A seguito dell’audizione in Commissione Ambiente presso il Consiglio regionale sono state accolte le riserve critiche di CTTM sul piano di lottizzazione delle Franìte. Pisicchio: ‘Ora massima attenzione su situazioni che possano verificarsi’. CTTM: ‘Si ripsettino le prescrizioni del 2014’.
Continua l’attività di contrasto contro contro il piano di lottizzazione delle Franìte, il polmone verde della città di Maglie, con il Coordinamento Tutela del Territorio Magliese (CTTM) che vede riconosciute in Consiglio regionale le proprie ragioni.
Con l’audizione, lo scorso 16 maggio, in V Commissione di Antonio Izzo, Consigliere Comunale del M5S magliese, e dell’avvocato Raffaele Cesari, rappresentante del CTTM, proposta dal Consigliere M5S Cristian Casili, sono stati esposti i punti di questo piano di lottizzazione ritenuti critici per il territorio.
In particolare, secondo questo comunicato in una nota del CTTM, i due relatori hanno potuto:
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- illustrare le violazioni alle Prescrizioni dettate dalla Delibera di Giunta Regionale del 2014, riscontrabili nei nuovi elaborati progettuali proposti dai lottizzanti;
- evidenziare come gli stessi lottizzanti abbiano ammesso (dichiarandolo nella relazione illustrativa dei nuovi elaborati) come tali nuovi progetti non siano conformi alla Delibera di Giunta, ma siano stati elaborati in conformità ad una nuova “soluzione condivisa” pervenuta, dopo una serie di colloqui informali, con alcuni tecnici regionali;
- segnalare la pericolosa ambiguità della corrispondenza avvenuta tra il Comune di Maglie ed i medesimi tecnici delle Regione Puglia non competenti al rilascio di alcun parere sulla questione.
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Un passo indietro…
La vicenda del piano di lottizzazione della Franìte è alquanto tortuosa e va avanti già da qualche anno, in un braccio di ferro tra i proprietari dei lotti interessati e l’Amministrazione comunale, da un lato, e l’opposizione consigliare, associazioni e comitati di tutela del territorio, dall’altro.
In gioco ci sono gli interessi di chi vuole costruire (sarebbe in progetto la costruzione di circa 40 villette a schiera) e quelli pubblici di tutela del paesaggio, dell’unica area verde di Maglie (oltre alla Villa Tamborino) e di beni storco-culturali, come antichi edifici rurali, cisterne, fosse per la conservazione delle derrate alimentari, un parmento, reperti archeologici, il viale interpoderale e un menhir.
Il progetto è stato sottoposto a revisione e ripresentato dopo che con Parere Paesaggistico reso nella delibera n. 1175 del 2014, la Giunta Regionale la lottizzazione ebbe una battuta d’arresto in quanto comportava ‘significative modificazioni dell’attuale contesto paesaggistico’, e le sue disposizioni apparivano ‘particolarmente impattanti rispetto al contesto […] prospettando un sostanziale ridisegno dell’organizzazione rurale del suolo modificandone gli assetti e la percezione visiva’. Il Parere, pur essendo favorevole, conteneva prescrizioni e indirizzi che non potevano essere soddisfatti con lo stesso piano.
I lottizzanti, quindi, avevano predisposto dei nuovi elaborati progettuali con allegata relazione tecnica illustrativa, inviati al Comune di Maglie con nota del 23 novembre 2015. Ma secondo il CTTM nemmeno il nuovo piano di lottizzazione delle Franìte rispetterebbe le prescrizioni contenute nel Parere Paesaggistico.
Inoltre viene denunciato un, quantomeno, irrituale scambio documentale tra lottizzanti e tecnici della Regione i quali, pur non avendone le competenze, avrebbero fornito pareri sui nuovi progetti. E nonostante il piano di lottizzazione non fosse stato ancora approvato dal Comune.
L’audizione in V Commissione
All’audizione in V Commissione erano presenti anche l’Assessore comunale di Maglie, Franca Giannotti, e dell’ingegnere del Comune di Maglie, Claudio Sanapo,
I rappresentati del CTTM, con i loro interventi, hanno fatto emergere il carteggio dal quale risulta che il Comune di Maglie chiedeva ad alcuni tecnici della Regione Puglia un parere in merito alla coerenza dei nuovi elaborati progettuali con le prescrizioni dettate dal Parere del 2014 alle quali, inderogabilmente, gli stessi lottizzanti si sarebbero dovuti e si dovranno adeguare.
Come sottolineato negli interventi, nel carteggio in questione, a tale richiesta, i tecnici della regione – nonostante avessero specificato che non fosse di loro competenza il rilascio di pareri e che invece sia compito del Comune di Maglie la verifica del rispetto delle prescrizioni – ‘avevano valutato favorevolmente quei progetti che, in verità, loro stessi -si legge in una nota del CTTM – avevano già precedentemente discusso e concordato con i lottizzanti fuori da ogni ritualità e legalità amministrativa.’
‘Il CTTM – prosegue la nota – davanti all’autorità regionale ha quindi fatto luce sulla vicenda che è ormai divenuta anche una questione di legalità: esistono leggi e procedure che devono essere rispettate; non è contemplabile l’eventualità in cui i lottizzanti telefonino e si accordino con i singoli dirigenti e poi lo mettano anche per iscritto, o addirittura, lo confessino.’
Successivamente è stata anche ascoltata l’ingegnere Barbara Loconsole, dirigente regionale della Sezione tutela e valorizzazione del paesaggio, e firmataria di una delle note del citato carteggio, la quale, ha dichiarato che ‘il Parere Paesaggistico è propedeutico all’approvazione del Piano da parte del Consiglio Comunale di Maglie, per cui solo successivamente si potrà decidere se tale Piano andrà a VAS (valutazione ambientale strategica, ndr) ottemperando i vincoli e le prescrizioni.’
‘La Loconsole – affermano dal CTTM – si è dimostrata in palese difficoltà affermando di “non essere a conoscenza del contenuto dei nuovi elaborati progettuali” e venendo immediatamente smentita dai referenti del CTTM che hanno esibito il documento in cui la stessa dichiarava e sottoscriveva il contrario.’
La Commissione riconosce le ragioni del CTTM
Al termine dell’audizione, la Commissione ha riconosciuto per intero le ragioni del CTTM confermando come le eventuali considerazioni espresse dai tecnici della Regione in merito ai nuovi elaborati progettuali non abbiano nessun valore.
Nessuna autorizzazione o adempimento nell’ambito dell’approvazione del piano di lottizzazione delle Franìte potrà fondarsi sul contenuto di quel carteggio.
‘Se ciò avvenisse, si concretizzerebbe una vera e propria illegalità, posto che- scrive il CTTM – l’unico organo competente al rilascio del Parere Paesaggistico è la Giunta Regionale.
In Commissione si è poi precisato che le prescrizioni hanno carattere imperativo e non sono soggette ad interpretazioni o aggiustamenti di sorta, supportando tale precisazione con due esempi espliciti:
‘stralcio del blocco D non può significare sostituzione del Blocco D con tre miniblocchi D1, D2 e D3, ma deve significare esclusivamente lo stralcio dell’intero Blocco D; altrettanto dicasi per lo stralcio dell’asse viario, che non può essere sostituito da uno ciclabile o pedonale; e così via per tutte le altre prescrizioni’.
Infine l’Assessore Regionale alla Pianificazione Territoriale, Alfonsino Pisicchio, ha dichiarato di aver preso atto di come ‘la questione, protrattasi nel tempo, abbia innescato una serie di equivoci al punto da creare dubbi e fraintendimenti’ e ha ribadito che ‘l’unico atto cogente riguardante il procedimento è la Delibera di Giunta del 2014 (che contiene il Parere che impone prescrizioni e indirittizi, ndr) che costituisce il caposaldo di ogni ragionamento, al di là di quanto gli uffici scrivano, o non scrivano, determinate aggiunte o non aggiunte’.
Infine l’Assessore garantisce che ‘da questo momento in poi, ci sarà la massima attenzione ad eventuali situazioni che possano verificarsi; resta fermo il contenuto delle Delibera che non è stato modificato’.
Il CTTM, alla luce di quanto accaduto, afferma che ‘continuerà a vigilare sull’iter procedimentale, preferendo l’azione politica a quella giudiziaria, affinchè le prescrizioni contenute nella Delibera di Giunta del 2014 vengano rispettate.’
Casili: ‘Speriamo che ora venga scritta la parola fine al rimpallo di responsabilità tra Comune e Regione’.
‘Grazie alla nostra audizione – ha commentato Casili a margine dell’audizione – abbiamo ottenuto rassicurazioni importanti dall’assessore Pisicchio sul rispetto dei vincoli e delle prescrizioni contenute nella delibera del 2014 con la quale la Giunta regionale aveva rilasciato il parere paesaggistico per il Piano di lottizzazione convenzionata della zona “Fraganite” a Maglie. Prescrizioni di cui il Comune avrebbe dovuto verificare l’ottemperanza da parte dei lottizzanti. Speriamo che grazie ai chiarimenti forniti finalmente venga scritta la parola fine al rimpallo di responsabilità tra Comune di Maglie e Regione Puglia’.
‘Dopo mesi di rimpallo di responsabilità – continua il Consigliere cinquestelle – oggi è stato chiarito che le preoccupazioni dei cittadini erano più che concrete. Abbiamo ristabilito finalmente il perimetro della corretta progettualità e il rispetto di quanto prescritto nella delibera regionale 1175/2014. Riteniamo che le puntuali e dettagliate prescrizioni impartite siano da ritenersi vincolanti e non modificabili, per garantire la tutela dell’area interessata dal Piano. Si tratta di un territorio di elevato valore paesaggistico ed ambientale e per questo dovrebbe essere risparmiato, per quanto possibile, da interventi di cementificazione. In particolare – prosegue – chiediamo che sia garantita la tutela del peculiare valore paesaggistico rappresentato da Viale delle Franite, dal Menhir Crocemuzza, dai muretti e dai manufatti a secco esistenti’.
‘Abbiamo avuto la possibilità di esporre all’assessore Pisicchio le nostre ragioni – dichiarano Izzo e Cesari – e di ribadire le “perplessità” rispetto ad alcuni passaggi procedurali che hanno visto il coinvolgimento di singoli dirigenti regionali. Abbiamo ribadito che i nuovi elaborati progettuali presentati dai lottizzanti a seguito di interlocuzioni con i singoli dirigenti regionali violano le prescrizioni poste dal parere paesaggistico rilasciato nel 2014 dalla Giunta Regionale. Siamo soddisfatti – proseguono – che al termine dell’audizione l’assessore Pisicchio abbia ribadito con forza la piena validità del parere paesaggistico regionale e preannunciato che assumerà, nell’ambito delle sue competenze, ogni utile iniziativa diretta ad assicurarne il rispetto e l’osservanza’.