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La rapina era stata messa a segno all’Ufficio postale di San Cassiano. Un cittadino rimase gravemente ferito da una coltellata. Uno dei rapinatori fu arrestato alcuni minuti dopo il colpo.
Finita la latitanza del presunto secondo complice della rapina avvenuta lo scorso 31 ottobre all’Ufficio postale di San Cassiano. Uno dei rapinatori era stato arrestato, grazie all’intervento di alcuni cittadini, pochi minuti dopo che la rapina era stata messa a segno. Ora i carabinieri della Compagnia di Maglie hanno arrestato il secondo (presunto) rapinatore. Si tratta di un 25enne incensurato di Matino, S.V., compaesano dell’altro giovane arrestato, il 23enne G.A.T, anch’egli incensurato.
La rapina
La rapina era avvenuta verso l’orario di chiusura dell’Ufficio postale. I rapinatori, con il volto travisato e armati di coltello e pistola (rivelatasi poi essere giocattolo), costrinsero l’impiegata allo sportello, sotto minaccia, ad aprire la cassaforte e farsi consegnare un bottino da circa 4300 euro.
Durante la fuga a piedi, alcuni passanti, tra i quali diversi avventori del chiosco della Villa comunale, a pochi metri dalla Posta, avevano capito quanto stesse accadendo e avevano deciso di intervenire. Un 50enne di San Cassiano, Rosario Guercio, aveva bloccato e atterrato uno dei rapinatori, ricevendo una coltellata alla milza.
Secondo alcune testimonianze l’aggressore sarebbe stato lo stesso rapinatore atterrato; secondo un’altra versione, sarebbe stato il complice ad accoltellare il 50enne. Il coltello insanguinato fu poi gettato nella rampa che conduce ad un deposito sotterraneo del Comune. Uno dei rapinatori, che aveva cercato la fuga verso la periferia del paese, era stato poi scovato e bloccato da altri cittadini, e infine consegnato poi ai carabinieri, una volta giunta sul posto la pattuglia.
Il secondo complice invece era riuscito a raggiungere l’auto e a darsi alla fuga, fuga durata poco più di 3 settimane. In un primo momento si era parlato della presenza di un terzo complice che attendeva i due rapinatori in macchina, pronto a sfrecciare una volta concluso il colpo. Le successive indagini avrebbero però escluso la presenza del terzo uomo.
Per Rosario Guercio, il cittadino accoltellato, si era reso necessario un intervento in codice rosso del personale sanitario del 118. La ferita riportata è stata profonda e ha perso molto sangue ed ha subito più di un intervento chirurgico e diversi giorni di terapia intensiva.
L’attività inquirente
Nei giorni successivi alla rapina, un’intensa attività investigativa condotta dai carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Maglie, coordinati dalla P.M. della Procura di Lecce, Carmen Ruggiero, ha permesso di risalire all’identità del fuggitivo, il quale sarebbe l’esecutore materiale dell’accoltellamento.
L’arresto è avvenuto ieri sera, a Matino, ad opera degli stessi militari di Maglie, in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di Lecce, su richiesta della Procura.
Diversi elementi hanno incastrato il malvivente, tra cui i tabulati telefonici, che dimostravano l’intenso traffico telefonico con G.A.T, nonché le celle agganciate dal cellulare del 25enne, che dimostrerebbero come lo stesso, all’orario della rapina, fosse nei paraggi di San Cassiano.
Inoltre, il giorno della rapina, sarebbe stato immortalato in compagnia del complice dall’impianto di videosorveglianza della stazione di servizio situata nella zona industriale di San Cassiano, mentre erano a bordo di un’auto compatibile con quella usata per mettere a segno il colpo. Anche i vestiti indossati corrisponderebbero alle descrizioni effettuate dai testimoni.
Alcuni giorni fa i carabinieri hanno fatto una perlustrazione nelle campagne di San Cassiano, nella zona dove avrebbe tentato la fuga il giovane arrestato il giorno della rapina. Nell’area del sopralluogo, sotto una pianta di fico d’India, è stata trovata la pistola usata per la rapina (un’arma giocattolo a gas priva del tappo rosso), una giacca usata durante la rapina e parte del bottino (1025 euro circa).
S.V. è stato accompagnato presso il carcere di Borgo San Nicola. Su di lui incombono le accuse di rapina aggravata, in concorso con altra persona, e tentato omicidio. Non si esclude che al suo complice venga addebitata anche l’accusa di concorso in omicidio, pur non essendo l’autore materiale della coltellata.
Articolo pubblicato originariamente su TagPress