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Botta e risposta tra PD e M5S sui vitalizi e gli emendamenti al bilancio regionale presentati dai M5S.
E’ ancora scontro sui vitalizi al Consiglio regionale, tra esponenti del PD ed esponenti del M5S. In sede di approvazione della legge di bilancio al Consiglio regionale, sono stati bocciati tre emendamenti presentati dalla pentastellata Antonella Laricchia riguardanti la riduzione delle indennità da 7.000 a 5.000 euro, l’obbligo di rendicontazione delle spese e l’abolizione dei vitalizi.
Non hanno gradito i Consiglieri del Movimento 5 Stelle, i quali parlano di una politica che vota ancora una volta per tenersi stretta i privilegi.
“Una bocciatura preannunciata – scrivono in una nota – nonostante le rassicurazioni di Emiliano che, al netto degli annunci di riduzione delle indennità fatti in campagna elettorale e delle intenzioni di abolire i vitalizi manifestate recentemente, continua a smentire sé stesso alla prova del voto”.
Secondo i pentastellati l’abolizione dei vitalizi permetterebbe ai pugliesi di risparmiare circa 10 milioni di euro all’anno ricalcolando il “privilegio” degli ex Consiglieri secondo il metodo contributivo come qualsiasi cittadino.
Dure le dichiarazioni di Antonella Laricchia:
“Emiliano continua a mentire: in un tweet o davanti ad una telecamera nazionale si dichiara a favore dell’abolizione dei vitalizi e per il loro ricalcolo con il metodo contributivo. Ma quando il Movimento 5 Stelle gli dà, per l’ennesima volta, la possibilità di tradurre infatti le sue parole, vota contro e affossa l’emendamento che avrebbe permesso da subito di ristabilire questa norma di equità. Idem dicasi per la riduzione degli stipendi dei Consiglieri Regionali e l’obbligo di rendicontazione dei rimborsi spese mensili. Altro che magistrato prestato alla politica, vista l’onestà intellettuale sembra che Emiliano sia piuttosto un politico passato per caso dalla magistratura. Oggi i pugliesi e gli Italiani si sono resi conto di quale sia il vero volto di questo Governatore e non lo votino mai più. Con lui al Governo, la Puglia non cambierà mai”.
Il PD respinge le accuse con le parole del capogruppo Michele Mazzarano, che tra le varie argomentazioni si rifugia anche dietro all’esito del referendum costituzionale:
“Il Consiglio regionale pugliese ha già abolito il vitalizio. Lo hanno fatto consiglieri regionali come me che nel 2012, votando contro i propri interessi, approvarono la legge regionale 34/2012 sulla riduzione dei costi della politica”. Il presidente del gruppo consiliare del Partito Democratico, Michele Mazzarano, respinge al mittente le accuse del Movimento 5 Stelle sulla questione vitalizio, ritenendole pretestuose e prive di fondamento.
Quella legge, che il Movimento 5 Stelle fa finta di non conoscere ha abrogato l’istituto del vitalizio, cancellato l’indennità di fine mandato, ridotto di un terzo l’indennità mensile e praticamente azzerato le spese ai gruppi consiliari.
Ora il M5S ci chiede di eliminare il vitalizio per i consiglieri che c’erano prima di noi. Le obiezioni giurisprudenziali in materia sono enormi e di gran lunga prevalenti sulle sparute teorie che attesterebbero la validità giuridica dell’intervento correttivo.
Ma al di là della giurisprudenza mi interessa sottolineare il valore delle scelte politiche fatte. Io rivendico quello che ho fatto io e non mi arrogo il diritto di decidere per altri. Ognuno ha deciso, nella fase storica in cui ha rappresentato le istituzioni, di fare quello che ha ritenuto giusto.
Noi, nuova generazione di consiglieri regionali, dal 2010, abbiamo ritenuto di non essere sordi alla domanda di riduzione dei costi e dei privilegi agendo in un momento di forte delegittimazione delle istituzioni e dimostrando che esiste una politica che sa mettersi in sintonia con la società.
Quelli prima di noi hanno ritenuto di non doverlo fare; quelli dopo di noi, soprattutto il M5S, hanno invece la smania di voler apparire i migliori di tutti, a cose fatte.
Infine ricordo a tutti che l’esito del referendum costituzionale del 4 dicembre ha emesso un giudizio abbastanza netto anche su questioni come questa. Un numero significativo di italiani ha dimostrato di avere idee molto chiare sui poteri delle regioni e sui costi della politica.
Piaccia o no l’esito referendario, bisogna prenderne atto. É fallito il tentativo del Movimento 5 Stelle di strumentalizzare le posizioni del presidente Emiliano o di competere con lui su questo terreno. Li invito a scegliere altri cavalli di battaglia e di riflettere su quanto sia duro, quando si guidano le istituzioni, passare dalle parole ai fatti”.
Ancora ad Antonella Laricchia è affidata la replica alle parole di Michele Mazzarano:
“Michele Mazzarano vuole ingannare ancora una volta i pugliesi giocando con le parole di un titolo che peró non smentisce i numeri. I vitalizi degli ex consiglieri che costano ancora oggi 15 milioni di euro all’anno non sono stati aboliti.
Per chi era Consigliere fino alla scorsa legislatura, rimane il vecchio vitalizio, l’antico privilegio degli 8000 euro all’anno per dieci anni di lavoro. Sono stati invece solo ridotti e neanche sufficientemente a rendere le pensioni dei Consiglieri pari a quello dei cittadini normali, i vitalizi dei consiglieri da questa legislatura in poi.
Infatti, oggi un Consigliere che aderisce al vitalizio e “lavora” per soli dieci anni, se anche passasse tutto il resto della sua vita seduto sul divano, ha diritto a una pensione di 1200 euro a partire dai 60 anni. Un qualsiasi altro cittadino con lo stesso stipendio e per gli stessi anni di lavoro avrebbe diritto alla pensione sociale, che è poco più di un terzo di quella cifra.
Per questo, il Consiglio Regionale continua a spendere 15 milioni di euro all’anno, perchè nessuno fino ad ora ha mai presentato una proposta di legge come la nostra che riporta equità tra le pensioni dei politici e quelli dei cittadini. Mazzarano ed Emiliano la smettano una buona volta di mentire ai pugliesi.”
Articolo pubblicato in origine su TagPress