A Kavala nuovo rinvio nel processo nei confronti dei contadini, amministratori e cittadini arrestati per le proteste contro TAP in Grecia, tra cui il martanese Ippazio “Pati” Luceri. Attivista si incatena davanti alla Questura di Lecce, proteste davanti all’Ambasciata greca a Roma e davanti al Tribunale di Kavala.
Era fissata per la tarda mattinata di oggi l’udienza davanti al Tribunale di Kavala, in Grecia, nei confronti di 8 persone, tra cui il professore Ippazio “Pati” Luceri, di Martano, e altri contadini, consiglieri comunali e semplici cittadini greci, che il 26 giugno erano stati prima fermati dalla Polizia greca e poi arrestati, per essersi opposti al transito dei mezzi di TAP, accusata dagli attivisti di agire nell’illegalità e senza alcun rispetto per i proprietari e i cittadini.
Pati Luceri aveva raggiunto la città greca in solidarietà verso i contadini, aderendo allo sciopero della fame intrapreso da Themis Kalpakidis, presidente dell’Associazione Rurale di Kavala, il quale, durante la prima udienza, il 28 giugno, subì un malore in aula e fu ricoverato in ospedale.
Gli 8 arrestati, poi scarcerati a seguito dell’interrogatorio di garanzia, stanno affrontando un processo per direttissima a piede libero, dopo aver rifiutato la proposta di far cadere le accuse a condizione che non avrebbero più ostacolato TAP. Hanno preferito affrontare il processo e andare avanti con la loro causa, pur rischiando una condanna da 2 a 6 mesi di reclusione.
L’udienza aveva subito un primo rinvio al 12 luglio, la quale si celebrata questa mattina concludendosi con un nuovo rinvio, al 13 dicembre, in quanto sarebbero stati assenti alcuni testimone chiave dell’accusa. Gli 8 accusati continueranno ad attendere l’esito del processo a piede libero.
Proteste contro TAP in Grecia, a Lecce e a Roma
A Kavala, in Grecia, ci sono nuove proteste contro TAP, in concomitanza con l’udienza. Già dalle 11 di questa mattina molte persone si sono radunate fuori dalla Corte di Giustizia per sostenere gli 8 imputati
mentre una delegazione del Movimento No TAP ha raggiunto Roma allestendo fuori dall’Ambasciata greca un presidio per protestare contro la repressione ed esprimere la massima solidarietà alle 8 persone sotto processo.
A Lecce, invece, il professor Sergio Starace, noto attivista, si è incatenato ad un palo della segnaletica stradale posto sul marciapiede antistante alla Questura di Lecce, per attirare l’attenzione sull’operato delle forze dell’ordine che, irrogando pesanti sanzioni e denunce ai danni di chi protesta, starebbero attuando una repressione contro il dissenso intorno all’opera.
Con sé Starace ha un cartello con scritto ‘La Costituzione tutela la libertà di manifestare ma non quella di sanzionare’, mentre affisso al palo, un altro cartello recita: ‘Per tutelare il territorio la libertà di manifestare è un diritto e un dovere. No TAP’.
Si apprende che il Questore sarebbe intenzionato a parlare con Starace.