Anche per 40 piccoli alunni ospiti alunni ospiti dei progetti Sprar ieri è stato il primo giorno di scuola. Lodevole iniziativa di benvenuto da parte dell’Istituto “Galileo Galilei” di Castrignano del Capo. La scuola è punto di riferimento, di crescita formativa, vero motore della solidarietà e dell’integrazione.
Il primo giorno di scuola non si scorda mai. E non lo dimenticheranno facilmente gli oltre 40 piccoli studenti che tra asilo, scuole elementari e medie hanno fatto il proprio esordio tra i banchi.
Questa mattina la campanella è suonata anche per loro, ospiti con le rispettive famiglie nei progetti Sprar gestiti in provincia da Arci Lecce.
Una giornata importante che da Galatina a Patù, passando per Caprarica, Lecce, Sogliano, Lequile, Castrignano de’ Greci, Diso e Castrignano del Capo, ha segnato questo inizio scolastico.
La scuola, fulcro dell’espressione creativa dei ragazzi, punto di riferimento e di crescita formativa, è il vero motore della solidarietà e dell’integrazione.
Per il primo giorno di scuola dell’anno 2018/2019, diversi istituti hanno inoltre dedicato momenti di condivisione e scambio importanti per i nuovi studenti e per l’intera comunità di riferimento.
In particolare, segnaliamo l’iniziativa di venerdì scorso presso la scuola media “Galileo Galilei” di Castrignano del Capo. Il classico incontro di presentazione delle classi, che vede ogni anno la partecipazione degli alunni con le rispettive famiglie, è stato arricchito da un discorso di benvenuto speciale per due nuove studentesse, originarie dell’Etiopia.
‘Ogni cultura rappresenta un arricchimento fantastico e il nostro obiettivo è farle sentire il più possibile a casa’, hanno esordito le maestre durante la presentazione alla classe. ‘Loro vengono a scuola per imparare ma noi abbiamo molto da imparare da….’, e dai nuovi compagni di classe si è alzato unanime il coro: ‘…da loro’.
Chi ben comincia non può che ben sperare.
Oggi la presenza di ragazze e ragazzi immigrati nelle scuole non è solo un passaggio fondamentale verso l’integrazione, ma diventa spesso necessaria per far fronte a quel calo demografico, sempre più significativo nei piccoli comuni, che non consentirebbe in molti istituti di raggiungere il numero minino per classe.