Il Sindaco di Melendugno considera grave che la la sottrazione con la forza della Bandiera No TAP alla Notte della Taranta: ‘Nessuno deve permettersi di offuscare, di censurare, di nascondere, quella che è un’espressione di un’opinione, condivisibile o meno, di una buona parte della popolazione di questa terra.’
Dopo l’increscioso episodio accaduto a dei ragazzi che durante il concertone della Notte della Taranta sventolavano una bandiera No TAP, e per questo allontanati in malo modo dalla security dopo aver sottratto loro con la forza la bandiera, ci sono state diverse reazioni.
Alla base di questa iniziativa da parte del servizio d’ordine non c’era un problema di sicurezza, né un comportamento minaccioso o violento da parte dei ragazzi. Il problema era la scritta su quella bandiera, perché l’esternazione del dissenso contro il gasdotto non sempre è tollerata. E’ più grave di una bestemmia in tv.
Secondo indiscrezioni, l’ordine sarebbe partito all’interno della Rai, che trasmetteva la diretta del concerto. Quella bandiera No TAP entrava troppe volte nell’inquadratura delle telecamere della tv di Stato. Di qui l’ordine di farla rimuovere. Non c’è conferma che le cose siano andate effettivamente, ma qualcuno di sicuro avrà detto alla security, che aveva il ruolo di garantire la sicurezza, di fare il censore e far sparire quella bandiera. Compito che doveva avere la priorità sulla sicurezza stessa.
Ora il Sindaco di Melendugno, Marco Potì, dopo un elogio alla buona riuscita dello spettacolo, chiama in causa anche la Fondazione Notte della Taranta, che non può scegliere ancora una volta il silenzio di fronte alle questioni territoriali incombenti. Di seguito la comunicazione integrale di Potì.
‘Un’altra fantastica edizione del festival di musica popolare più importante al mondo. Bellissimo spettacolo di luminarie, musica, partecipazione gioiosa. Un’intera terra, il Salento, che mostra e offre con orgoglio le proprie storia e tradizioni, la propria cultura, la propria bellezza. Una comunità intera che canta, danza, si diverte, sprigiona energia positiva. Un merito assoluto quello della NdT, di aver dato un contributo innegabile a fare di questo lembo di Puglia, una meta turistica di successo internazionale.
Complimenti ancora una volte alla Fondazione della NdT, al suo presidente ed ai colleghi Sindaci della Grecia Salentina, per questo ennesimo è indiscutibile successo.
Ma una cosa non mi piaciuta. E devo dirlo.Una bandiera che sventola non ha nulla di violento o sovversivo. Una bandiera che lancia un messaggio pacifico di civiltà, di difesa di una parte di quella stessa terra rispetto ad un’infrastruttura energetica che vorrebbe violentarla, negli impatti ambientali, a mare come a terra, modificarla geneticamente, nelle sue destinazione e vocazione naturale, di minare la sicurezza e la serenità delle sue genti, di offendere la bellezza di quei luoghi e valori, che proprio la Notte della Taranta contribuisce a promuovere, non può essere fatta ammainare con la forza, perché “non gradita”. Nessuno, dico nessuno, deve permettersi di offuscare, di censurare, di nascondere, quella che è un’espressione di un’opinione, condivisibile o meno, di una buona parte della popolazione di questa terra.
Il Salento è luogo di ospitalità, accoglienza, solidarietà, umanità, libertà, civiltà e democrazia.
Non so da chi è partito quell’ordine profondamente errato. Se da Roma, Milano o dalla Svizzera. Si dice per motivi televisivi. Non può un regista di una televisione, peraltro di Stato, mancare di rispetto verso questa parte di Italia. Non può e non deve, anche per motivi di pubblica sicurezza perché poteva scatenare reazioni incontrollabili in quella piazza gremitissima.Chiedo ai miei amici Sindaci della Grecìa Salentina, al Presidente della Fondazione Massimo Manera, già tutti più volte impegnati insieme a noi nella difficile battaglia di contrasto al gasdotto Tap, ai Parlamentari rappresentanti istituzionali del territorio, di far chiarire i motivi e di individuare i responsabili di questo comportamento, tanto irrispettoso, quanto irricevibile. Di verificare presso la commissione di vigilanza sulla Rai se sono vere le notizie di stampa filtrate.
Alla fine è andato tutto bene, nessun problema di sicurezza, successo, applausi. Ma resta la profonda amarezza della sensazione di essere stati ancora una volta usati e offesi nella nostra dignità.
A me tutto questo non piace e continuerò a gridarlo forte ed a far sventolare sempre con orgoglio quella bandiera No Tap!’
Caro sindaco di Melendugno Marco Potì, visto che mi ha chiamato in causa sono a chiarire i fatti. Sono Piero Lelli, il regista televisivo della Notte della Taranta 2018, sono un libero professionista e non un dipendente RAI. Le responsabilità di quanto accaduto, che lei attribuisce al sottoscritto, le deve andare a ricercare altrove, in particolare alla dirigenza di RAI5 e al suo direttore, presente in regia a Melpignano, che ha voluto far togliere la bandiera in questione dalle forze dell’ordine. Io ero ben intento a svolgere il mio lavoro, e le posso assicurare che avevo altri problemi a cui pensare durante la diretta! Quindi la invito a rettificare quanto detto sulle responsabilità di questo episodio. Tanto dovuto!