Il Ministro per il Sud Barbara Lezzi, in un’intervista a Radio Capital, ammette che la realizzazione del gasdotto TAP va avanti perché la Lega lo vuole. Ma è il Movimento 5 Stelle ad assecondare le volontà del partito nordista.
Sono le penali, gli accordi internazionali, i costi di abbandono ad impedire al Governo di fermare il gasdotto TAP? Oppure il reale motivo è riconducibile semplicemente alla volontà politica di realizzare l’infrastruttura?
Il Ministro per il Sud, la leccese Barbara Lezzi, getta la maschera e afferma ciò che in realtà si era già intuito. La Lega vuole TAP, come già esposto in un precedente articolo. Pur non rinnegando le affermazioni precedenti, relative a penali, vincoli giuridici, costi di abbandono dell’opera, quanto dichiarato dalla Lezzi in occasione di un’intervista resa a Massimo Giannini e Jean Paul Bellotto, nella trasmissione “Circo massimo”, in onda su Radio Capital, sembra non lasciare dubbi al motivo per cui il Movimento 5 Stelle non fa nulla per fermarlo.
In particolare la Lezzi ha dichiarato:
‘Tap per me non è un’opera strategica. I lavori si avvicinano alle coste pugliesi, lo so. La Lega lo vuole, altrimenti avremmo già agito’.
Ma le opinioni personali in politica contano poco, se non si traducono in provvedimenti concreti. Il gasdotto TAP non è stato inserito nel contratto di Governo tra Lega Nord e Movimento 5 Stelle. E questa omissione sancisce prevalenza della linea della Lega, partito al quale il gasdotto piace. Si è trattato di un’omissione che in realtà consiste in una clausola tacita di assenso alla realizzazione del gasdotto.
Le fantomatiche analisi costi-benefici da parte dei vari Ministeri, oltre che dagli atti ufficiali, sono state smentite da questa affermazione.
Il Movimento 5 Stelle, pur di governare, ha accettato una serie di rinunce ad alcune delle battaglie più importanti condotte in questi anni. E le buone intenzioni, le prese di posizione di contrarietà “morale” al gasdotto TAP, rese sterili da un accordo di Governo, di certo non faranno digerire ai cittadini salentini questo immobilismo.
Il Movimento fondato da Beppe Grillo, pur essendo al Governo e pur avendo la maggioranza relativa del 32% in Parlamento, ora a continua la battaglia contro TAP solo a livello giudiziario, con sporadiche iniziative di singoli parlamentari che annunciano la presentazione di esposti in Procura.
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