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Altre 58 persone indagate a vario titolo nell’ambito dell’Operazione Federico II, condotta da DIA e carabinieri. Ultima conferenza stampa per il Procuratore Cataldo Motta.
La Direzione Investigativa Antimafia (DIA) di Lecce insieme ai carabinieri di Brindisi, nell’ambito dell’Operazione Federico II, hanno eseguito a segno tra le due province 19 ordinanze di custodia cautelare in carcere, mentre altre 58 persone risultano indagate.
Sono accusate a vario titolo di associazione di stampo mafioso, associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, detenzione illecita e spaccio di sostanze stupefacenti, concorso in omicidio con l’aggravante del metodo mafioso, porto e detenzione illegali di arma da fuoco.
Le persone coinvolte sono di nazionalità sia italiana che albanese, giovani e meno giovani, dal sud al nord del Salento. Le indagini hanno avuto inizio nel 2012 tra le province di Lecce, Prato e Sassari.
Le ordinanze sono state emesse dal Gip del Tribunale di Lecce Alcide Maritati su richiesta del PM Guglielmo Cataldi.
L’attività degli inquirenti aveva preso di mira il traffico di stupefacenti, di marijuana ed eroina in particolare, tra Albania e Italia, con i due terminali rappresentati rispettivamente da Andrea Leo “Vernel”, 36enne di Vernole, e Kristaq Boci, 46 anni, di Valona.
Sono stati anche sequestrati beni mobili e immobili per il valore di circa 600mila euro.
Motta annuncia il ritiro
Durante la conferenza stampa organizzata per spiegare ai giornalisti maggiori dettagli sull’Operazione Ferico II, il Procuratore Capo Cataldo Motta della Procura della Repubblica di Lecce, a sorpresa – sebbene fosse già nell’aria che la sua carriera fosse agli sgoccioli – ha annunciato il suo ritiro.
Quella di ieri è stata la sua ultima conferenza stampa, oggi è il suo ultimo giorno di lavoro. Da domani Motta sarà pensionato.
Il Procuratore avrebbe sperato che il Governo potesse prorogare i termini di pensionamento, concessi in estate solo per i vertici delle Corti superiori, come la Corte di Cassazione, il Consiglio di Stato e la Corte dei Conti.
Il suo nome è indissolubilmente legato a quello della lotta alla Sacra Corona Unita. Quasi un anno fa tenne la conferenza stampa sull’inchiesta nell’ambito della questione xylella, che vede tuttora 10 persone indagate. Da allora Motta si è tirato addosso duri attacchi, che talvolta hanno sfiorato l’insulto, provenienti da parte del mondo dell’informazione e non solo.
Articolo pubblicato originariamente su TagPress