Continuano le fake news su Nadia Toffa, ma l’inviata de Le Iene è viva e vegeta. Milioni di utenti abboccano nuovamente all’ennesima bufala.
L’ennesima bufala, ancora una volta ai danni di Nadia Toffa, la nota conduttrice del programma Le Iene, sulla cui salute alcuni siti di fake news stanno speculando da mesi, da quando fu ricoverata d’urgenza per un malore il 2 dicembre 2017.
La finta notizia è stata data sul sito larepubbica.it, che a primo impatto sembra essere il sito della versione web del quotidiano La Repubblica. È bastato togliere una “L” all’url del sito e milioni di utenti facebook sono stati tratti in inganno.
Il finto articolo è stato pubblicato il 25 maggio e nel titolo si leggeva:
‘Non c’è l’ha fatta Nadia Toffa, addio alla conduttrice e annunciatrice delle Iene’
Già dal vistoso errore grammaticale ci si dovrebbe accorgere che qualcosa non andava. È scritto “Non c’è l’ha fatta”, mentre la forma corretta sarebbe stata “Non ce l’ha fatta”. Poco probabile che alla redazione de La Repubblica possa sfuggire un errore così.
Per rendere più ingannevole il post, nell’anteprima del testo si può notare la dicitura ‘di LaRepubblica’, dove Repubblica è scritto correttamente.
Intanto il sito non è più raggiungibile, ma c’è chi continua a condividere il post senza nemmeno aprirlo. Eppure basterebbe non farsi prendere dall’ansia di condividere il post prima di tutti e di verificare la notizia prima di abboccare all’amo.
Nadia Toffa è viva e la notizia è del tutto infondata. La conduttrice aveva avuto un malore il 2 dicembre 2017, mentre alloggiava in un hotel a Trieste per un servizio che avrebbe dovuto realizzare.
Ha successivamente rivelato di avere un cancro contro il quale sta combattendo. La malattia la sta costringendo a ridimensionare l’attività svolta per Le Iene, sebbene continui ancora il suo impegno compatibilmente con le terapie, il suo stato di salute e le indicazioni mediche.
Dallo scorso dicembre le speculazioni sulla salute di Nadia Toffa, attraverso fake news pubblicate su finte testate giornalistiche, sono state diverse e quanto pare non gli autori di queste bufale non si sono ancora stancati.