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Tonino Baldari ci ha lasciati ieri pomeriggio. Fino all’ultimo istante di vita ha lottato per la tutela del territorio e contro abusi e soprusi.
Si è spento nel pomeriggio di ieri l’irriducibile Antonio Baldari, detto Tonino. E’ stato il simbolo della lotta per la difesa del territorio, per il quale non si è mai risparmiato, fino all’ultimo respiro.
Tonino Baldari aveva 60 anni e si è trovato a dover combattere contro una malattia che lentamente l’ha consumato, anche se lui preferiva lottare contro i soprusi e gli abusi.
Era artista (scultore e pittore) e guardia ambientale, figlio di un combattente partigiano, da cui aveva ereditato lo stesso spirito di lotta e il senso di giustizia. Viveva nel centro storico di Galatina, dove aveva anche il suo laboratorio. Era conosciuto soprattutto per le sue lotte, per il suo carisma. Onnipresente in ogni battaglia, contro il gasdotto TAP, contro gli stabilimenti inquinanti, contro gli abusi e le speculazioni edilizi, contro il vecchio progetto della SS 275, contro le estirpazioni degli ulivi nel Salento, contro la lesione dei diritti dei lavoratori… Difficile fare un elenco. Ovunque ci fosse un torto per l’ambiente o per la collettività, lui era lì.
E’ stato un punto di riferimento tra i movimenti e comitati per la difesa del territorio e dei diritti. Sempre informato e preparato sulle questioni di cui si occupava, aveva l’abitudine di leggere ogni giorno diversi giornali, sia cartacei che online, di presenziare ai convegni, di fare domande, di effettuare sopralluoghi documentando con foto e filmati. Era brillante, non si dava mai per vinto ed era solito segnalare alle autorità tutto ciò che riteneva rilevante. Come lui stesso ha raccontato, calpestando i piedi al malaffare, in qualche occasione ha suscitato delle reazioni poco ortodosse.
Tonino non era certo uno che delegava ad altri il compito di occuparsi del bene pubblico, ma era lui il primo a metterci le mani. Era un autentico trascinatore.
Anche nei momenti di tensione, con la sua positività, la sua simpatia, la sua ironia, riusciva sempre a sdrammatizzare e a distendere gli animi.
Molto loquace e amichevole, eccentrico, non passava inosservato. Era ben voluto da tanta gente, come testimoniato anche dal calore e dall’autentico affetto ricevuto negli ultimi mesi di vita.
Pur fortemente provato dalla malattia, fin quando ha potuto ha presenziato a tutti gli eventi, gli incontri, le manifestazioni, anche viaggiando da solo con la sua inconfondibile Panda color bordeaux, sul cui cruscotto era posizionato un foglietto bianco con su scritto “#difendiamogliulividelsalento”.
Già tra agosto e settembre si era temuto per la sua vita, quando entrò in coma. Ma Tonino non era tipo da lasciarsi andare. Si risvegliò e dopo qualche giorno fu riportato a casa, dove ha continuato, nei limiti delle sue possibilità, ad essere attivo nelle battaglie civili, con l’energia e la lucidità di sempre.
Ironia della sorte, circa un mese fa si era apparsa erroneamente la notizia del suo decesso, ma in realtà si trattava di un suo omonimo. Lui ha commentato la notizia con la sua consueta sottile ironia, la stessa con la quale esorcizzava la sua malattia e la sua consapevole e inevitabile sorte.
Ora che è accaduto davvero, in tanti hanno sperato fino all’ultimo che si fosse trattato nuovamente di una falsa notizia. Ma così non è stato. Tonino ha lottato per ciò in cui credeva come se avesse dovuto vivere per sempre.
I messaggi di cordoglio e i ricordi condivisi su facebook ormai nemmeno si contano. Anche il Consigliere M5S Cristian Casili ha voluto dedicargli un pensiero:
“Ciao Tonino, di te ricorderò sempre semplicità, umiltà, ma sopratutto amore per questa terra per la quale ti sei battuto come un vero guerriero”.
I funerali si terranno questo pomeriggio alle ore 15.30, presso la Chiesa di San Biagio a Galatina, dove verrà dato l’ultimo saluto al guerriero per i diritti e per l’ambiente.
Articolo pubblicato originariamente su Tagpress