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La sezione Sud Salento dell’associazione ambientalista evita allarmismo sui valori di inquinamento elettromagnetico rilevati a Parabita, ma sollecita le istituzioni a monitorare costantemente la situazione
Nessun allarmismo, ma solo la volontà di tenere alta l’attenzione. La sezione Sud Salento di “Italia Nostra” ritorna sugli alti valori di onde elettromagnetiche rilevati a Parabita (precisamente in località “Terrisi”) in seguito a delle analisi compiute dalle società Towersud e Mediadus. Era stata proprio l’associazione culturale e ambientalista a diffondere questi dati, che superavano eccessivamente i 6W/mq previsti dalle legge riguardo l’inquinamento elettromagnetico.
Dopo alcune notizie apparse su un quotidiano locale, “Italia Nostra – Sud Salento” ha voluto chiarire che con la sua nota diffusa nelle scorse settimane “non ha assolutamente inteso e né ha ingenerato alcun allarmismo, né ha fornito propri dati sui livelli di inquinamento da campi elettromagnetici”. Nessuna emergenza, quindi ma solo una spinta maggiore a controllare la situazione: “La scrivente Sezione di Italia Nostra, che per prima e da oltre 25 anni ha posto il problema della necessità di monitorare l’inquinamento elettromagnetico sulla collina di Parabita, con la propria azione ha inteso esclusivamente sollecitare le istituzioni competenti a verificare quanto affermato dalle Società Towersud e Mediasud nonché di fare verificare la situazione circa l’ubicazione e il funzionamento degli impianti ricetrasmittenti posti sui tralicci presenti in Località “Terrisi” secondo i parametri delle normative in materia”.
A conferma, comunque, della necessità di approfonditi e immediati monitoraggi, l’associazione prende in riferimento due note istituzionali: la prima è quella del sindaco di Parabita, inviata lo scorso 26 ottobre ad ARPA Puglia, ASL Lecce, MISE Divisone Comunicazioni di Bari (e per conoscenza alla stessa associazione e alle società che hanno effettuato i test), con la quale chiedeva “di effettuare le verifiche ed i controlli del caso”; la seconda risale invece al 28 ottobre e redatta da ARPA Puglia/DAP di Lecce per il sindaco di Parabita, il Prefetto di Lecce, il Presidente della Provincia di Lecce, il Direttore Dipartimento Prevenzione ASL Lecce, Mediasud e “Italia Nostra-Sud Salento” con la quale comunicava che “questo Dipartimento eseguirà a breve misurazioni di campo elettromagnetico atte alla verifica di quanto segnalato”.
La situazione, quindi, necessità di un costante controllo e per questo l’associazione si rivolge nuovamente al Comune di Parabita e a tutte le autorità preposte per “avere informazioni sulla regolarità di tutti i tralicci presenti sulla collina di Parabita, su alcuni dei quali sono ancora installati dei ripetitori e che invece, per effetto delle autorizzazione rilasciate per l’installazione di tralicci più alti, sarebbero – già da tempo – dovuti essere rimossi, riducendo così l’impatto paesaggistico sulla collina più alta del Salento e le emissioni inquinanti sulla zona”.
Articolo pubblicato originariamente su TagPress