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L’associazione “Salute Salento” denuncia le difficoltà degli utenti con problemi di deambulazione di trovare parcheggio all’interno dell’area dei poliambulatori dell’ex “Vito Fazzi” di Lecce
Nelle grandi città, ma non solo, rappresenta uno dei maggiori ostacoli per una efficiente viabilità: la difficoltà di trovare parcheggio. Gli automobilisti rallentano eccessivamente alla ricerca di un posto libero e possibilmente il più vicino possibile al luogo dove devono recarsi, e il traffico rischia di congestionarsi. Questa è una situazione che si presenta piuttosto regolarmente anche a Lecce, anche dove, almeno in teoria, non dovrebbe esserci traffico: si tratta dell’are interna dell’ex “Vito Fazzi“, in piazzetta Bottazzi, dove sorge il poliambulatorio della Cittadella della Salute.
A denunciare il disagio è l’associazione “Salute Salento“, che presenta la situazione raccontando l’esperienza della signora A.L., una 74enne con problemi di deambulazione: nei giorni scorsi l’anziana si è recata col marito presso la Cittadella della Salute per sottoporre la sua anca ad una radiografia; una volta giunti sul posto, il coniuge ha accostato la sua automobile per consentire alla moglie di scendere, aiutandosi con le sue stampelle e con non pochi patemi. Un’azione necessaria proprio per la difficoltà di trovare un parcheggio ed evitare così alla moglie ulteriore fatica. L’anziana signora, con l’ausilio delle sue stampelle, ha così atteso l’arrivo del marito, mentre percorreva l’area interna dell’ex “Vito Fazzi” per trovare un parcheggio.
E’ questa la situazione che “Salute Salento” descrive come quotidiana all’interno della Cittadella della Salute: non basta quindi dimostrare di possedere difficoltà di deambulazione per accedere nell’area riservata dell’ex “Vito Fazzi”, perché automobilisti ed utenti si scontrano con la difficoltà di trovare un posto libero dove lasciare la propria vettura. Eppure sono circa 800 le automobili che sostano regolarmente nell’area della Cittadella e di Villa Libertini e molti si sono chiesti a chi appartengano.
La risposta è stata individuata proprio da “Salute Salento” che ha chiesto chiarimenti ai custodi della sbarra (che impedisce l’accesso ai non autorizzati e a chi non ha problemi di deambulazione) dell’ingresso di via Miglietta. Questa è stata la spiegazione di uno di loro:
Ogni giorno al Polo didattico ci sono corsi di formazione frequentati da centinaia di persone. Sono medici e operatori che restano tutta la mattinata e a volte anche il pomeriggio. Poi ci sono almeno 50 auto della ditta Tundo per il trasporto dei disabili. Gli autisti vengono in due con le loro auto che lasciano nel piazzale. Anche la stessa Asl, però, ha parcheggiato molte auto aziendali nuove. A queste vanno aggiunte le auto dei circa 300 dipendenti dell’azienda e quelle dei pazienti, circa 600, che però si fermano solo un paio di ore.
A conferma di quanto affermato dal custode, l’associazione di volontariato di Castromediano prende ad esempio propria la giornata di ieri, lunedì 7 novembre, con le aule del Polo didattico che ospitavano 4 corsi frequentati da almeno 200 persone: Audit informatico, Sicurezza sul lavoro, Dimissioni protette, Primo soccorso Bls-d. Un parcheggio decisamente al collasso, tanto che molte macchine aziendali sostano perfino negli stalli rosa riservati alle donne incinte.
In una situazione del genere, molti hanno sollevato il sospetto che molte delle automobili parcheggiate appartengano anche ad alcuni docenti del vicino istituto scolastico “A. De Pace” e dipendenti delle sedi di Arpa e Provincia di Lecce, anch’esse situate nei pressi dell’area. Il custode interpellato ha però escluso questa possibilità, in virtù di una serie di opportuni controlli.
Importanti e necessari corsi, come anche corretto garantire un posteggio ai dipendenti dell’Asl e alle auto aziendali. ma forse la priorità spetterebbe agli utenti del poliambulatorio, che proprio per le ragioni per le quali si recano presso la Cittadella, come la signora A.L., avrebbero diritto sicuramente ad una maggiore attenzione anche sotto questo aspetto.
Articolo pubblicato originariamente su Tagpress