‘Il mio tempo in via Vorelle sta per finire, altre strade attendono di entrare nella Sfida’. L’intervista a Giorgio Greco, che ha intrapreso a Galatone il Collect Waste Walk, lanciando la sfida al “ciclista spazzino”. Grazie alla sua iniziativa si raccolgono già i primi risultati.
Alla fine di agosto veniva segnalata l’iniziativa di un cittadino di Seclì, Giorgio Greco, che aveva scelto di dare vita ad un’inziativa di Collect Waste Walk, nelle campagne di Galatone, condividendo la propria attività in rete, al fine di sensibilizzare sull’importanza di tenere pulite le campagne e l’ambiente in generale.
Greco ha anche lanciato una “sfida” al “ciclista spazzino”, del varesotto. Queste iniziative, grazie anche all’evidenza data a queste notizie, stanno innescando un circolo virtuoso. Oltre a Giorgio Greco, anche altri cittadini sono impegnati in queste iniziative di pulitura gratuita di terreni, spiagge, strade ed ora si sentono ancora più incoraggiati nel portare avanti ciò che hanno intrapreso da tempo.
Di seguito pubblichiamo l’intervista a Giorgio Greco.
Come nasce Collect Waste Walk?
Per uno che cammina, uno sportivo amatoriale, ad un certo punto diventa alquanto insopportabile farlo tra la sporcizia di ogni genere lasciata lungo strade e sentieri, tanto è il disgusto che lo assale, tanta l’amarezza che prova. Da qui l’idea di portarsi dietro un sacchetto e un paio di guanti.
Lei abita a Seclì: perché in via Vorelle a Galatone?
In via Vorelle c’è il mio oliveto “La Scelta”, qui ho trascorso la mia spensierata fanciullezza. E poi c’è un ritorno alle mie origini, al Casale di Fulcignano, dove ho incontrato l’instancabile Gigi, presidente di “Galatonesi a raccolta, pulito è più bello”.
Non Le sembra una pratica inutile quella di raccogliere rifiuti che all’indomani, puntualmente, ritroverà sui cigli della strada?
No, anzi! La ritengo una conquista e ne vado fiero: via Vorelle rimane costantemente pulita e ciò non accade per le altre strade di Salento e dintorni.
Perché tanta gente lascia i rifiuti per strada?
Non voglio parlare di inciviltà e civiltà, di cattiva educazione e buona educazione; in ognuno di noi ci può essere l’una o l’altra, ad ognuno di noi può arrivare l’una o l’altra in qualsiasi momento. Nessuno è incivile o civile per sempre. Parlerei, piuttosto, di pigrizia, di ignoranza nel senso letterale del termine. Io, ad un certo punto, ho sentito dentro una forza che mi ha spinto addirittura a raccogliere ciò che gli altri buttano, una forza che mi ha preso e non mi lascia, una sorta di conversione ecologica.
Si arriverà mai a sconfiggere questo fenomeno?
No, ma è possibile realizzare una controtendenza. C’è bisogno di più conversione viva, sul campo e non dalla scrivania. Occorre agganciarsi a chi fa altrettanto – la gara con Valganna è un esempio – al fine di attirare altre persone lungo il percorso e sperare.
Buona parte dell’opinione pubblica pensa che Lei non farà molta strada, che prima o poi si arrenderà a coloro che sporcano.
Si sbaglia, di strada io ne farò tantissima! Siamo intorno ai 2500 km l’anno, a piedi, pari al percorso che da Galatone porta a Copenaghen, in Danimarca.
Pensa di rimanere a lungo su via Vorelle?
Sono trascorsi quasi tre mesi e ho notato, giorno dopo giorno, che la strada rimaneva sempre più pulita. I Residenti stanno facendo la loro parte e la stessa Amministrazione ha contribuito, non poco, con la chiusura delle buche. Il mio tempo su via Vorelle sta per finire e questa esperienza rimarrà nei più profondi dei miei ricordi; altre strade del Salento attendono di entrare nella “Sfida”.
Cosa pensa di se stesso, di ciò che sta facendo?
Penso di essere un fatto vivente, non virtuale, e ciò mi piace tantissimo.
Auguri per il cammino intrapreso.
Grazie.