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M5S: “Con TAP quelle vittime potevano essere pugliesi. Becera strumentalizzazione di Calenda. Donno: “Questo incidente serva da monito”.
L’esplosione del terminale del gasdotto TAG, a Baumgarten, in Austria non poteva non innescare discussioni che toccano da vicino proprio il Salento. Ma le preoccupazioni non sono tutte uguali. Se la comunità salentina è preoccupata per possibili incidenti che potrebbero verificarsi al gasdotto TAP, una volta realizzato, come esplosioni, incendi o fughe di gas, per Carlo Calenda , invece, la preoccupazione riguarda le forniture di gas.
Il Ministro per lo Sviluppo economico, infatti, ha dichiarato che “abbiamo un problema serio di forniture, in particolare sul tracciato austriaco che viene dalla Russia. Se avessimo il Tap, oggi non dovremmo dichiarare lo Stato di emergenza per questa mancanza di fornitura”, ribadendo che questa opera “serve a diversificare queste forniture di gas”.
Non sembra invece preoccupato della sicurezza di queste infrastrutture, nemmeno di fronte ad un morto e decine di feriti provocati da questo ennesimo incidente.
Eppure SNAM e lo stesso Ministero guidato da Calenda hanno precisato che, grazie ai centri di stoccaggio, non c’è un problema di approvvigionamento in Italia, nonostante il flusso di gas dalla Russia sia stato interrotto. Inoltre il nostro Paese è rifornito anche dall’Africa.
Calenda viene accusato dal M5S di strumentalizzare una tragedia per portare acqua al mulino di TAP.
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Otto Consiglieri regionali pentastellati (Antonio Trevisi, Rosa Barone, Gianluca Bozzetti, Cristian Casili, Mario Conca, Grazia Di Bari, Marco Galante, Antonella Laricchia) hanno diramato il seguente comunicato congiunto:
“Che il ministro Calenda non fosse particolarmente interessato alla tutela del territorio regionale pugliese lo si era compreso già dai suoi vaneggiamenti sulla necessità di tenere in piedi l’ILVA nonostante causi morte e malattia sul territorio della provincia di Taranto; ma che oggi, in seguito ad una forte esplosione in Austria di un impianto molto simile al TAP che ha causato per il momento un morto e diverse decine di feriti, riesca a strumentalizzare la tragedia affermando addirittura che “se avessimo il Tap oggi non dovremmo dichiarare lo stato di emergenza gas” supera ogni limite di decenza.
Al ministro Calenda che è evidentemente più interessato all’assenza di gas e alla tutela degli interessi economici e ben poco alla vita dei suoi concittadini, vorremmo dire che è solo una fortuna che oggi quell’impianto esploso non si trovasse in Salento, perché altrimenti oggi ci staremmo disperando per la morte e per il ferimento di numerosi italiani e staremmo assistendo, magari, alla solita passerella di politici come lui sul nostro territorio. Tutta la nostra solidarietà va a quegli uomini feriti in Austria e ai parenti dell’unica vittima accertata nella speranza che non ve ne siano altre.
Questa tragedia conferma soltanto una triste realtà tutte le nostre denunce e i serissimi rischi di portare TAP nella nostra regione sono più che concreti. Adesso siamo ancora in tempo per fermare questa grande opera utile soltanto a governanti e lobby, che rischia di mettere in pericolo un intero territorio. Siamo ancora in tempo per poter ripartire con una strategia energetica innovativa che punti sulle fonti rinnovabili e sulla generazione distribuita. La Puglia e i pugliesi stanno già pagando abbondantemente per le scelte infauste e vergognose fatte negli anni da politicanti miopi e cinici che ci auguriamo di mandare a casa prima che causino altri danni irreversibili.”
Rincara la dose la Senatrice leccese del M5S Daniela Donno: “Mentre in Austria si è verificata una pericolosa esplosione nel gasdotto di Baumgarten, con il bilancio di un morto e decine di feriti, Calenda continua a rimarcare l’importanza della realizzazione di Tap. Dire che siamo all’assurdo è davvero poco”.
“Esprimo il mio cordoglio ai familiari della vittima e vicinanza a tutte le persone ferite. Purtroppo si tratta di un incidente che dimostra quanto simili infrastrutture possano rivelarsi delle vere e proprie bombe ad orologeria, causando danni irreversibili per le persone e per l’ambiente circostante. Un’altra ragione, l’ennesima a questo punto, per ribadire la nostra profonda contrarietà a Tap, perché quello che è accaduto oggi in Austria non si verifichi anche da noi”, conclude Donno.
Articolo pubblicato in origine su TagPress