Warning: Attempt to read property "post_excerpt" on null in /home/mhd-01/www.salentometropoli.it/htdocs/wp-content/themes/morenews/single.php on line 53
Si parla di terme in piazza, tra interventi e discussioni varie si alza una voce comune: dove sono i cittadini di Santa Cesarea? E cosa vogliono?
Parola di nuovo ai 5 stelle, con la consigliera Antonella Laricchia che va subito dritta al punto: “Non si riesce a capire cosa voglia in primis la cittadinanza di Santa Cesarea per le Terme. Non dovrebbero essere le istituzioni a decidere la strada da intraprendere, ma voi stessi. A noi non è chiaro cosa volete voi, che siete i nostri datori di lavoro, e il nostro lavoro è portare la vostra voce all’interno delle istituzioni”. Laricchia presenta diversi scenari, invitando la cittadinanza di informarsi e analizzare i pro e i contro di tutte le opzioni e decidendo, in virtù di ciò, quale è secondo i cittadini la strada giusta da intraprendere. La consigliera parla anche della consultazione popolare organizzata e promossa da Tagpress nel marzo del 2014, in cui i cittadini furono chiamati a specificare la loro preferenza tra diversi scenari per il futuro delle terme, che evidenziò un risultato molto spaccato (clicca qui per leggere tutti i risultati della consultazione). “Queste terme sono soprattutto vostre: informiamoci, decidiamo insieme cosa fare per il futuro della vostra terra. Dovete essere voi a decidere!”. Laricchia parla poi dei rischi della privatizzazione, portando esempi concreti di quanto già accaduto altrove, con spazi come un parco pubblico chiusi poi all’accesso pubblico, divenuto frequentabile dai soli clienti di una determinata struttura. Laricchia evidenzia poi come la richiesta di cessione gratuita delle quote regionali al Comune sia in realtà una semplice provocazione, non essendo attuabile, ma che un valutazione più congrua e ben lontana dai 18 milioni inizialmente indicati sia possibile.
“La cittadinanza non si rassegni e decida cosa fare, gli strumenti ci sono”, conclude Laricchia, che chiede anche al presidente delle Terme di avere accesso ai documenti riguardanti la società.
Segue un piccolo siparietto tra Falco e il Sindaco, con il primo che chiede a Bleve di spiegare quali sono i progetti riguardanti il futuro delle terme, a prescindere da rivalutazione ed eventuale acquisto del pacchetto di maggioranza. Richiesta che rimane praticamente senza risposta, con il sindaco che rinvia al dopo acquisizione tali discorsi.
Arrivano poi le scintille, con l’intervento di Cristian Casili: ”Le terme sono patrimonio di questa città, ma alla gente non sembra interessare – spiega Casili sulla stessa scia di Laricchia, che poi continua – il presidente Emiliano non è nuovo al fare promesse poi non mantenute, e la differenza di vedute tra lo stesso presidente e Loredana Capone è indice di poca trasparenza sulla questione Terme”. Il consigliere regionale dei 5 stelle ci va giù pesante, e parla di eventuali scenari politici già decisi sottobanco riguardanti il futuro di Santa Cesarea, e ricorda la presenza del nuovo centro termale sul cui possibile recupero si dovrebbe fare maggior chiarezza, con la possibilità di far venir fuori, come indicato praticamente da tutti i consiglieri regionali presenti, la funzione strumentale del bene. Casili si rivolge al sindaco di Santa Cesarea con le seguenti parole: “Che deve fare chi, chi deve fare che cosa e, soprattutto, le risorse dove stanno?” e invita ancora una volta al sindaco di indicare da dove si vorrebbe attingere per procedere ad eventuale acquisto delle quote regionali, invitando i due enti a presentare il piano finanziario e industriale sul futuro delle terme, che a differenza di quanto indicato dal Sindaco, per Casili non possono essere programmati dopo. “Quando sono in gioco territorio e paesaggio, bisogna essere uniti, mettendo da parte colori e schieramenti politici” conclude Casili, che inviterà Michele Emiliano e Loredana Capone a far maggior chiarezza ed evidenzia come l’incremento della valutazione delle quote regionali nel corso dell’ultimo anno (25 milioni l’intera società nel 2014, 18 milioni il “solo” 51 per cento nel 2015) faccia presupporre scenari poco limpidi.
Parola ancora a Pendinelli, per la cui persona Casili aveva espresso apprezzamenti poco prima nonostante il diverso schieramento politico; Pendinelli smentisce gli scenari sottobanco pronosticati da Casili, specificando che il piano industriale deve far seguito ad una valutazione economica, schierandosi al fianco del Sindaco Pasquale Bleve. Ribadisce che da parte della Regione vi è la massima disponibilità a collaborare, come già dimostrato, ma che gli scenari futuri non sono prevedibili è che è necessario stabilire un percorso comune, facendo presente che, qualunque sarà la rivalutazione sarà in ogni caso una cifra considerevole.
Prima degli interventi del pubblico, i rappresentanti del Movimento 5 Stelle hanno consegnato una targa di riconoscimento dedicata a Saverio Sticchi per quanto fatto per il territorio, ritirato dalla figlia del cavaliere. Tra i presenti c’è chi evidenzia a suo parere che Santa Cesarea Terme non è morta, ma la cittadinanza è troppo distaccata dalle sue sorti, e questo le impedirebbe di risalire. Ciò avrebbe permesso, stando alle parole di uno dei presenti, ai presidenti di Regione che si sono succeduti di disporre del bene pubblico per ottenere voti, in cambio di favori ai privati di turno.
Qualcun altro fa invece notare che la Regione non avrebbe mai dato importanza al territorio di Santa Cesarea, e che la precedente Giunta Vendola abbia causato gravi danni all’azienda ed ai suoi dipendenti. In tanti chiedono chiarezza, c’è chi auspica che si parli di futuro, andando oltre all’eventuale acquisto da parte del Comune e chiedendo di discutere di un piano industriale. “Il mercato termale come lo conosciamo è destinato al fallimento – dice qualcun altro – bisogna guardare in faccia il mercato, mancano le risorse per rilanciare Santa Cesarea Terme. Il treno per il turismo termale è ormai perso, si cerchi qualcuno che presenti un piano industriale valido e compatibile con l’interesse pubblico”.
L’ultimo intervento è del noto docente di diritto costituzionale Enrico Cuccodoro, che ha invitato tutti a mobilitarsi e cercare di risolvere i problemi che attanagliano il territorio, come la piaga di trasporti e collegamenti. Partecipazione popolare, con un occhio di riguardo per i giovani, è quanto indicato da Cuccodoro come uno dei presupposti per far rinascere Santa Cesarea Terme.
Un incontro pubblico chiuso così, accompagnato da diversi interventi e polemiche, su cui pesa in particolare un quesito molto grande: dove sono i cittadini di Santa Cesarea? E cosa vogliono, loro, per il futuro del loro territorio?
Articolo pubblicato in origine su Tagpress