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Ci sono 17 feriti e 5 dispersi in seguito ad all’esplosione di un pozzo di estrazione del gas. Nel Salento montano le polemiche sull’esenzione di TAP dalla normativa Seveso su pericolo incidenti rilevanti.
Lunedì mattina, alle ore 9 ora locale, nella contea di Pittsburg, un pozzo di estrazione di gas situato fra le città di fra le città di Quinton e Featherston è esploso innescando un incendio largo decine di metri e con fiamme alte circa 15 metri.
Inoltre si è generata una densa coltre di fumo nero e grigio che ha invaso l’area circostante.
All’arrivo dei soccorsi, a bordo di velivoli e automezzi, sono state trovate 17 persone ferite con ustioni varie che lavoravano nel sito, mentre altre 5 risulterebbero disperse. I 17 feriti sono stati trasportati all’ospedale a bordo di tre elicotteri.
L’incendio ha continuato ad essere alimentato dal gas per diverse ore. Solo intorno alle ore 16 (ora locale) i vigili del fuoco, impegnati unità aeree e mezzi a terra, sono riusciti a spegnere le fiamme.
Solo una volta domato l’incendio è stato possibile iniziare la ricerca dei 5 dispersi, anche le speranze di trovarli ancora vivi si sono ormai affievolite.
Nelle vicinanze non ci sono zone abitate e boschive e questo ha permesso di limitare i danni.
La notizia non ha avuto molta risonanza in Italia, mentre non è passata inosservata nel Salento, dove l’attenzione per gli incidenti che accadono in tutto il mondo alle infrastrutture del gas, di cui il più recente in Europa è avvenuto poco più di un mese fa in Austria.
In Oklaoma l’incidente ha interessato un pozzo di estrazione, mentre l’opera che tiene maggiormente in apprensione i cittadini del Salento è il terminale di recezione del gasdotto TAP (PRT), una centrale da 12 ettari all’interno della quale dovrebbe essere stoccata una quantità di gas prossima alle 50 tonnellate.
Il PRT sorgerebbe presso la Masseria del Capitano, ad alcune centinaia di metri dai centri abitati di Calimera, Melendugno e Vernole.
Proprio questa infrastruttura è tornata sotto la lente della magistratura leccese, che ha riaperto le indagini con particolare riguardo all’esenzione dall’applicazione della normativa Seveso (che contiene misure di precauzione relative ad opere soggette a pericolo di incidenti rilevanti) accordata a TAP dal Ministero per lo Sviluppo economico.
La precedente inchiesta aveva portato all’archiviazione delle indagini, ma con i nuovi elementi scaturiti da un nuovo esposto presentato da 8 Sindaci e un cittadino, si rivaluterà la questione. In particolare si dovrà tener conto della centrale SNAM, opera complementare a TAP, che dovrebbe sorgere proprio a ridosso del PRT, che durante le precedenti indagini non era stata presa in considerazione.
Con una valutazione d’insieme delle opere TAP e SNAM potrebbe essere superata la soglia di 50 tonnellate, oltre la quale l’applicazione della normativa Seveso sarebbe obbligatoria.
Considerato che gli incidenti ai gasdotti non sono rari, nella comunità salentina e in quelle che saranno interessate dal passaggio del gasdotto SNAM Rete Adriatica (che da Brindisi porterà il gas di TAP fino a Minerbio, in Emilia Romagna, passando anche da zone altamente sismiche), la preoccupazione sale insieme alle polemiche sulla una normativa italiana, considerata insufficiente a prevenire gravi incidenti.
In particolare sui social viene ricordata la risposta della Commissione europea ad un quesito di maggio 2017 proposto dall’ISPRA riguardante l’applicazione della Direttiva europea Direttiva n. 2012/18/UE (cd. “Seveso III”) “sul controllo del pericolo incidenti rilevanti del pericolo incidenti rilevanti connessi con sostanze pericoloso”.
Secondo la Commissione:
“… nelle aree che non sono soggette alle prescrizioni della direttiva, per esempio le condotte, si ritiene che gli Stati Membri estenderanno l’ambito di applicazione della direttiva Seveso III all’interno della propria legislazione nazionale oppure che adotteranno specifici distinti provvedimenti.”
Si tratta di un’interpretazione, quella fornita dalla Commissione Europea (organo di Governo dell’UE), con cui gli Stati membri vengono invitati ad estendere la normativa nazionale Seveso anche alle condotte (come quelle del gas) o, quantomeno, a adottare dei provvedimenti concreti che raggiungano gli obiettivi di prevenzione del rischio di incidenti rilevanti perseguiti dalla direttive europee Seveso.
Articolo pubblicato in origine su TagPress