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Nel 2016 sono stati pubblicati tre graphic novel legati al Salento: “Sulla Collina”, “L’alleato azero” e “Ragazzi di scorta. Rocco, Vito, Antonio: gli agenti di scorta di Giovanni Falcone”.
Chi l’ha detto che i fumetti sono solo roba per bambini? Il fumetto è una forma d’espressione artistica che si presta a diversi contenuti e diversi destinatari. Possono raccontare storie vere, oppure possono contenere una storia fittizia in grado di descrivere la realtà meglio qualsivoglia storia “vera”. Possono informare, educare, divertire, far riflettere, far sognare, far evadere dalla realtà, al pari dei racconti scritti o dei film.
Il fumetto può essere Topolino, Tex Willer, Diabolik, ma può essere anche un graphic novel come V for Vendetta, capolavoro di Alan Moore e David Lloyd, scritto negli anni ’80 e ambientato nel futuro 1997, di grande attualità e che ha ispirato nuove identità politiche, tra cui il movimento Occupy.
Il Salento rappresenta un’importante realtà nel campo dei fumetti e in particolare dei graphic novel.
Nel 2016 ne sono stati pubblicati tre molto interessanti, uno ambientato nel Salento, scritto e disegnato da due artisti salentini; il secondo, pur non essendo ambientato nel Salento e pur essendo stato realizzato da artisti extrasalentini, tocca un progetto che la nostra terra conosce bene, vale a dire il gasdotto TAP. Il terzo vede coinvolto un eroe originario del Salento, morto a 29 anni mentre faceva il suo dovere, in quel delitto di mafia noto come Strage di Capaci.
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Sulla collina
Il primo graphic novel si chiama Sulla Collina ed è ambientato nelle campagne di Parabita e si intitola “Sulla collina”.
La storia viene raccontata dalla raffinatissima penna di Ilaria Ferramosca, scrittrice e sceneggiatrice parabitina. Racconta della storia di 4 amici, che in qualche modo ricorda, senza scimmiottare, storie come “Stand-by me – ricordo di un estate” e lo stile di Stephen King. Fa da sfondo un vecchio episodio di cronaca nera, quello del rapimento e dell’omicidio di un bambino di 9 anni ad opera di quella che fu definita “la strega di Parabita”, una fanatica religiosa che verniciò d’oro la sua vittima, custodendone il corpo per giorni nel suo armadio.
Per semplificare può essere inserito nella categoria thriller/horror, ma la suspense evocata dalla narrazione non è fine a sé stessa. Le riflessioni, gli eventi diventano metafore di vita che vanno ben oltre la storia in sé, portando il lettore a vivere in prima persona determinate emozioni, soprattutto in chi ha vissuto la propria infanzia o la propria adolescenza negli anni ’80, fino a riconoscersi nei protagonisti di questa storia.
Le illustrazioni sono state affidate a Mauro Gulma, che ha sapientemente interpretato, attraverso immagini e colori, le parole e il senso della storia narrata da Ilaria Ferramosca.
L’alleato Azero
Il secondo graphic novel si intitola “L’alleato Azero” ed è stato realizzato da Claudia Giuliani, a cura dell’associazione Re:Common. Racconta dei diritti e delle libertà fondamentali violati in Azerbaijan, in cui attivisti, giornalisti e avvocati messi a tacere.
Una giornalista investigativa che rivela gli intrighi e la corruzione del potere e viene incarcerata sulla base di accuse inventate. Cosa c’entra col Salento?
Oltre a rappresentare uno dei massimi esportatori di petrolio, l’Azerbaijan è anche il Paese da cui dovrebbe arrivare il gas attraverso il gasdotto TAP, che dovrebbe approdare sulla spiaggia di San Foca. L’Europa sembra girarsi dall’altra parte per non vedere quello che accade, atteggiamento favorito dalla cosiddetta “diplomazia del caviale” (caviar diplomacy) o “democrazia del caviale” (caviar democracy).
Ragazzi di scorta. Rocco, Vito, Antonio: gli agenti di scorta di Giovanni Falcone
Sempre nel 2016, Ilaria Ferramosca, ha pubblicato un altro graphic novel, illustrato dal tarantino Gianmarco De Francisco. Si intitola “Ragazzi di scorta. Rocco, Vito, Antonio: gli agenti di scorta di Giovanni Falcone” e va a toccare un tema importante drammatico della storia d’Italia, come quello della mafia, in particolare la strage di Capaci, in cui trovarono la morte il magistrato Giovanni Falcone insieme alla moglie Francesca Morvillo, anche lei magistrato, e i ragazzi della scorta Antonio Montinaro, Rocco Dicillo, Vito Schifani.
Saltarono in aria con l’esplosione di 5 tonnellate di tritolo piazzate sotto al ponte dell’Autostrada A29.
Antonio Montinaro era originario di Calimera, mentre Dicillo proveniva da Triggiano, alla porte di Bari, entrambi trentenni. I rispettivi fratelli, Matilde e Michele, apprese alcune approssimative notizie su quanto accaduto, partono entrambi dall’aeroporto di Brindisi verso Palermo, sullo stesso volo notturno durato “poche interminabili ore. I due ripercorrono i ricordi d’infanzia e adolescenza dei loro cari: il legame con la propria terra d’origine, gli affetti, la quotidianità, le scelte che li hanno portati a svolgere il lavoro di agenti di scorta”.
Il 23 maggio di quest’anno, in occasione del 24mo anniversario della strage, nella piazza di Calimera furono esposti i resti dell’auto su cui viaggiava Falcone. Disposti lungo la stessa piazza c’erano alcuni passaggi del graphic novel “Ragazzi di scorta. Rocco, Vito, Antonio: gli agenti di scorta di Giovanni Falcone”.
Il tema della mafia non è nuovo per Ilaria Ferramosca. Già aveva toccato il tema dedicando un libro alla storia di Renata Fonte, assassinata per aver difeso il territorio dalla criminalità organizzata salentina.
Articolo pubblicato originariamente su TagPress