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M5S instiste sulla bonifica delle discariche abusive lungo il tracciato della SS 275. Trevisi: “Cittadini hanno diritto di conoscere verità su pericolosità delle sostanze tombate nel sottosuolo e quali danni le stesse hanno causato fino ad oggi e quali potranno ancora causare”.
Dopo la sentenza della magistratura che ha cancellato il progetto faraonico da 288 milioni di euro che prevedeva l’ammodernamento della SS 275, ma che – come denunciato da attivisti e comitati di cittadini e come confermerebbe l’Autorità anticorruzione – nei fatti, era stato piegato agli interessi di parte, ora l’attenzione si sposta sul piano ambientale.
In particolare i pentastellati concentrano l’attenzione su alcune discariche abusive con rifiuti industriali speciali rinvenute sul percorso che avrebbe dovuto seguire la mega strada e che, secondo quanto ipotizzato da attivisti e magistrati, potrebbero aver determinato la deviazione del tracciato in modo da tombare questi rifiuti con i lavori di allargamento della SS 275.
La gravità della questione delle discariche abusive di contrada “Matine”, tra Tricase e Alessano, era risaputa, ma ora la magistratura penale ha aperto un nuovo filone di indagini sulla SS 275 che coinvolgerebbe Sindaci, Commissari prefettizi, imprenditori (sono 9 gli indagati). Questi nuovi rivolti giudiziari, secondo il Movimento 5 Stelle, rappresentano l’esito natura di un disastro da sanare per salvare territorio, legalità e trasparenza.
Si esprimono in merito i due consiglieri salentini del Movimento 5 Stelle Cristian Casili e Antonio Trevisi entrambi componenti della V Commissione Ambiente:
“Si proceda subito alla bonifica urgente delle discariche lungo la statale 275 – esorta Cristian Casili vicepresidente della V Commissione – che, in vista del progetto rivelatosi zeppo di reati, sono state tombate. Altrimenti dopo la questione giudiziaria, si dovrà affrontare un grave problema ambientale. Se la priorità era cancellare il progetto che avrebbe saziato partiti e imprese amiche – continua il consigliere – ora si proceda a bonificare quei terreni perché un bando ben costruito e un territorio sano consentano di realizzare un’infrastruttura del tutto “pulita” e volta a salvaguardare esclusivamente la salute dei cittadini e la sicurezza delle migliaia di salentini che ogni giorno percorrono la 275”.
Evidenzia le responsabilità della politica il collega di commissione Antonio Trevisi, chiedendo che la Regione dia risposte in tempi celeri ai cittadini: “Cos’ha fatto fino ad oggi la politica regionale per evitare che si arrivasse sino a questo punto, con conseguenze drammatiche per i cittadini? – dichiara – I cittadini pugliesi hanno diritto di conoscere la verità sull’effettiva pericolosità delle sostanze tombate nel sottosuolo e quali danni le stesse hanno causato fino ad oggi e quali potranno ancora causare. Mi aspetto che per la Regione l’ambiente diventi una priorità e che vengano individuate risorse adeguate da destinare alle messe in sicurezza e ripristino dello stato dei luoghi. Solo in questo modo – conclude – si potrà effettuare una seria prevenzione delle cause che scatenano tanto dolore alle famiglie salentine che vivono in un territorio con le più alte percentuali di morti causate dall’alta incidenza dell’insorgenza di malattie tumorali.”
Articolo pubblicato originariamente su TagPress