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Concluse le indagini preliminari: indagato il rappresentante legale del Cala 71 di Marittima.
Mancanza di agibilità dei locali presenti e delle licenze necessarie per organizzare una festa sul mare, oltre alle realizzazioni di una pedana sul tetto del locale e di una scala in ferro di accesso, senza che le stesse venissero preventivamente autorizzate: sono alcune delle accuse rivolte al rappresentante legale del Cala 71, chiosco situato nella meravigliosa insenatura denominata “Acquaviva”, a Marittima di Diso.
Ad aggravare la situazione dell’indagato vi è il fatto che le opere sarebbero state realizzate in zona sottoposta a vincolo paesaggistico ed idrologico e considerata ad elevato rischio crolli, come sottolineato alla chiusura delle indagini preliminari riguardanti il caso del Cala 71, divenuto negli ultimi anni un vero e proprio punto ritrovo per la movida salentina estiva; per il rappresentante legale verrà a breve formulata la richiesta di rinvio a giudizio da parte del Pubblico Ministero.
Il Cala 71, che finì agli onori delle cronache territoriali nel maggio del 2016 a causa di un incendio di probabile natura dolosa che provoco ingenti danni, risulta attualmente non in funzione essendo una location attiva nel solo periodo estivo, grazie anche alla moltitudine di eventi musicali organizzati in riva al mare spesso molto apprezzati da turisti e residenti.
Articolo pubblicato originariamente su Tagpress