I trasporti nel Salento costituiscono un grave handicap ed è soprattutto tra gli operatori turistici che sta maturando questa consapevolezza. In mancanza di risposte soddisfacenti da parte della politica e di FSE si corre ai ripari alla meglio. Ecco alcuni esempi.
Forse è vero, manca la cultura dei trasporti pubblici nel Salento, non tanto nei viaggiatori, quanto in quegli amministratori e portatori di iniziative che si preoccupano di rilanciare il turismo, destagionalizzandolo, salvo poi non curarsi minimamente di come il turista possa spostarsi nel territorio. E quando se ne preoccupano, pensano più che altro ai collegamenti con il mare.
E’ una vecchia storia che ci fa rimanere sempre allo stesso punto, salvo registrare le lamentele in piena estate per i disagi patiti dai poveri ospiti del tacco d’Italia, che il più delle volte decidono di non tornarci più, almeno non senza auto.
Si parte già da un presupposto sbagliato, che è quello di pensare al trasporto pubblico solo come uno strumento per poter sfruttare l’economia turistica e non invece di uno strumento per garantire il diritto alla mobilità dei cittadini, per tutto l’anno, a cui associare dei servizi aggiuntivi per i periodi dell’anno con maggiore domanda di trasporti.
Ferrovie Sud Est nega i treni domenicali anche per l’estate 2018, giustificando la scelta per mancanza di personale specializzato. In ogni caso non sarebbe sufficiente a garantire un’ampia copertura del territorio, nemmeno attraverso l’integrazione con il servizio di SalentoInBus.
Gli operatori turistici comprendono che la situazione non può andare avanti così e cercano di metterci una pezza, prendendo l’iniziativa per l’istituzione di un servizio mirato, temporaneo. In altre occasioni ci pensa un’Amministrazione un po’ più solerte.
Trasporti Salento: una navetta Gagliano – Leuca
Per la prossima estate dalla stazione di Gagliano del Capo, capolinea delle tratte Lecce – Gagliano, ci sarà un pullman navetta da 56 posti, dal nome “Bus Viva Leuca”, che porterà i viaggiatori a Leuca, grazie ad un’iniziativa dell’associazione commercianti di Castrignano del Capo (Comune di cui fa parte l’estrema località a sud della Puglia) in collaborazione con l’Amministrazione comunale.
Il “Bus Viva Leuca” nasce dall’esigenza di trovare soluzioni costruttive a problematiche che impediscono il reale sviluppo economico turistico della località”, si legge nel progetto a cura dell’associazione commercianti presieduta da ‘Leuca – dichiara il Rizieri Siciliano, presidente dell’Associazione – non è una destinazione legata ad un’economia industriale, commerciale o artigianale. Leuca e le zone limitrofe sono luoghi ricchi di storia, tradizioni, vita quotidiana, mare e cultura, paesaggi rimasti incontaminati, che richiamano i turisti ammaliati dalle loro bellezze e peculiarità’.
Il Bus Viva Leuca prevederebbe diverse fermate. Partirebbe dalla stazione FSE di Arigliano-Gagliano, per poi fare tappa a camping S. Maria di Leuca, spiazzo Messapia Hotel, Basilica di Santa Maria di Leuca, Hotel Approdo, Hotel Terminal e porto turistico, piazzetta in paese, Torre dell’Omomorto, Punta Ristola, spiazzo Tatanka, Marina di Felloniche e San Gregorio (Marine di Patù), Patù e Giuliano, Castrignano, per poi terminare il giro nuovamente alla stazione FSE.
Secondo le intenzioni il servizio sarebbe fruibile nei mesi di luglio e agosto, con 4 corse giornaliere concomitanti con gli orari dei treni di Ferrovie Sud Est. Non è noto al momento se il servizio sarà attivo anche le domeniche e i festivi, dal momento che neanche quest’estate ci saranno i treni domenicali.
E’ ferma la consapevolezza che probabilmente, in presenza di un sistema di trasporti nel Salento, il numero di turisti in questa terra crescerebbe. Inoltre questo contribuirebbe a sfoltire il traffico e ad alleggerire il problema dei parcheggi.
Trasporti Salento: a Gallipoli si lavora al “Cooperation for sustainable transport (Trust)”
In attesa di conoscere la sorte della linea ferroviaria interna di Gallipoli, da cui potrebbe nascere una metropolitana di superficie, con circa 7 fermate, passando per il centro e le periferie, si lavora ad un progetto denominato “Cooperation for sustainable transport (Trust)”.
Si tratto di un progetto che coinvolge soggetti pubblici e privati interconnessi, di cui il Comune di Gallipoli è capofila ed ha l’obiettivo di ‘migliorare la cooperazione tra pubblico e privato sviluppando le connessioni nel sistema di trasporto multimodale’, che colleghi porti, aeroporti, ferrovie, strade e piste ciclabili, ‘per raggiungere le principali mete attrattive, culturali-ambientali, tra Paesi transfrontalieri, razionalizzando così la gestione dei flussi di traffico dei privati motorizzati.’
Partecipano al progetto la Regione dell’Epiro, l’Università Lum Jean Monnet di Bari, l’Agenzia dei trasporti “EgnatiaOdos SA”. Il finanziamento ammonta a 837.330 euro. Bisogna comunque trovare una soluzione concordata con Ferrovie Sud Est.
L’iniziativa rientra in un progetto più ampio UE di collaborazione Grecia Italia (2014-2020) che consta di altri sub-progetti, che mirano tra l’altro a favorire la mobilità sostenibile, l’inserimento di Gallipoli in un circuito crocieristico e di yacht di lusso e la realizzazione uno scalo internazionale per idrovolanti provenienti da Corfù (Grecia), che vede coinvolti anche la Capitaneria di Porto di Taranto e il Comune di Nardò.
Trasporti Salento: le soluzioni di Otranto e Tricase
Se Otranto ha pensato di risolvere con Freccialink, che prevede due corse al giorno dirette da e per la stazione di Lecce, ma solo per chi arriva col treno Frecciargento Roma – Lecce, per l’ estate il Comune di Tricase ha pensato a dei collegamenti con le sue marine attraverso un servizio bus erogato da Seat. Tuttavia al momento non si conoscono i dettagli del servizio, né il periodo, né gli orari, né le tratte, né il numero di corse previste.
Le iniziative per il turismo dell’entroterra, quello campestre, naturalistico, archeologico, storico-culturale, sono quasi assente. Ad esempio il Comune di Specchia, che ospita uno dei più bei centri storici della Puglia, già candidato al concorso Borgo dei Borghi (ideato dall’ANCI), classificatosi sedicesimo nel 2014, e inserito tra i borghi più belli d’Italia, non prevede alcun collegamento tramite trasporti pubblici, nemmeno una navetta con la stazione ferroviaria, posta in periferia e distante circa 3 chilometri e mezzo dal centro.
Un buon esempio dalla Valle d’Itria
In Valle d’Itria, gli Assessori responsabili di turismo e cultura, dei Comuni di Ostuni, Ceglie Messapica, Cisternino, Martina Franca, Locorotondo e Alberobello (quindi appartenenti a due province diversi, quella di Brindisi e quella di Bari), hanno dato vita lo scorso marzo ad un progetto che intende favorire lo sviluppo unitario dal punto di vista turistico dell’intera area, puntando proprio sulla mobilità in modo da garantire il collegamento tra le varie località.
Il progetto ruota intorno alla rete ferroviaria FSE, le cui stazioni spesso sono lontane dai centri abitati. L’idea è quella di introdurre dei servizi di trasporto integrativi su navetta che partano dalle stazioni ferroviarie, in modo da permettere ai visitatori di spostarsi in autonomia, senza costringerli a prendere un proprio mezzo o noleggiarlo
‘Riteniamo che la mancanza di collegamenti tra le nostre città, che peraltro sono così vicine, sia il primo problema da risolvere’, affermano gli Assessori.
Non ci può essere un buon servizio se non è accompagnato da un’adeguata informazione e per questo si è deciso di creare un portale unico dedicato ai servizi e alle informazioni utili per il turista, con la pubblicazione di eventi che si terranno nei territori della Valle d’Itria, di tipo artistico, musicale, enogastronomico, ecc… e il modo per poterli raggiungere.
Queste le parole di Vittorio Carparelli, Assessore al Turismo di Ostuni:
‘Possediamo un patrimonio culturale inestimabile per questo motivo attualmente la Valle d’Itria è annoverabile tra le destinazioni principali del turismo nazionale e internazionale. Non vogliamo concentrarci solo sugli eventi, che rientrano in un discorso più ampio relativo alla fornitura di servizi di qualità. In poche parole bisogna mettere in collegamento, in senso stretto e in senso lato, i nostri Comuni. Iniziamo dai trasporti e dal portale, che mi sembrano già un buon viatico per la programmazione condivisa di iniziative legate alla scoperta del territorio, ai grandi eventi, alla possibilità di offrire percorsi di turismo lento e sostenibile, un punto questo che ci trova unanimemente concordi’.
La cordata di Assessori della Valle d’Itria sembra aver ben compreso quali sono le problematiche legate al turismo in Puglia e su quali basi ripartire per offrire servizi ed accoglienza dignitosi. Tuttavia il progetto ruota intorno ai treni di Ferrovie Sud Est, che notoriamente domenica non circolano e non prevedono corse serali.
1 thought on “Trasporti Salento: FSE latita, ci si arrangia alla meglio”
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