Un intervento sul tema Xylella e rigenerazione del paesaggio da parte di Giorgio Greco, con il quale propone che gli aiuti economici per i proprietari siano subordinati all’obbligo di rigenerare il terreno piantando alberi.
Il CoDiRO sta cambiando radicalmente il paesaggio, ma ancora di più rischia di stravolgerlo il piano di rilancio dell’olivicoltura del Salento, che prevede la sostituzione delle tradizionali e spettacolari cultivar tradizionali (come Ogliarola e Cellina di Nardò) con le pianta di Fs-17 (Favolosa), varietà di ulivo brevettata dal CNR per l’olivicoltura intensiva e superintensiva, oggi considerata anche resistente alla xylella fastidiosa.
La Favolosa è un piccolo arbusto, che esteriormente ha poco a che vedere con gli ulivi che hanno caratterizzato la storia e dato l’identità al Salento. Una soluzione contro il CoDiRO, oggi attribuito in prevalenza all’azione della xylella, sebbene la questione sia ancora molto dibattuta, dovrebbe tener conto sicuramente delle esigenze produttive delle aziende, ma non può non tener conto del paesaggio e degli altri interessi coinvolti.
Un lettore di Seclì, Giorgio Greco, ci ha scritto focalizzando l’attenzione su un aspetto di cui poco si parla, ossia del fatto che gli uliveti presenti nel nostro territorio appartengono solo in minima parte alle aziende agricole, mentre la gran parte è di proprietà di privati cittadini. Pertanto le politiche di ristoro e rilancio dell’olivicoltura riguarderanno, allo stato degli atti, solo un territorio minoritario.
Ecco di seguito il testo di Giorgio Greco inviato alla nostra redazione.
‘Solo il 20% circa del territorio olivetato del Salento è di proprietà delle aziende agricole; l’80% è suddiviso in piccoli, spesso piccolissimi appezzamenti di proprietà dei privati, in gran parte non agricoltori. Qualsiasi piano di aiuti economici, quindi, che non tenga conto di questo dato, seppure rappresenta un importante punto di partenza, rimane comunque non risolutivo del problema.
E’ evidente che, se da una parte le aziende ritorneranno ad essere produttive com’è sacrosanto che sia, dall’altra non potranno rifare il paesaggio. E’ necessario, dunque, che un aiuto economico concreto arrivi anche a quell’80% possessore di tantissimi oliveti colpiti dal disseccamento. Trascurare l’aspetto paesaggistico ed ambientale sarebbe un suicidio per l’intero territorio.
Su questo fronte è impegnato, fin dall’inizio della pestilenza, l’eurodeputato Massimo Paolucci, il quale, ne sono convinto, continuerà a mettercela tutta per rappresentare, a Bruxelles, le giuste attese dei piccoli proprietari non agricoltori come me.
Tale aiuto economico, qualora un giorno dovesse concretizzarsi, a mio avviso non dovrà essere elargito a pioggia ma ad una condizione imprescindibile: obbligo di rigenerare il terreno da parte del proprietario piantando alberi.’
Giorgio Greco da Seclì
La foto allegata ritrae il campo sperimentale “La Scelta”, dove gli ulivi si presentano in buona salute.