L’inquinamento è la prima causa di infertilità maschile secondo recenti studi emersi al primo Congresso Nazionale sulla Procreazione Medicalmente Assistita. Uno studio del Centro PMA di Lecce rivela: 40 anni fa il numero di spermatozoi del maschio salentino era di 300-400 milioni, oggi è di 12-15 milioni.
Infertilità maschile e inquinamento: in occasione del primo Congresso Nazionale sulla Procreazione Medicalmente Assistita, tenutosi il 23 febbraio scorso a Firenze, organizzato dal professor Luca Mencaglia, direttore del Centro di Procreazione medicalmente assistita (PMA) della Toscana e Presidente della Fondazione PMA Italia, è stato evidenziato un nesso causa-effetto.
Il quadro è preoccupante. L’esposizione a polveri sottili, lo smog, le sostanze tossiche, a cui quotidianamente sono esposti gli uomini, provocano nel tempo un accumulo di sostanze nocive nei testicoli, che a loro volta influiscono sulla qualità e la quantità di spermatozoi. Queste, infatti, si comportano come interferenti endocrini.
A confermare il nesso inquinamento ambientale – infertilità maschile sono le statistiche, che evidenziano come nei maschi “metropolitani” la percentuale delle anomalie nel liquido seminale aumenta del 15%.
Se ne è parlato anche a Lecce, lo scorso 3 marzo, presso il Centro di Procreazione Medicalmente Assistita della Casa di Cura Professor Petrucciani, come documentato da Salute Salento.
Secondo i risultati di una ricerca effettuata dai medici del Centro PMA della clinica Petrucciani, dei quali fa parte il dottor Antonio Luperto fondatore del PMA di Nardò, 46 soggetti su 100 hanno presentato una significativa riduzione del numero, della motilità e della forma degli spermatozoi. In particolare gli uomini sottoposti al test, tutti salentini, hanno mediamente una quantità di spermatozoi di circa 12 – 15 milioni.
I dati sono stati comparati con le statistiche relative al maschio salentino di 40 anni fa, il quale poteva vantare un bagaglio di ameno di 300 – 400 milioni di spermatozoi.
Secondo il professor Carlo Foresta, endocrinologo originario di Lecce, docente ordinario di Endocrinologia dell’Università di Padova, fra le cause dell’infertilità maschile un ruolo importante l’avrebbero le polveri sottili:
“Proprio l’inquinamento è quella condizione che ha modificato il numero di spermatozoi. In Francia e anche noi a Padova abbiamo valutato la qualità degli spermatozoi in giovani normali negli ultimi 30 anni.
Soprattutto in Francia i giovani che donavano sperma per la fecondazione eterologa, avevano un 30% di spermatozoi in più. Significa che l’inquinamento ha ridotto il numero.”
Cosa dovrebbe fare un uomo per contrastare il rischio di infertilità?
Il docente aggiunge:
“Per mantenere inalterata la sua fertilità il maschio deve avere riguardo agli stili di vita, all’obesità al fumo e alle droghe”.
Quali sono le sostanze che più di tutte provocano infertilità maschile?
Da quanto emerso dagli studi effettuati le cause di infertilità vengono attribuite principalmente alle diossine, ai perfluorati presenti in insetticidi e pesticidi, vernici, detersivi e altri prodotti di largo consumo, oltre a piombo, carbonio e polveri sottili.
Non bisogna trascurare, però, la minaccia rappresentata dall’esposizione a fonti di calore o radiazioni, mentre occorre stare in guardia dall’acqua contenuta in bottiglie di plastica lasciate il sole. Infatti, la plastica per effetto dell’esposizione alla luce solare rilascia nell’acqua che noi beviamo delle sostanze o a base di estrogeni sintetici.
L’operaio ed il cuoco rappresentano due delle professioni più a rischio.
Nel rapporto del Congresso si legge:
“Recenti studi hanno rilevato che l’inquinamento è la prima causa di infertilità negli uomini. E i dati dei ricercatori parlano di un numero di spermatozoi, presenti nel liquido seminale, che negli ultimi 30 anni, si è dimezzato. Una tendenza che è destinata a peggiorare, causata nel 60 % dei casi all’inquinamento”.
Anche la fertilità delle donne è minacciata
L’inquinamento è dannoso anche anche per le donne. In particolare, l’aria insalubre sarebbe una una delle cause di endometriosi, mentre l’infertilità femminile può essere provocata da abuso di farmaci, tra i quali, in particolare, quelli a base di ibuprofene.
Occorre precisare che questi dati si riferiscono agli effetti sulla fertilità, ma questi interferenti endocrini hanno effetti sull’organismo umano anche sotto altri aspetti, da trattare in separata sede.