Forse spesso dimenticato, Frank Zappa è stato uno dei più influenti musicisti del secolo scorso, non solo in ambito rock. A lui il biologo Fernando Boero, del CNR di Lecce, dedicò il nome di una medusa, mentre il musicista ricambiò con una canzone e un concerto.
Era il 4 dicembre 1993 quando il chitarrista e compositore Frank Zappa ci lasciava prematuramente all’età di 53 anni.
Nacque a Baltimora il 21 dicembre 1940 da padre siciliano, Francesco Zappa, emigrato negli Stati Uniti per sbarcare il lunario, e madre di origine italo-francese, Rose Marie Colimore.
Il suo contributo, le sue influenze nell’evoluzione musicale tra gli anni ’60 e ’70 furono notevoli e saranno presenti anche nei decenni successivi.
Era un chitarrista che dimostrava padronanza in ogni genere musicale in cui si cimentava, personalizzandolo con il suo stile eccentrico ed originale. Fu tra i primi a coniugare il rock con il jazz, affermandosi come pioniere di quel genere che fu ribattezzato come jazz-rock, di cui i Wheather Report furono tra i massimi esponenti, e della fusion.
La sua musica spaziava dalle canzoni sdolcinate (da lui chiamate “stupid songs”), al rock’n’roll classico, dal blues al rhythm’n’blues, dal prog alla musica orchestrale con influenze classiche, dall’hard rock al jazz rock ed ancora, free jazz, musica tribale, musica sperimentale e avanguardista. Sembra sia stato lui il primo ad inserire nelle sue produzioni musicali le registrazioni di rumori, di “disturbi” e di fonti sonore ambientali.
Curiosamente studiò e rielaborò anche delle composizioni barocche del suo quasi omonimo Francesco Zappa, un violoncellista milanese vissuto nel 1700, da cui ebbe notevoli influenze. In generale per Frank Zappa la musica classica rappresentava un punto di riferimento importante, sia nella composizione che negli arrangiamenti, almeno per quanto riguarda le sue creazioni più complesse.
I testi delle sue canzoni erano spesso provocatori, dissacranti, demenziali, ironici, satarici, spesso con allusioni sessuali più o meno implicite. Per questo dovette fare i conti anche con la censura nel corso della sua carriera.
E’ grazie a lui che nacque il cosiddetto rock demenziale, di cui sono portabandiera in Italia gli Elio e Le Storie Tese, che a loro volta hanno tratto ispirazione dal musicista italo-americano.
La sua discografia è smisurata, tanti sono stati gli album pubblicati postumi e ci sarebbe ancora tanto materiale inedito in mano ai suoi eredi che potrebbe nei prossimi anni essere portato a prodotto finito e pubblicato. Ha dato vita a 10 album durante il periodo in cui suonava con The Mothers of Inventions (o più brevemente The Mothers), mentre un disco con questa formazione fu pubblicato postumo nel 2014.
Con Captain Beefheart, nel 1975 pubblicò il disco Bongo Fury. Da solista ha pubblicato, mentre era in vita, ben 21 album in studio, alcuni dei quali in concomitanza con la produzione dei dischi dei The Mothers. Sono circa 50 i suoi dischi live, mentre i singoli, le collaborazioni, le colonne sonore, le composizioni totali e le antologie nemmeno si contano.
Frank Zappa non era solo un cantante e un grande chitarrista, ma era anche un ottimo polistrumentista, suonando basso, tastiera, Synclavier, batteria e percussioni.
Nel 1979 scopre il talento dell’allora diciannovenne Steve Vai, anch’egli di origini italiane, con il quale inizierà una lunga collaborazione. Steve Vai, che ha ricevuto una forte influenza musicale da Frank Zappa (particolarmente evidente nell’album Flex-Able del 1984), nel 2000 gli dedicherà il brano strumentale “Frank”, contenuto nell’album The Ultra Zone. Ma l’influenza di Zappa sulla musica è stata notevole e di portata generale, fino a giungere all’artista più inaspettato. Chiaramente ispirati a lui sono i Primus, gruppo eccentrico meglio noto per aver composto la sigla di South Park, ma anche Caparezza, Andrea Braido, Dream Theater, e tantissimi altri. Sono innumerevoli gli estimatori e gli artisti, in tutto il mondo, che hanno ammesso di essersi ispirati al suo estro.
Ma è altrettanto vero che tanti altri artisti, anche inconsapevolmente, ne sono stati influenzati, semplicemente perché l’artista italo-americano ha forgiato generazioni di musicisti e ha aperto nuove strade musicali che i contemporanei e successivi hanno percorso.
In numerosi brani viene citato o omaggiato. Il caso più celebre è Smoke On the Water, dei Deep Purple, in cui viene menzionato insieme ai The Mothers, ricordando un episodio realmente accaduto a Montreux, durante un concerto, quando il lancio di un razzo provocò un incendio che coinvolse la dimora di Frank Zappa e The Mothers.
E’ morto a Los Angeles il 4 dicembre 1993, all’età di 52 anni, a causa di un tumore alla prostata 17 giorni prima del suo 53simo compleanno.
Le curiosità su Frank Zappa
Sono tante le curiosità che ruotano intorno a questo personaggio e qui ne ricordiamo alcune. Pur non essendo politicamente impegnato, fu critico con i Presidenti Bush senior e Reagan. Provocatoriamente dichiarò di volersi candidare alla Presidenza degli Stati Uniti dichiarando ‘Potrei mai far peggio di Ronald Reagan?’
La sua influenza oltrepassò i confini della musica, fino a vedersi dedicate strade, piazze, parchi, monumenti, festival, cavità carsiche, un asteroide, ma soprattutto animali ed esseri viventi, come microbi, molluschi, pesci, ragni ed in particolare la medusa “Phialella Zappai”, scoperta nel 1983 dal ricercatore del CNR Ferdinando Boero, oggi docente ordinario di Zoologia e Biologia marina all’Università del Salento.
Quando Boero contattò Zappa comunicandogli le sue intenzioni, il musicista rispose: ‘There is nothing I would like better than to have a jellyfish named after me’ (‘Non c’è niente che mi piacerebbe di più di avere una medusa chiamata come me’).
Frank Zappa, a sua volta, dedicò allo scienziato il brano Lonesome Cowboy Nando (inserito nell’album You Can’t Do That on Stage Anymore, Vol. 6) ed il concerto che tenne Genova il 9 giugno del 1988.
Boero, nel 2002, in occasione della mostra intitolata “Jellies: living art”, organizzata dal Monterey Bay Aquarium, propose all’artista leccese Alberto Gennari la realizzazione di un’opera che coniugasse la medusa e la musica. L’artista leccese realizzò una rappresentazione con una colonia di polipi di Phialella Zappai attaccata a una forma che ricorda il manico di una chitarra di Frank Zappa.
Da qualche anno su Facebook circola un’immagine con una sua foto, ritoccata, corredata da una didascalia che lo descrive come un Imam che a Fiumicino ha fatto rimuovere i crocefissi dalla scuola e per questo gli utenti vengono invitati a condividere se gli si vuol consigliare di “andare a zappare”.
Ovviamente si tratta di una burla e i più avveduti se ne accorgono e si fanno una risata. Non è così, invece, per i milioni di haters indignati che ci cascano e condividono compulsivamente il post.
Nello screenshot qui a destra si nota Matteo Salvini che condivide questa immagine. Tuttavia non si tratta della sua pagina ufficiale, ma di una pagina satirica.