico, perché i cittadini non sarebbero stati resi effettivamente partecipi di questa decisione, che sarebbe stata comunicata al paese solo a giochi fatti, cioè dopo l’emanazione delle determine con cui veniva indetta la gara pubblica per la realizzazione dell’opera. Inoltre l’opposizione consiliare lamentare un presunto ostruzionismo da parte della maggioranza sulla definizione di un regolamento per il referendum comunale.
Articolo pubblicato in origine su Tagpress