“Il visitatore che gira per le vie della capitale del Barocco meriterebbe più attenzione e rispetto.” Non solo scritte “No TAP”: degrado urbano e atti vandalici sono problemi di vecchia data.
Atti vandalici, degrado urbano, brutture varie, sono problemi molto diffusi nelle città, ma non sempre ma non sempre ricevono la dovuta considerazione.
In occasione della manifestazione No TAP, avuta luogo venerdì 16 marzo a Lecce, sono stati compiuti degli atti vandalici, consistenti in alcune scritte No TAP realizzate con bomboletta spray su alcuni edifici, tra cui il Teatro Apollo. Gesto fortemente stigmatizzato dall’Amministrazione comunale, da politici locali e da tanti cittadini, che ha trovato spazio sulle prime pagine dei giornali per alcuni giorni.
Il Comune si è adoperato fin da subito a far rimuovere quelle scritte e ripristinare la bellezza violata. Anche la multinazionale del gas si era offerta di contribuire a questa operazione civica, sebbene l’offerta sia stata declinata dall’Amministrazione.
Dal Movimento No TAP, però, è stata lanciata l’accusa di ipocrisia nei confronti dei tanti indignati che si sarebbero girati dall’altra parte di fronte allo scempio al territorio costituito dalla realizzazione del gasdotto a San Foca.
Gasdotto a parte, c’è da dire che Lecce, sia nel centro che nelle periferie, non è solo quella che si vede nelle cartoline. Ci sono angoli di degrado anche in aree turistiche, che spesso passano inosservati e che non suscitano il clamore e l’indignazione di una scritta No TAP.
A puntare l’attenzione su questo problema è ora il sito salutesalento.it, che si chiede:
“Aprile, arrivano i turisti in città. Lecce è già pronta ad accoglierli o deve dare un ritocco al suo look?”
“Forse molti di noi non si rendono conto. La città è disseminata da tante brutture. Tanti «dettagli» che fanno a pugni con una politica dell’accoglienza e del turismo”, si legge in una nota.
La considerazione non fa una grinza e in effetti sembra che si sia assuefatti a queste brutture, tanto da passare quasi inosservate.
A titolo di esempio vengono fornite due immagini. La prima riguarda la plancia installata nei pressi del Castello Carlo V, dove c’è una mappa della città per orientare i turisti, vandalizzata con delle scritte che la coprono in parzialmente. Per inciso: non sono scritte “No TAP”. La seconda ritrae la fontanella di viale Marconi, usata come cestino della spazzatura.
La principale responsabilità di questo degrado è prima di tutto degli autori di questi atti, ma l’Amministrazione non può sottrarsi alle proprie, quelle di vigilanza, ma soprattutto di cura e tutela del bene pubblico urbano. Tra l’altro, parliamo di Lecce, città candidata a Capitale europea della cultura per il 2019 (riconoscimento che fu, poi, assegnato a Matera).
“Il biglietto da visita che la città offre a chi vi mette piede non è dei migliori. Il visitatore che gira per le vie della capitale del Barocco – prosegue la nota – meriterebbe più attenzione e rispetto.
L’intervento di SaluteSalento sulla questione è molto critico e richiama chi di dovere alle proprie responsabilità nel rendere la città più accogliente e degna della sua bellezza.
“Non mi pare che gli amministratori leccesi – aggiunge – abbiano dato (finora) molta importanza al turista. Forse hanno avuto altro a cui pensare. Ma è utile ricordare che «turismo» sono anche le migliaia di studenti che stanno per sbarcare a Lecce in gita scolastica e percorrono a frotte il centro storico, dove viene raccontata la storia, la cultura e l’arte di una città meravigliosa.”
E’ alle porte la stagione delle “visite guidate”. Migliaia di ragazzi e insegnanti (anche fuori regione) che quando ritornano nelle loro realtà raccontano quello che hanno visto e comunicano a parenti e amici le impressioni che ne hanno riportato.”
Infine conclude con questo appello a rimuovere situazioni di degrado:
“Cari amministratori, vi impegnate giustamente a far ripulire i quartieri periferici e a bonificate la sporcizia e i rifiuti lasciati dai selvaggi metropolitani.
Ma anche il dettaglio e lo sconcio quotidiano meritano attenzione. Guai ad arrendersi alla sciatteria, come segno distintivo del sud.
La fontanella nei pressi di viale Marconi, a ridosso del Castello non può presentarsi come nella foto. Le plance della pianta cittadina sono state installate per essere consultate e per suggerire al turista come muoversi e quale monumento visitare. E’ così tanto difficile rimuovere la vernice spray che qualche «artista» perditempo ha spruzzato?
Non si potrebbe istituire, almeno da aprile a settembre, una squadra (3 operai o volontari) con il compito di controllare i “punti sensibili” e intervenire per pulire e bonificare le intemperanze degli incivili? Non è azzardato pensare che il turista ringrazierebbe di cuore e ritornerebbe volentieri.”