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Un mega gasdotto SNAM dovrebbe passare per le zone terremotate, per portare il gas di TAP lungo lo stivale. Pietrucci: “Studiare urgentemente alternative al tracciato del gasdotto a rischio”.
E’ una vecchia questione. Da anni un c’è un fronte contrario al Metanodotto Rete Adriatica, che abbraccia diverse regioni d’Italia, a sud e a nord, ma sopratutto nel centro Italia, con diversi comitati locali che denunciano la pericolosità di questo progetto.
La preoccupazione principale riguarda le aree a grande rischio sismico nelle quali dovrebbe passare questo gasdotto, che partirebbe dal Salento, innestandosi al gasdotto TAP, per terminare nel nord Italia.
Il Metanodotto Rete Adriatica, il cui progetto è stato presentato da Snam Rete Gas, passerebbe per la dorsale appenninica di Umbria, Lazio, Abruzzo e Marche, nelle aree a più alta vulnerabilità sismica, già interessate in passato da forti terremoti, ed oggi colpite da un‘attività sismica senza precedenti nella storia recente.
La situazione, alla luce dei recenti eventi sismici, desta ancora maggiore preoccupazione.
Il suolo in alcune zone del centro Italia si è abbassato fino a 60 centimetri, la roccia si è aperta ed il territorio sta prendendo una nuova forma.
Come potrebbe essere compatibile con queste un gasdotto come quello Metanodotto Rete Adriatica?
Si pensi che a causa di alcuni smottamenti* conseguenti al maltempo, in Abruzzo, in provincia di Teramo, a marzo del 2015 esplose un gasdotto (di caratteristiche solo lontanamente paragonabili a quelle del Metanodotto Rete Adriatica) provocando danni e feriti. Furono tre in tutto le esplosioni, col bilancio di 8 feriti, con diverse persone intossicate, 3 case evacuate a causa delle fiamme, 2 altre case danneggiate, auto divelte dalla forza d’urto dell’esplosione. Gli abitanti della zona coinvolta vissero ore di panico. I comitati di cittadini parlarono di tragedia sfiorata. Non sono rari gli incidenti ai gasdotti. Non c’è nulla di innocuo in queste opere.
Sulla questione terremoti e gasdotto è intervenuto ieri anche Pierpalo Pietrucci, presidente della Commissione territorio del Consiglio Regionale, il quale – come riportato dall’agenzia ASI Press – ha dichiarato:
“Se è vero, come deve essere vero, che siamo all’inizio di un cambio di strategia, che pone finalmente la messa in sicurezza e la prevenzione tra le priorità programmatiche di rilievo nazionale, allora il presidente del Consiglio Matteo Renzi e il presidente della Giunta regionale Luciano D’Alfonso, in accordo con i colleghi del Lazio, dell’Umbria e delle Marche, devono assumere l’impegno di scongiurare la localizzazione del supergasdotto Snam lungo la dorsale appenninica, in inquietante corrispondenza con le aree a piu’ alta vulnerabilità sismica, colpite da terremoti dal 2009 agli ultimi giorni, in modo da anteporre l’incolumità delle persone alla presunta centralità strategica di un’infrastruttura”.
Pietrucci ha poi aggiunto che “Casa Italia – (il progetto del Governo per mettere in sicurezza il Paese, ndr) non deve esaurirsi nel pur prioritario rafforzamento degli edifici”, ma dovrebbe essere anche “un modo di agire che tiene assieme l’edilizia antisismica con la cultura della prevenzione fino, appunto, alla programmazione infrastrutturale”.
Per questo è necessario, secondo il Pietrucci, studiare urgentemente “tutte le alternative al tracciato del gasdotto a rischio. A cominciare dall’opzione offshore, in mare”.
*Aggiornamenti
La causa dell’esplosione è dibattutta. Snam imputa la causa a smottamenti e ad attività umane. Ma viene contestata questa tesi da comitati di cittadini ed associazioni, che puntano il dito contro lo stato di queste infrastrutture e la scarsa sicurezza delle stesse, anziché a presunte frane o smottamenti.
Articolo pubblicato originariamente su Tagpress