Le criticità e la ragioni della lotta contro l’opera cedono il passo di fronte a qualche a scritta sul muro, comparsa in occasione della Manifestazione No TAP a Lecce di ieri. Amministrazione e TAP pronti a ripulire gli edifici.
Ieri si è tenuta la manifestazione No TAP a Lecce, per ricordare un anno, l’ultimo anno, di lotta contro l’opera, da quando la multinazionale del gas ha iniziato le operazioni di espianto degli ulivi di San Basilio, salvo poi iniziare sul finire del 2017 la realizzazione del pozzo di spinta.
E’ stata una manifestazione come tante che si sono svolte nell’ultimo anno tra Lecce e Melendugno, ma a fare notizia non è una popolazione che si ribella, o la folta partecipazione di centinaia o migliaia di cittadini, quanto piuttosto l’azione di qualche scalmanato che ha avuto la malsana idea di imbrattare qualche edificio del capoluogo con la bomboletta spray, con scritte No TAP.
Non è chiaro chi sia stato l’autore o gli autori dell’atto vandalico, ma pur restando nell’anonimato ha avuto il suo momento di gloria, visto che oggi non si parla d’altro, lasciando passare in secondo piano le ragioni della lotta, le criticità dell’opera e gli ultimi provvedimenti del Governo in carica ormai agli sgoccioli, che sta elargendo gli ultimi regali all’industria fossile.
Non si parla delle affermazioni importanti dei professori Michele Carducci, Attilio Pisanò, Guglielmo Forges Davanzati, intervenuti martedì 13 marzo al “Nuovo Cinema Paradiso” di Melendugno.
Curiosamente in rare occasioni istituzioni e organi di stampa si sono scomodati in tale maniera per stigmatizzare scritte vandaliche di cui Lecce e provincia (ma non solo) sono pieni, come le scritte che si vedo sui muri, quali ad esempio “Ultras Lecce”, “Tizia TVB”, “s..a”, svastiche, simboli fascisti, cuoricini, falli giganti, ecc…
Se invece compare la scritta “No TAP” suona la sveglia e il dibattito si concentra sull’atto vandalico, offuscando il resto. Arriva così l’occasione per perbenisti e moralisti da salotto, spesso con atteggiamento di superiorità o rivalsa, per scagliarsi contro il movimento No TAP, tutto intero o, quantomeno, la maggioranza delle persone che ne fanno parte, credendo di conoscere la composizione, il loro orientamento politico, i loro interessi e la loro indole (chiaramente violenta).
Di qui la facile generalizzazione e l’accostamento dei No TAP (di tutti) al vandalismo abituale, sottolineandone l’ipocrisia di chi dice di lottare in difesa del territorio, salvo poi deturparlo con una bomboletta spray.
Questi atti vanno certamente condannati e sono indicativi di un atteggiamento certamente poco rispettoso della bellezza, del decoro urbano e degli stessi cittadini, ma è triste notare che questi accadimenti vengano usati per distogliere l’attenzione da questioni di ben altra portata.
In realtà a prendere le distanze e a condannare il gesto è stato lo stesso movimento, per due ragioni: una perché si tratta comunque di atto vandalici; la seconda perché mortifica la lotta e permette ai detrattori di trarne vantaggio.
Manifestazione No TAP Lecce: la multinazionale “in soccorso” per “rimediare ai danni dei vandali”
TAP ha colto subito l’occasione per passare dalla parte dei buoni, rilasciando il seguente comunicato:
“TAP si associa allo sdegno e alla condanna dell’intera comunità leccese per gli atti vandalici e la deturpazione dei monumenti perpetrata dai manifestanti noTap nella serata di ieri.
Con la stessa cura con cui il progetto assicurerà il ripristino dell’ambiente, del paesaggio e della bellezza dei territori direttamente interessati ai lavori di costruzione del gasdotto, TAP si mette a disposizione per contribuire a sostenere la pulitura e il ripristino degli edifici e dei monumenti danneggiati ieri.”
Alla multinazionale ha risposto ironicamente Gianluca Maggiore, portavoce del Comitato No TAP:
“Ringraziamo la Multinazionale TAP per aver messo a disposizione una bottiglia di diluente necessario a pulire i monumenti. Speriamo che con la stessa solerzia TAP provveda a ripristinare lo sbancamento della Palude di Cassano,e la distruzione dell’area di San Basilio. A quanto pare nell’area di cantiere TAP, ci sono dei vandali ambientali che agiscono in tutta libertà e sarebbe auspicabile un intervento.”
Manifestazione No TAP Lecce: Salvemini e Mignone pronti a riparare i danni e chiedere il risarcimento ai responsabili
Anche il Sindaco di Lecce Carlo Salvemini e l’Assessore Carlo Mignone sono intervenuti sui fatti di ieri i quali, pur difendendo il diritto di manifestare contro TAP, stigmatizzano la deturpazione degli edifici e promettono un pronto intervento per ripulirli dalle scritte e per risalire ai responsabili, per chiederne il risarcimento dei danni.
E’ raro vedere tanta solerzia nel rimuovere le scritte sui muri dei centri urbani da parte di un’Amministrazione comunale e nel perseguire i responsabili. E’ un segnale certamente positivo, con l’augurio che si proceda nello stesso modo anche quando i muri vengono imbrattati con scritte diverse da quelle contro il gasdotto.