Un inatteso fuori programma al concerto di Gianna Nannini tenutosi ieri a Lecce, con la rocker italiana. E’ stato improvvisato un breve spettacolo di pizzica rock con la partecipazione del tamburellista Roberto Chiga e delle ragazze tra il pubblico.
Ieri, venerdì 17 agosto, si è tenuto il concerto di Gianna Nannini a Lecce, in una Piazza Libertini gremita e trepidante.
La cantautrice senese non ha deluso il suo pubblico e impeccabili sono stati i musicisti della formazione che la accompagnava, formata da due chitarristi, bassista, batterista, tastierista e tre coriste. Tra loro spicca il nome del chitarrista Davide Tagliapietra, “figlio d’arte”. Suo padre, infatti, è Aldo Tagliapietra, cantante, bassista, chitarrista e autore dello storico gruppo di rock progressivo de Le Orme.
A Davide Tagliapietra è stato affidato il compito principale di curare i suoni, soprattutto tra le due chitarre elettriche, e arrangiare lo spettacolo. Il risultato è un suono decisamente rock, tendente al classico, che ruota intorno a muri di chitarre distorte, robusto, bene intrecciate, alternate a delle esecuzioni più melodiose, al cui interno si inseriscono piano, synth e cori a smorzare la durezza delle chitarre.
Ieri sera a Lecce Gianna Nannini ha sfoggiato la grinta di sempre, trasmettendola ad un pubblico già in delirio. Il concerto si è aperto con Latin lover, del 1982, il brano di punta dell’omonimo album che la consacrò al successo a 6 anni dalla pubblicazione del primo disco. Ha spaziato quindi tra i suoi vecchi classici e i brani più recenti, compresi quelli estratti dall’ultimo album, Amore gigante, con la sua inconfondibile voce, graffiante e potente, senza sbavature, cui faceva non solo da contorno .
In chiusura, ha rievocato quelle “notti magiche” dell’estate del 1990, con la canzone Un’estate italiana – la cui musica è stata composta dal leggendario Giorgio Moroder ed il testo scritto da Gianna Nannini e Edoardo Bennato – seguita da uno dei suoi brani più apprezzati, Meravigliosa creatura. La cantautrice senese ha quindi proseguito dando spazio ad un fuori programma, invitando sul palco il tamburellista Roberto Chiga, il quale ha iniziato a riprodurre un ritmo di pizzica, seguito dagli altri musicisti che hanno improvvisato un originale arrangiamento rock-folk. Su questa base la rocker toscana ha iniziato a cantare in dialetto salentino il brano Fimmine fimmine, lo stesso che cantò sul palco del concertone della Notte della Taranta a Melpignano nel 2004.
Era solo l’inizio del “delirio” (in senso buono). Gianna ha quindi invitato sul palco delle ragazze dal pubblico che in grado di cantare o di ballare la pizzica. E così di lì a poco il palco per diversi minuti ha ospitato uno spettacolo tanto coinvolgente quanto inaspettato. Una ragazza che ha intonato in maniera egregia Santu Paulu, accompagnata dalla danza e dall’animazione di una scatenata Nannini e di alcune danzatrici tra il pubblico che spontaneamente hanno deciso di salire sul palco.
Al termine di questa pizzicata rock, la rocker italiana, prima di cantare il brano conclusivo ha avuto bisogno di recuperare dal fiatone causato dalla sua performance, mentre il pubblico intonava il canto popolare “mieru mieru” (vino vino).
A parte questo divertente fuori programma, Gianna Nannini sembra anche che abbia un buon rapporto con il Salento e i salentini.