Larga adesione alla “manifestazione antifascista”. M5S condanna violenza e ogni forma di fascismo, appoggiando ogni manifestazione contro violenza, ma contesta strumentalizzazioni. Il fascismo è un pericolo attuale o è solo una pagina di storia?
Dopo l’aggressione da parte di alcuni militanti di Casapound, ai danni di alcune persone che avevano partecipato al corteo antirazzista di venerdì 21 settembre, che ha visto il ferimento di 3 persone, a Bari si è voluto dare un segnale forte contro la violenza.
Erano in migliaia ieri a sfilare alla manifestazione “Bari è antifascista”, alla quale hanno aderito, oltre ad appartenenti ad alcuni partiti politici, anche associazioni studentesche e sindacali, Libera Puglia, ANPI, Arci, Arcigay ed altri ancora. Hanno anche partecipato, sia pur accompagnati da qualche polemica, anche i rappresentati del Comune di Bari e della Regione Puglia, tra cui il Governatore Michele Emiliano.
I Consiglieri regionali dell Movimento 5 Stelle ribadiscono ‘con forza una ferma condanna contro ogni forma di violenza, ogni forma di fascismo e di estremismo e ogni forma di discriminazione. Una battaglia di civiltà – fanno sapere – che va combattuta ogni giorno e che non ha colore politico.’ ‘Salutiamo positivamente dunque ogni manifestazione contro la violenza, soprattutto – aggiungono – in una città colpita da tre sparatorie in sette giorni, eventi figli non di divergenze ideologiche ma di emergenze sociali quali degrado e povertà dilaganti. Ci sentiamo dunque vicini a tutti quei cittadini che oggi hanno voluto manifestare non per ragioni politiche, ma unicamente per difendere le regole basilari della nostra società civile.’
Ma al contempo, i pentastellati accusano di strumentalizzazione politica del valore universale della non violenza alcuni esponenti politici di PD o di altre forze di sinistra, al fine di ‘guadagnare visibilità in vista delle prossime elezioni’, pur essendo ‘pronti a stringere alleanze elettorali con personaggi di qualsiasi estrazione politica o di dubbia moralità, non a causa di una legge elettorale ma solo per guadagnare voti e poltrone.’
Il corteo si è radunato in Piazza Prefettura e qui si sono susseguiti diversi interventi di condanna contro gli atti di violenza e contro il risvegliarsi dell’ideologia fascista, contro il razzismo e la xenofobia. In particolare l’eurodeputata Eleonora Forenza, di Potere al Popolo, che venerdì scorso era stata tra le persone prese di mira dai militanti di Casapound, ha chiesto le dimissioni di Matteo Salvini da Ministro dell’Interno, dopo aver ricordato la “convivialità” con esponenti di spicco di Casapound, con i quali è stato anche a cena.
Il fascismo è un pericolo attuale o è solo una pagina della storia?
Da Movimento 5 Stelle e Lega si continua a ripetere che il fascismo è una pagina archiviata della storia, ma si tratta di storia con cui non abbiamo fatto i conti. Non c’è più il regime fascista, non c’è più Mussolini, ma c’è chi porta avanti la sua ideologia e l’idolatria per il duce.
Non si può considerare cosa superata, come se fossero Guelfi contro Ghibellini, non di fronte ai tentavi di revisionismo storico e alla costituzione di movimenti politici che si rifanno velatamente o apertamente all’ideologia fascista. Non finché si contribuisce ad alimentare un clima sociale di giustificazione morale, approvazione o comprensione verso chi si macchia di atti e comportamenti (violenti e non) a sfondo razziale.
Un segnale molto preoccupante sono gli attestati di solidarietà nei confronti di persone che subiscono procedimenti disciplinari o penali per aver compiuto questi atti, tanto da essere considerati dei martiri, vittime di un’ingiustizia, mentre viene duramente attaccato chi ha agito secondo diritto nel reprimere questi atti.
Mentre si nega o si minimizza il fenomeno, gruppi di estrema destra a livello internazionale si riuniscono e stabiliscono rapporti di collaborazione, affiliazione, definiscono strategie per entrare nelle istituzioni. Ricordiamo il leghista Mario Borghezio, già militante di estrema destra nella “Jeune Europe” (movimento internazionale di ispirazione nazionalista fondato dal politico belga Jean Thiriart) e in Ordine Nuovo, che in occasione di un seminario internazionale delle destre radicali, proponeva l’istituzione di una scuola internazionale di formazioni per i quadri dei movimenti del “radicalismo identitario”, con la creazione di “soldati” che ‘tengano testa fisicamente ai nemici’ e suggeriva di entrare nelle amministrazioni dei piccoli Comuni, insistendo sull’aspetto regionalista del movimento. ‘Ci sono delle buone maniere – affermava – per non essere etichettati come fascisti nostalgici, ma come un nuovo movimento regionale, cattolico, eccetera, ma sotto sotto rimanere gli stessi.’
I diritti e il diritto non vanno dati per scontati, vanno difesi ogni giorno, da tutti, non solo da parte degli organi di polizia, della Corte Costituzionale e dei giudici ordinari. Nel momento in cui una grossa fetta di un popolo non si riconoscerà più in un sistema di valori fondamentali, allora quei valori pur rimanendo scritti, andranno via via svuotandosi.
Quando vengono messi in dubbio dei principi costituzionali, soprattutto se a farlo sono organi istituzionali, serve una reazione decisa. Quando Salvini ha rivendicato di essere al di sopra della legge, in quanto lui è stato eletto e i giudici no, i simpatizzanti di Salvini non hanno scelto la Costituzione, ma il principio aberrante espresso da Salvini. E questo è un segnale pericoloso.
I principi costituzionali, il diritto, sono la nostra protezione contro gli abusi di potere, da chiunque provengano. E non possiamo metterli da parte in nome del sostegno al leader politico di turno. Anche se non lo si coglie immediatamente, l’attacco o l’ignoranza alla Costituzione costituiscono un attacco a noi cittadini.
La reazione, la condanna anche solo morale, contro quel pensiero violento, sovversivo, di intolleranza verso minoranze, immigrati, diversi e verso chi non si allinea ad un determinato pensiero, o verso chi attacca o ignora i principi costituzionali, è la prima medicina contro queste pericolose derive. Invece, la loro avanzata si nutre dell’indifferenza degli altri cittadini.
Diceva Albert Enistein:
‘Il mondo è un posto pericoloso, non a causa di quelli che compiono azioni malvagie, ma per quelli che osservano senza fare nulla.’
Non si può minimizzare su questo fenomeno. E’ stato già fatto in passato. A tal proposito, chiudo con una frase di Primo Levi, che il fascismo l’ha conosciuto molto bene:
‘È accaduto, quindi potrebbe accadere di nuovo’.