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La Sezione Sud Salento dell’associazione ambientalista italiana chiede l’intervento delle istituzioni in merito ai valori di radiazioni oltre i limiti di legge rilevati a Parabita
Nuovo allarme inquinamento lanciato dalla Sezione Sud Salento di “Italia Nostra“. L’ente territoriale dell’associazione culturale e ambientalista italiana ha infatti denunciato valori eccessivi di onde elettromagnetiche riscontrati a Parabita, precisamente in località “Terrisi“: nello specifico, la sezione salentina si riferisce ai dati contenuti nello studio compiuto dalle società Towersud e Mediadus, secondo il quale in quest’agro parabitano sarebbero stati abbondantemente superati i limiti di 6 W/m2 (watt per metro quadro) previsti dalla legge in materia di inquinamento elettromagnetico.
Le cifre riscontrate raggiungono infatti una media di ben 8 W/m2 , con picchi di 10,50. Tale livello, secondo quanto informato da “Italia Nostra – Sud Salento”, sarebbe stato causato dalla delocalizzazione di alcuni ripetitori radiofonici e televisivi, che ha così modificato le distanze degli impianti dal suolo e dalle abitazioni.
Tutte queste informazioni sono contenute in una lettera che la sezione salentina di “Italia Nostra” ha inviato alle istituzioni, in particolare il sindaco Alfredo Cacciapaglia e il Comune di Parabita, il prefetto di Lecce Claudio Palomba, il presidente della Provincia di Lecce Antonio Gabellone, il sindaco di Collepasso Paolo Menozzi, il dirigente del Dipartimento Prevenzione dell’Asl di Lecce Giovanni De Filippis e il referente di Arpa Puglia/Dap Lecce Roberto Bucci.
“Italia Nostra – Sud Salento” chiede ai suddetti destinatari di intervenire “al fine di prevenire ogni forma di inquinamento ambientale ed eventuali effetti di carattere sanitario sulle popolazioni”, prendendo immediatamente visione dei dati forniti dalle due società ed esaminando “la situazione circa la ubicazione degli impianti sui tralicci presenti in Località ‘Terrisi’ e il loro funzionamento secondo i parametri stabiliti dalle normative e dai regolamenti in materia”.
L’associazione, inoltre, propone al Comune di Parabita la convocazione di un tavolo tra i diversi soggetti istituzionali, economici e sociali competenti e interessati, “perché la situazione possa essere conosciuta e valutata sotto ogni punto di vista anche per concordare eventuali azioni da adottare”.
Gli effetti dell’inquinamento elettromagnetico sono tutt’ora al centro delle discussioni, ma è ormai chiaro che l’organismo umano e l’ambiente risentono delle onde elettromagnetiche, sia nello spettro delle alte frequenze (radiodiffusione, telediffusione, ponti radio, reti di telefonia cellulare, wireless…), che in quello delle basse frequenze (cavi di distribuzione della rete elettrica).
E’ stato evidenziato come un’esposizione costante a radiazioni intense di bassa frequenza possa provocare impulsi nervosi e contrazioni muscolari involontarie, mentre le radiazioni di alta frequenza possono essere la causa di un surriscaldamento dei tessuti. E’ stato inoltre riscontrato come emissioni di debole intensità possano avere effetti biologici, influenzando, ad esempio, il comportamento, le capacità di apprendimento e il sistema ormonale degli animali, mentre posso compromettere la regolare crescita delle piante.
L’inquinamento elettromagnetico si presenta quindi come uno dei temi che istituzioni, esperti e ambientalisti dovranno inserire tra le priorità della loro agenda, non fosse altro che si tratta di un fenomeno che, come tutte le forme di inquinamento, è diretta conseguenza del progresso tecnologico avviato dall’uomo; un progresso che, al momento, appare inarrestabile.
Articolo pubblicato originariamente su Tagpress