Bocciata la proposta del M5S contro l’ipotesi di abbattimento di cani e gatti inselvatichiti contenuta nel DDL sulla caccia in discussione al Consiglio regionale.
Se cani e gatti inselvatichiti dovessero causare danni all’agricoltura potrebbero rischiare l’abbattimento. Si tratterebbe di un’ipotesi estrema, ma comunque contemplata dal disegno di legge regionale sulla caccia, presentato dall’Assessore all’Agricoltura Leonardo Di Gioia, che in questi giorni è discussione in seduta congiunta nelle Commissioni IV e II del Consiglio regionale.
Come prevedibile, il testo normativo ha generato polemiche ed è stato oggetto di critiche soprattutto da parte del Movimento 5 Stelle, dall’Ente nazionale per la protezione degli animali (ENPA) e dalla Lega Anti-vivisezione (LAV).
In particolare a dividere è l’articolo 31 (“Controllo della fauna e divieti temporanei di caccia”) del DDL 67/2017 (“Norme in materia di danni provocati dalla fauna selvatica, di tutela dell’incolumità pubblica e dell’ordine economico”), al cui comma 4 prevede che il Presidente della Regione, sulla base di un parere dell’ISPRA, possa autorizzare il “controllo” di qualsiasi specie di fauna selvatica, cani e gatti inselvatichiti compresi.
Va chiarito fin da subito che il termine “controllo” è un termine generale che racchiude diverse misure di intervento, dalla sterilizzazione degli animali fino a misure più drastiche, tra cui l’uccisione, che però non dovrebbero scattare automaticamente. Il comma 7 parla proprio della possibilità di adottare dei veri e propri piani di abbattimento, nel caso in cui gli altri metodi di controllo dovessero risultare inefficaci.
Queste misure sarebbero motivate dalla necessità di contenere la moltiplicazione di specie animali potenzialmente dannose all’agricoltura, alle produzioni zoo-agro-forestali e ittiche, alla fauna in generale e ai beni storici e artistici.
Di Gioia ha cercato di scrollarsi di dosso le polemiche, ricordando che le disposizioni contestate sono già in vigore dal 1998, nell’articolo 39 della legge regionale 27/’98.
Per il Movimento 5 Stelle Puglia , che già un anno fa aveva chiesto il ritiro del DDL, la Giunta regionale starebbe affrontando un tema delicato con superficialità e con un testo viziato da errori e ambiguità.
Per questo avevano presentato un emendamento al comma 2 dell’articolo 5 con l’intento di inserire nel testo di legge “l’esclusione delle forme inselvatichite di specie domestiche, come cani e gatti, dalle misure straordinarie di controllo della fauna selvatica, che comprendono attività di contenimento numerico, allontanamento o abbattimento controllato.”
“Per proteggere l’incolumità degli agricoltori e salvaguardare le colture e gli allevamenti – affermano i Consiglieri del M5S Gianluca Bozzetti, Rosa Barone e Cristian Casil – servono misure adeguate di prevenzione, come ad esempio le recinzioni, e che sia correttamente ed effettivamente applicata la legge sul randagismo, che ad oggi esiste solo sulla carta”.
“La mancata approvazione del nostro emendamento – aggiungono – permetterà, nell’ambito di misure straordinarie di controllo della fauna selvatica, l’abbattimento di forme inselvatichite di specie domestiche, quindi anche di cani e gatti inselvatichiti.”
Oltre alla drasticità e alla crudeltà della misura dell’abbattimento, fortemente criticate sono le difficoltà applicative e le ambiguità interpretative, anche perché non è ben specificato che cosa si intenda per specie domestiche inselvatichite. Possono essere considerati inselvatichiti anche cani e gatti randagi?
Al presidente della IV Commissione, Donato Pentassuglia, relatore del disegno di legge, rimproverano di non essersi astenuto, come la prassi vorrebbe. Il Consigliere del PD, invece, ha espresso voto contrario rispetto all’emendamento del M5S.
I pentastellati proseguono poi con le proprie argomentazioni contro questo progetto di legge:
“È evidente la schizofrenia normativa tra una legge regionale sulla caccia dove era stata tolta la parte relativa alle attività di controllo sugli animali domestici inselvatichiti e la reintroduzione in questa seconda proposta.
Tra l’altro anche sulla previsione del comma 11 dell’articolo 31 della nuova legge regionale sulla caccia, dove ancora si prevede la possibilità di autorizzare piani di abbattimento delle forme inselvatichite di specie domestiche, sono stati espressi rilievi da parte del Governo nazionale.
Noi responsabilmente continueremo a cercare di migliorare la legge, che riteniamo indispensabile visti i numerosi danni provocati dalla fauna selvatica alle colture, e ripresenteremo l’emendamento in aula auspicando un voto diverso e responsabile da parte di tutto Consiglio”.