Fino al 30 dicembre 2019 interdette attività di balneazione, pesca, immersione, navigazione a San Foca e dintorni durante i lavori a mare di TAP. No TAP: ‘Non è chiaro di che attività si tratta’. Poi attaccano il governo delle “prese in giro”.
Da oggi, tra San Foca e Torre dell’Orso (marine di Melendugno), entra in vigore il divieto di balneazione, pesca e navigazione, per consentire a TAP di partire con i lavori in mare. I pescatori, i bagnanti, i diportisti, dovranno sopportare pure questo.
La Capitaneria di Porto di Otranto, ha dato la sua autorizzazione allo svolgimento delle attività nello specchio d’acqua antistante la spiaggia di San Foca da parte della società con sede in Svizzera.
Non sarà possibile, entro 200 metri dalla nave durante le operazioni, navigare e ancorarsi con qualsiasi unità nautica, fare bagni e immersioni, pescare, in tutta l’area delimitata, che si estende da Torre dell’Orso a Torre Specchia Ruggeri (marine di Melendugno), includendo quindi le marine di Sant’Andrea, Roca e San Foca.
Inoltre ogni mezzo marittimo dovrà tenersi ad una distanza minima di 300 metri dalla nave utilizzata da TAP.
L’ordinanza sarà in vigore dal 1 ottobre 2018 al 30 dicembre 2019: un divieto della durata di 15 mesi complessivi, salvo proroghe.
Per il Movimento No TAP ‘il tempo delle prese in giro è finito’ e solleva dubbi sulla natura dell’attività che dovrà svolgere TAP. ‘Di che tipo di attività stiamo parlando non è dato saperlo, visto che – afferma – la delibera non chiarisce nulla e non ci è chiaro quali autorizzazioni a costruire abbiano.’
Il Movimento riserva anche una stoccata a questo Governo, con particolare riferimento alla componente a 5 Stelle, i cui esponenti più di tutti si sono opposti al gasdotto, promettendo il blocco immediato dell’opera, salvo poi rifugiarsi dietro cavilli “fantagiuridici”.
‘Diventa sempre più evidente – dichiara il Movimento No TAP – la presa in giro di questo governo che, in continuità con il precedente, favorisce la multinazionale nella devastazione inutile del territorio ed abbandona la popolazione al suo destino. Un governo che continua ad affidarsi a uno stato di polizia (vedi le continue denunce e multe ingiuste, sulle quali nessuno si è espresso) e non segue lo stato di diritto proprio di un paese democratico. ‘
‘Chi finora si era pregiato del titolo di “cittadino puro” contro i governi del malaffare, ora, che è al governo, sembra dare continuità a quel malaffare. Ne sono dimostrazione – prosegue – le risposte avute dai vari ministeri (a firma, quasi sempre, degli stessi uomini referenti al precedente governo), le quali confermano che non esistono stime costi/benefici, penali contratti vincolanti. Sembrerebbe quasi che l’opposizione al tap possa essere barattabile con qualche poltrona sicura. Se non avevamo dubbi sulla natura pro capitalismo e pro grandi opere da parte della lega, lascia sconcerto, in chi ci credeva, la nuova posizione dei cinque stelle, veri traditori dei movimenti per la tutela e salvaguardia dei territori.’
Una nuova ordinanza, con divieti specifici, è stata emanata il 4 ottobre: leggi di più
Vado a passare il periodo estivo a San Foca dal 2006. Prendo casa in affitto.
La questione TAP ha lati oscuri o forse oscurati. Mi spiego.
Amici di San Foca mi hanno riferito, durante la presidenza di Matteo Renzi, che il vecchio Sindaco di Melendugno, defunto, aveva accettato la TAP, e ai residenti che era stata espropriata l’area era stata liquidata la somma di denaro stabilita dalla legge.
I NO TAP andarono a Palazzo Chigi, vennero ricevuti da Matteo Renzi, al quale reclamarono le loro ragioni, ma Renzi – avendo studiato le carte – rispose che ormai non c’era pù nulla da fare.
Vorrei sapere se questa versione risponde a verità.
Se è vero, come mai il Comitato insiste nel rifiutare la conclusione dei lavori, soprattutto il neo Ministro per il Sud, la leccese Barbara Ghezzi (pare…) che ha cavalcato le aspettative del NO TAP raccogliendo una marea di voti, si dice a danno di d’Alema (e non dispiace…) come farà a non dimettersi.
Grazie. Da Gioia del Colle (Ba)
Buongiorno Filippo,
per quanto riguarda il precedente Sindaco di Melendugno, il defunto Vittorio Potì, e le voci circolanti in questi giorni secondo le quali erano “tutti d’accordo”, è stato pubblicato un articolo che cerca di dare qualche risposta. Il precedente Sindaco è morto prima che potesse anche solo esaminare il progetto:
https://www.salentometropoli.it/2018/09/16/chi-porto-tap-a-san-foca-favorevoli/
Non c’era stata alcuna espropriazione di terreni a quel tempo, perché l’autorizzazione unica al progetto è arrivata solo nel 2014 (rilasciata dal Ministero dello Sviluppo economico). Presupposto dell’espropriazione è la dichiarazione di pubblica utilità o un provvedimento equipollente, che può essere rappresentato dall’autorizzazione unica. Vittorio Potì è morto a ottobre 2011. Dal 2012 il Sindaco è Marco Potì.
Per quanto riguarda l’incontro con Renzi, non è chiaro a cosa si riferisce in particolare. Ci fu un incontro informale a settembre 2014 tra Sindaci, associazioni contrarie a TAP e cittadini, in occasione della Fiera del Levante, a Bari. Fu incontro in piedi, durò pochi minuti e Renzi non ascoltò le loro doglianze, ma si limitò a minimizzare dicendo che “è solo un tubo di un metro”.
Per quanto riguarda gli incontri formali, parliamo delle conferenze di servizi nell’ambito della procedura di valutazione di impatto ambientale (VIA) e della successiva procedura per il rilascio dell’autorizzazione unica, che però registrarono le opposizioni di enti locali, Regione, portatori di interessi diffusi, Ministero dei Beni culturali. Nella storia di TAP non c’è alcun provvedimento favorevole da parte di alcun Comune.
Barbara Lezzi non ha mai fatto parte del Comitato No TAP, ma del Movimento 5 Stelle. Il Comitato ha da sempre tenuto a ribadire la propria estraneità a soggetti politici, tant’è che nemmeno partecipò alla marcia No TAP del 2014, in cui fu presente anche Beppe Grillo.
La Lezzi da sempre si è battuta contro TAP, salvo poi tenere una posizione quantomeno imbarazzante da quando è diventata Ministro per il Sud.
In realtà non è vero che non c’è niente da fare. Il Governo ha il potere di revoca (potere incondizionato) ed eventualmente quello di dichiarare la decadenza per il mancato rispetto dei termini e la mancata ottemperanza delle prescrizioni imposte al progetto. Poi ci sono anche le vie giudiziarie, che sono ancora aperte, e altre criticità che possono sorgere o rilevarsi in corso d’opera e in grado di far intervenire le autorità e sospendere o bloccare i lavori. Chi dice che non c’è più niente da fare è perché o gli va bene così, o si è arreso oppure non ha voluto sporcarsi le mani partecipando alla lotta. E per giustificare la propria comoda inerzia tira fuori argomenti quali “tanto è tutto deciso”, “è colpa di chi c’era prima”, “erano tutti d’accordo”.
Spero di aver contribuito a chiarire qualche dubbio.
Buona giornata