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“Politica vigili affinché sulla SS 725 non si ripetano errori del passato. No alla battaglia a favore della “vergogna delle vergogne””.
Il Consigliere regionale PD, Sergio Blasi, è fiducioso circa il futuro della SS 275. Da sempre l’ex Sindaco di Melpignano si è battuto contro il vecchio progetto, quello definito dalla dirigente ANAS, Antonella Accroglianò, in un’intercettazione telefonica, come “la vergogna delle vergogne”, caratterizzato da illegittimità plurime, da costi esponenzialmente lievitati e dal sospetto che l’infrastruttura stradale servisse soprattutto a tombare i rifiuti tossici industriali, di cui alcune discariche abusive sono state rinvenute proprio lungo il percorso tracciato per la realizzazione della SS 275.
Secondo Blasi, tanto la nuova dirigenza ANAS, quanto il Governo, sembrano intenzionati a riprendere il discorso, ma con un nuovo progetto e una nuova gara.
“L’Anas e il Governo hanno assicurato a più riprese – dichiara Blasi – che l’ammodernamento della statale 275 si farà. Non solo: Delrio ha annunciato che sarà adottato un metodo simile a quello utilizzato per Expo. Questo, insieme alla collaborazione fondamentale dell’Autorità Anticorruzione, basta per garantire al territorio salentino che c’è la volontà di fare la nuova 275. Non solo: c’è la volontà di farla bene. L’interesse del territorio, infatti, è questo: sicurezza stradale, modernità delle vie di comunicazione e difesa dalle speculazioni e dal cemento inutile”.
Che sia quindi la volta buona? Che finalmente si ponga fine ad un progetto aberrante, per dare vita ad un progetto più consono alle esigenze di traffico e della sicurezza? Blasi è fiducioso, ma la prudenza è d’obbligo, anche se il Consigliere si dice convinto che il vecchio progetto verrà archiviato. Ma quando si volterà pagina? Quanto tempo dovrà ancora passare?
Critiche verso chi fa pressione su ANAS per dare il via libera ai lavori
Blasi riserva anche delle stoccate per quei politici, da destra a manca, che fanno pressione su ANAS – in maniera strumentale, secondo Blasi – per far partire i lavori subito sulla base del progetto attuale, nonostante tutto il marciume venuto fuori da questa vicenda ventennale. E’ critico in particolare con Rocco Palese, capofila di questo orientamento.
“Il gruppetto bipartisan di politici – prosegue Blasi – che recentemente si sono ricordati di attaccare Anas da destra, da centro e da sinistra, gruppo misto compreso, con a capo l’onorevole Palese, dovrebbe secondo me assumersi la responsabilità di vigilare perché non vengano ripetuti gli errori e gli orrori del passato. Perché sono quelli la ragione per cui Anas sta procedendo alla revoca dell’appalto e per cui la stessa Anas, ma anche il Governo, hanno evidenziato l’esigenza di un nuovo progetto. Quello vecchio, per cui tanto si batte il gruppo parlamentare bipastisan, è stato definito “la vergogna delle vergogne”. E giustamente sarà archiviato”.
“Io penso che strumentalizzare il disagio di persone – continua – per le quali una grossa azienda di costruzioni del territorio non ha saputo, o voluto, garantire una procedura di accesso agli ammortizzatori sociali, sia il modo peggiore di servire la causa dello sviluppo del Sud Salento. Meglio sarebbe che il loro potere di parlamentari lo esercitassero non per invitare a fare in fretta, il che suona paradossale dopo 25 anni di storia di quel progetto-mostro, ma invitare a fare bene”.
Il riferimento è probabilmente ai lavoratori che da diverse settimane presidiano un’area di Scorrano contigua alla SS 275, i quali sono stati licenziati da una delle ditte aggiudicatarie dell’appalto per l’ammodernamento della strada e che chiedono di far partire i lavori, sperando di poter essere riassunti. Blasi risponde proprio su questo, citando la risposta che il Ministro Graziano Delrio fornì proprio a Rocco Palese.
“Mi pare – aggiunge il Consigliere – che l’intenzione di fare bene in vece che fare in fretta da parte del Governo sia stata chiarita già il 25 maggio 2016. Quando il ministro Delrio rispose ad una interrogazione proprio di Palese, il quale dunque sa benissimo come stanno le cose e invece continua a prendere in giro l’opinione pubblica e anche gli operai prospettando possibili soluzioni diverse. Riporto per chiarezza l’intera risposta di Delrio della quale lo stesso Palese si dichiarò “parzialmente soddisfatto.
Disse Delrio:
“Come lei sa, purtroppo, questo non è un caso isolato: è la dimostrazione di come un’opera pubblica possa, tra burocrazia, ricorsi, progettazioni fatte male, bandi di gara non adeguati, incagliarsi e rimanere bloccata per più di vent’anni. Per questo il nuovo codice dei contratti pubblici, per questo la collaborazione con ANAC, per questo il fatto che le nuove regole per i lavori pubblica attengano soprattutto alla trasparenza, alla correttezza, al progetto esecutivo.
Il Governo è impegnato in questa questione della strada n. 275, perché abbiamo immediatamente attivato ANAS. Come lei sa, la sentenza del Consiglio di stato è di poche settimane fa. Abbiamo chiesto ad ANAS di fare tutti gli approfondimenti, anche perché ci sono procedimenti pendenti innanzi alla Corte dei Conti di Roma, alla Corte dei Conti di Bari, alla procura della Repubblica di Roma, alla procura della Repubblica di Lecce. La situazione è molto complessa per questo affidamento, che poi è stato disdetto e poi è stato, però, valutato non adeguato. Quindi, è indispensabile che ANAS, in collaborazione con ANAC, proceda a un’attenta valutazione.
Stiamo attendendo ancora le risposte da ANAS, poiché la sentenza definita è arrivata da pochi giorni, ma le posso garantire che, in questo caso, come in altri casi, cercheremo, come abbiamo fatto per Expo, come abbiamo fatto per il Mose, proprio in collaborazione con l‘ANAC, di sbloccare l’opera, di valutarne di nuovo le dimensioni, la qualità. Una project review va fatta comunque in ogni caso per poterla cantierare al più presto”.
Così stanno le cose, da allora. Anas sta procedendo – conclude Blasi – ad una attenta valutazione e ha deciso di annullare la gara. Si procederà a un nuovo progetto, dopo una valutazione sulle dimensioni sproporzionate e la qualità pessima del progetto esistente, e poi l’opera potrà procedere spedita. A meno che non vogliamo restare attaccati agli strepiti e alle chiacchiere di Palese e della compagnia bipartisan – gruppo misto incluso – che si sta occupando di condurre una battaglia a favore di qualcosa che Antonella Accroglianò definì “vergogna delle vergogne””.
Articolo pubblicato in origine su Tagpress