TAP. M5S Puglia: ‘Emiliano sparaballe: sempre stato favorevole a TAP. Gli sciacalli che hanno portato questa opera in Puglia rimangano in silenzio.’ La Lezzi attacca il defunto Vittorio Potì, l’attuale Sindaco “teppistello” Marco Potì, Gianluca Maggiore e la giornalista Tiziana Colluto. Ma è un boomerang. Associazioni e cittadini firmano appello di solidarietà.
Quando si governa, ciò che conta sono i risultati, non gli “avremmo voluto”. Non avendo ottenuto il risultato di bloccare il gasdotto TAP, il M5S tiene a ricordare a tutti che quest’opera non l’avrebbe voluta e che si sta realizzando e se non la si sta bloccando è colpa degli altri, di quelli che c’erano prima.
Va riconoscito comunque che il loro impegno, quando erano all’opposizione, è stato concreto e ed è stata una delle poche forze politiche contraria a quest’opera. Il PD, invece, è stato il partito che più di altri l’ha voluta e tiene così tanto a quest’opera che ci lavorano anche persone con la tessera del Partito Democratico. Forza Italia ha dato il suo benestare e l’ha sostenuta. E la Lega Nord di Salvini? Salvini ha iniziato già in campagna elettorale a dire che è colpa di chi c’era prima, salvo poi sostenere, ora che è al Governo, che è un’opera indispensabile, necessaria, che farebbe risparmiare il 10% sulle bollette del gas. In realtà alla Lega il gasdotto interessa, come dimostra l’organigramma dell’“Associazione Interparlamentare Amici dell’Azerbaijan”, in cui figurano diverse camice verdi.
Dopo le aspre polemiche contro la giravolta su TAP del M5S, i pentastellati provano a difendersi e ad attaccare gli “sciacallI” che oggi godono del loro fallimento nella battaglia contro TAP, traendo a proprio vantaggio la situazione.
‘Siamo cittadini nelle istituzioni e possiamo comprendere la rabbia dei cittadini di Melendugno prima da pugliesi che da portavoce nelle istituzioni. Ma il M5S è l’unica forza politica che ha provato a fermare questa opera e a tutto c’è un limite, non possiamo rimanere in silenzio davanti all’ipocrisia degli sciacalli dei partiti che in queste ore stanno strumentalizzando il dolore dei cittadini mentre dovrebbero solo tacere.
Se non fosse stato per loro TAP non sarebbe mai esistita. A cominciare da Calenda passando per gli esponenti di Forza Italia per arrivare a Michele Emiliano, che ha sempre preso voti dal partito che TAP l’ha fatto arrivare in Puglia ed oggi ha il coraggio di parlare. Proprio lui che avrebbe risolto il problema semplicemente scaricandolo sui cittadini della provincia di Brindisi, evidentemente ritenuti pugliesi di serie B. Proprio lui che oggi si finge “NoTAP” mentre in una intervista del 13.12.2017 ha dichiarato testualmente: “Io sono sempre stato favorevole al gasdotto Tap, non ho nulla contro i gasdotti” ed è probabilmente per questo che non ha fatto ciò che avrebbe davvero potuto fermare il gasdotto a Melendugno: avviare in tempo la pratica per istituire il SIC mare in quella zona.
Dal canto nostro continuiamo ancora una volta prima da pugliesi e poi da portavoce, ad essere convintamente NoTAP e contro un’opera che non serve a questo territorio e riponiamo le nostre speranze nella magistratura, intervenuta anche grazie ad un esposto presentato da 3 nostri parlamentari M5S Puglia (De Lorenzis, Daniela Donno e Leonardo Donno), sperando che possa bloccare questa opera. Il Governo sta mantenendo tante promesse dal reddito di cittadinanza, al superamento della Fornero, alla legge sul voto di scambio, all’abolizione dei vitalizi, alla legge spazzacorrotti solo per citarne alcune e ovviamente fa rabbia che non riesca a mantenere anche questa ma sia chiaro: c’è una profonda differenza con gli esponenti dei vecchi partiti nazionali e locali che per decenni in campagna elettorale hanno riempito il Paese di qualsiasi tipo di promessa mai mantenuta e che oggi hanno la faccia tosta di ergersi a paladini della verità. Se conservate un briciolo di dignità abbiate almeno il coraggio di rimanere in un dignitoso silenzio.’
A questo comunicato congiunto, è seguita l’iniziativa individuale di Barbara Lezzi, uno sfogo più che altro, con la pubblicazione di un videomessaggio in cui si difende e attacca un po’ tutti: il PD, Michele Emiliano e LeU; il defunto Sindaco Vittorio Potì (ancora una volta accusato di aver portato TAP a San Foca, nonostante sia deceduto prima di conoscere il progetto); l’attuale Sindaco Marco Potì, accusato di usare maniere da “teppistello” e di averla insultata con allusioni sessiste; Gianluca Maggiore, del Movimento No TAP, e soprattutto la giornalista Tiziana Colluto per aver detto che la Lezzi fosse già a conoscenza dal 2013 del Trattato tra Italia, Grecia e Albania e perché non avrebbe fatto, a suo dire, un’inchiesta completa nascondendo alcune informazioni.
Alla giornalista è stata espressa solidarietà, da più parti. Molti si sono stretti anche intorno a Potì e a Gianluca Maggiore.
Le Mamme No TAP hanno risposto così:
‘… a noi interessa che lei abbia contezza di chi sono coloro che lei ha definito genericamente “teppistelli”. Siamo un’accozzaglia, un gruppo eterogeneo di individui. Alcuni di noi sono insegnanti, altri studenti, o pensionati, precari, disoccupati, baristi, avvocati, archeologi, operai e ristoratori. Alcuni sono lavoratori agricoli, altri autisti, piastrellisti, docenti universitari, sociologici, madri, padri. Siamo l’accozzaglia di cui sopra, siamo Movimento. Litighiamo perché non siamo uguali né per formazione né per cultura. Non proveniamo da esperienze comuni. Siamo (in) Movimento! Stiamo insieme e ci organizziamo, ci confrontiamo con le nostre diversità e le troviamo bellissime. Siamo tanti e tante e tutti diversi. […] Siamo proprio noi, ancora noi, gli stessi che abbracciava stringendoglisi accanto quando la polizia caricava perché cercavamo di impedire l’eradicazione degli ulivi, o il passaggio dei mezzi della multinazionale. Quelli che, legittimamente, cercavano di rallentare la devastazione di quel territorio patrimonio di tutti, anche suo.
[…] Rispondere con una diretta facebook di quel tenore alle giuste proteste di quanti si sono sentiti gabbati da promesse elettorali roboanti fasulle è da piccola e meschina politicante. E’ sbagliato a prescindere deridere chi manifesta la propria contrarietà ad un’opera che lei stessa, pochi mesi addietro, avversava con spirito da leonessa, o da micetta. Per noi accozzaglia fa poca differenza. Perché a noi le differenze piacciono. Smetta ora di dividere il mondo tra buoni e cattivi, smetta di accampare scuse puerili sventolando risarcimenti non quantificati, smetta di tirare in ballo persone decedute (non fa onore a nessuno prendersela con chi non c’è più) e addossare ogni colpa alla vecchia compagine governativa, non perché non siano -anche loro- responsabili di questa e mille altre nefandezze, ma perché ora il governo del Paese è nelle vostre mani e di sentirsi sempre rispondere: “E allora il PD?” non se ne può più.
La nostra esortazione a smetterla non ha carattere intimidatorio, siamo “teppisti” sì, ma educati, e neppure vogliamo indurla ad un ragionamento più ampio per il nostro tornaconto personale dandole un ulteriore apertura di credito, no, garbata ministra Lezzi, noi glielo chiediamo perché lei ha fatto davvero una figuraccia. Al di là dei commenti delle sue truppe cammellate sul web, lei in questa diretta ha rivelato solo grettezza.[…] Ascoltare il suo livore verso sindaco, giornalista e portavoce del Movimento ci ha ricompattato, ci ha fatto sentire migliori. Ancora più uniti, solidali, determinati. Si è consolidata in noi, se mai ce ne fosse stato bisogno, che questa idea di futuro e di diritti che noi portiamo avanti è una lotta giusta. Il Movimento è in marcia da San Foca su verso la Val Susa, attraversando, proprio come fa questo inutile gasdotto, tutta l’Italia. Un’Italia che ha scelto di posizionarsi da una parte precisa, quella che tutela i diritti delle comunità, che avversa le disuguaglianze e la protervia del potere. Quella parte di mondo che riuscite solo ad additare ma non ad ascoltare. Desiderare di far crescere le future generazioni all’insegna del “Cambiamento”, quello vero, è l’obiettivo del nostro impegno quotidiano, nessuno attraverso meschini raggiri, riuscirà a convincerci che la nostra visione debba essere sacrificata dall’avvelenamento delle relazioni tra ricchi e poveri, istruiti e ignoranti, tra chi ha pancia e chi ha testa, tra chi ha un colore e chi un altro. Noi siamo Movimento e ci muoveremo, nel mondo: Disomogenei eppure Uguali.
Senza alcuna stima, garbata ministra Lezzi, arrivederci a presto!
Decine di associazioni e centinaia di cittadini hanno sottoscritto un appello di solidarietà a Tiziana Colluto, Gianluca Maggiore e Marco Potì contro gli attacchi della Lezzi:
‘… Con le esternazioni […] della Ministra Lezzi, contestuali all’edulcorato messaggio di Conte, abbiamo la prova provata di essere nelle mani di un Governo privo di qualità umane, prima ancora che politiche.
E un Governo senza qualità umane alimenta inesorabilmente una democrazia declinante e delirante, impersonata dallo “stile” della Ministra Lezzi: parole non mantenute, imbonimenti verbali, informazioni non documentate, lessico tracimante di stigmatizzazioni.
Noi non ci riconosciamo in questo esperimento “giallo-verde” di perdita crescente di qualità umana.
Non ci riconosciamo, perché vogliamo rimanere persone che si impegnano nel rivendicare esempi di dignità.
E in un mondo senza esempi, dove vince l’assenza di qualità umane e l’analfabetismo funzionale nel coraggio delle azioni (nutrito di bugie e promesse non mantenute), dove le “penali” vengono prima delle persone, Tiziana, Gianluca, Marco sono esempi preziosi di onestà intellettuale, di coerenza nella parola e nelle azioni, di disponibilità sempre pronta al confronto e alla informazione, di impegno a fornire la prova di quello che si dice e si pensa.
Sono esempi di qualità umane di democrazia vissuta.
La Ministra Lezzi NO.
Per questo, vogliamo e dobbiamo essere tutti Tiziana, Gianluca, Marco.
A ognuno di noi, la scelta libera di decidere da che parte stare.’