M5S annuncia nuova opposizione in aula contro il disegno di legge regionale sui danni da fauna selvatica, ribadendo il proprio no all’ipotesi di abbattimento di cani e gatti inselvatichiti.
Continua la polemica intorno al disegno di legge regionale, il DDL 67/2017 (“Norme in materia di danni provocati dalla fauna selvatica, di tutela dell’incolumità pubblica e dell’ordine economico”) che prevede l’opzione, come ipotesi estrema, dell’abbattimento di cani e gatti inselvatichiti.
“Auspichiamo che la proposta di legge approvata possa costituire un impulso per la Giunta regionale, rimasta inerte fino ad oggi, per attivare le misure necessarie a dare una risposta concreta all’emergenza che sta interessando gli agricoltori pugliesi. Ci siamo astenuti sull’intero provvedimento essenzialmente per due ragioni: non condividiamo l’articolo che estende le misure di controllo anche agli animali domestici inselvatichiti e, al contempo, perché la maggior parte delle misure di controllo e tutela della fauna selvatica sono già disciplinate dalla legge sulla caccia, tanto che la Giunta avrebbe già potuto fare qualcosa di concreto per gli agricoltori”.
Così i consiglieri del M5S Gianluca Bozzetti, Rosa Barone, Cristian Casili e Marco Galante a margine della seduta congiunta delle Commissioni II e IV in cui è stata approvata a maggioranza la proposta di legge in materia di prevenzione e contenimento dei danni provocati dalla fauna selvatica.
‘Le misure previste – continuano i pentastellati – rischiano di restare lettera morta se la Giunta non provvederà in tempi brevi ad adottare i previsti provvedimenti attuativi, come ad esempio i criteri per la quantificazione dei danni provocati dalla fauna selvatica alle colture ai fini della determinazione degli indennizzi, le misure per incentivare gli interventi di prevenzione e una specifica pianificazione regionale che disciplini le attività di controllo degli ungulati attraverso una definizione delle aree destinate ad ospitare i cinghiali e di quelle a prevalente destinazione agricola. Ripresenteremo l’emendamento soppressivo della disposizione dell’articolo 5 relativa al controllo degli animali inselvatichiti sperando in un voto diverso dell’aula. È evidente infatti – concludono – il paradosso tra una legge regionale sulla caccia nella quale era stata stralciata la parte relativa alle attività di controllo sugli animali domestici inselvatichiti e la reintroduzione della stessa in questa proposta di legge.’
L’Assessore Di Gioia si è sempre difeso, sostenendo che le disposizioni contestate sono già in vigore dal 1998, nell’articolo 39 della legge regionale 27/’98. Anche l’Ente nazionale per la protezione degli animali (ENPA) e la Lega Anti-vivisezione (LAV) si sono fortemente opposti a questo disegno di legge.