18 Aprile 2024

2 thoughts on “Scattano divieti di bagno e pesca a San Foca: TAP inizia lavori a mare

  1. Vado a passare il periodo estivo a San Foca dal 2006. Prendo casa in affitto.
    La questione TAP ha lati oscuri o forse oscurati. Mi spiego.
    Amici di San Foca mi hanno riferito, durante la presidenza di Matteo Renzi, che il vecchio Sindaco di Melendugno, defunto, aveva accettato la TAP, e ai residenti che era stata espropriata l’area era stata liquidata la somma di denaro stabilita dalla legge.
    I NO TAP andarono a Palazzo Chigi, vennero ricevuti da Matteo Renzi, al quale reclamarono le loro ragioni, ma Renzi – avendo studiato le carte – rispose che ormai non c’era pù nulla da fare.
    Vorrei sapere se questa versione risponde a verità.
    Se è vero, come mai il Comitato insiste nel rifiutare la conclusione dei lavori, soprattutto il neo Ministro per il Sud, la leccese Barbara Ghezzi (pare…) che ha cavalcato le aspettative del NO TAP raccogliendo una marea di voti, si dice a danno di d’Alema (e non dispiace…) come farà a non dimettersi.
    Grazie. Da Gioia del Colle (Ba)

    1. Buongiorno Filippo,
      per quanto riguarda il precedente Sindaco di Melendugno, il defunto Vittorio Potì, e le voci circolanti in questi giorni secondo le quali erano “tutti d’accordo”, è stato pubblicato un articolo che cerca di dare qualche risposta. Il precedente Sindaco è morto prima che potesse anche solo esaminare il progetto:
      https://www.salentometropoli.it/2018/09/16/chi-porto-tap-a-san-foca-favorevoli/

      Non c’era stata alcuna espropriazione di terreni a quel tempo, perché l’autorizzazione unica al progetto è arrivata solo nel 2014 (rilasciata dal Ministero dello Sviluppo economico). Presupposto dell’espropriazione è la dichiarazione di pubblica utilità o un provvedimento equipollente, che può essere rappresentato dall’autorizzazione unica. Vittorio Potì è morto a ottobre 2011. Dal 2012 il Sindaco è Marco Potì.

      Per quanto riguarda l’incontro con Renzi, non è chiaro a cosa si riferisce in particolare. Ci fu un incontro informale a settembre 2014 tra Sindaci, associazioni contrarie a TAP e cittadini, in occasione della Fiera del Levante, a Bari. Fu incontro in piedi, durò pochi minuti e Renzi non ascoltò le loro doglianze, ma si limitò a minimizzare dicendo che “è solo un tubo di un metro”.
      Per quanto riguarda gli incontri formali, parliamo delle conferenze di servizi nell’ambito della procedura di valutazione di impatto ambientale (VIA) e della successiva procedura per il rilascio dell’autorizzazione unica, che però registrarono le opposizioni di enti locali, Regione, portatori di interessi diffusi, Ministero dei Beni culturali. Nella storia di TAP non c’è alcun provvedimento favorevole da parte di alcun Comune.

      Barbara Lezzi non ha mai fatto parte del Comitato No TAP, ma del Movimento 5 Stelle. Il Comitato ha da sempre tenuto a ribadire la propria estraneità a soggetti politici, tant’è che nemmeno partecipò alla marcia No TAP del 2014, in cui fu presente anche Beppe Grillo.
      La Lezzi da sempre si è battuta contro TAP, salvo poi tenere una posizione quantomeno imbarazzante da quando è diventata Ministro per il Sud.
      In realtà non è vero che non c’è niente da fare. Il Governo ha il potere di revoca (potere incondizionato) ed eventualmente quello di dichiarare la decadenza per il mancato rispetto dei termini e la mancata ottemperanza delle prescrizioni imposte al progetto. Poi ci sono anche le vie giudiziarie, che sono ancora aperte, e altre criticità che possono sorgere o rilevarsi in corso d’opera e in grado di far intervenire le autorità e sospendere o bloccare i lavori. Chi dice che non c’è più niente da fare è perché o gli va bene così, o si è arreso oppure non ha voluto sporcarsi le mani partecipando alla lotta. E per giustificare la propria comoda inerzia tira fuori argomenti quali “tanto è tutto deciso”, “è colpa di chi c’era prima”, “erano tutti d’accordo”.

      Spero di aver contribuito a chiarire qualche dubbio.
      Buona giornata

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