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La società TAP conta i danni del blocco di ieri, che ha impedito la prosecuzione dei lavori e si affida a Polizia e Magistratura.
Intorno alle 17 di ieri, giovedì 4 gennaio, cittadini e attivisti No TAP hanno dato vita ad un blocco stradale che ha avuto l’effetto di fermare per alcune ore i mezzi delle ditte appaltatrici di TAP, tra cui due betoniere.
L’iniziativa è stata intrapresa da alcune decine di persone, ma col passaparola in poco tempo il gruppo è diventato sempre più corposo. Si parla di circa 200 persone. Alcune di loro sarebbero anche salite sui mezzi.
Contro il blocco sono intervenuti gli agenti delle forze dell’ordine con delle cariche, ma la situazione si sarebbe normalizzata solo intorno alle 20.
Di fatto le due betoniere non hanno potuto raggiungere il cantiere di San Basilio.
I due mezzi appartengono ad una ditta salentina e trasportavano calcestruzzo, prodotto anch’esso da un’azienda locale.
Le betoniere, per evitare danni ai macchinari, si sono liberate del carico mentre erano ferme sulla strada. Dai mezzi è stata infatti notata una copiosa fuoriuscita di materiale che ha invaso la strada.
Il country manager per l’Italia di TAP, Michele Elia, rende noto che “TAP sporgerà denuncia per i fatti accaduti ieri, che hanno impedito il regolare svolgimento delle attività in cantiere causando gravi danni materiali, in ordine ai quali la società si riserva ulteriori iniziative legali”.
“Abbiamo piena fiducia – aggiunge – nella capacità della magistratura e delle forze dell’ordine nell’individuare gli ideatori e i responsabili di questi gravi fatti”.
La società comunica, inoltre, che i lavori per la realizzazione del pozzo di spinta sono regolarmente ripresi questa mattina.
“Al momento – specifica – risultano ‘gettati’ più della metà dei pali secanti necessari a definire il perimetro stagno del pozzo.”
Articolo pubblicato in origine su TagPress