Sulla SS16, nel territorio Giovinazzo, trovati tre ulivi con sintomi da disseccamento. Ma in base ai monitoraggi della Regione l’ulivo infetto da xylella collocato più a nord si troverebbe a Monopoli. Se è xylella la mappatura è da rivedere, se non è xylella allora cosa fa seccare gli alberi?
Gli ulivi con sintomi da disseccamento, simili a quelli del CoDiRO (complesso del disseccamento rapido dell’olivo), non si trovano solo nel Salento, ma anche in altre parti d’Italia: si tratta di xylella fastidiosa?
Ufficialmente il batterio, al momento, si trova solo a sud di Bari e starebbe “galoppando” verso nord (in realtà, come ebbe modo di spiegare il Direttore del Dipartimento agricoltura Gianluca Nardone, non è possibile affermare se ci sia un amento di casi di xylella, quando i monitoraggi su un determinato territorio sono stati effettuati per la prima volta).
I monitoraggi dell’Ufficio fitosanitario regionale vanno avanti già da qualche anno, le percentuali di alberi positivi alla xylella fastidiosa sono comunque bassi e non superano il 2% del totale dei campioni effettuati e spesso questi alberi sono del tutto asintomatici.
Caso emblematico è quello di un ulivo monumentale di Cisternino, su cui è stata riscontrata la presenza della xylella fastidiosa già da 3 anni, ma che gode di ottima salute e non presenta alcun sintomo ascrivibile al CoDiRO.
Proprio nei giorni scorsi è stato trovato un ulivo positivo a Monopoli, e, in base ai dati ufficiali, si tratterebbe della pianta infetta situata più a nord, la prima nella provincia di Bari.
Tuttavia, ci sono piante sintomatiche anche nel barese e nel foggiano. Ci sono state diverse segnalazioni, ma forse non sono arrivate all’attenzione delle autorità preposte. Tre ulivi, in particolare, si trovano nel territorio di Giovinazzo, poco distanti tra loro, in un uliveto che sorge alle spalle di una stazione di servizio, lungo la SS 16 Bari – Giovinazzo.
I sintomi, almeno alla vista, non sembrano lasciare dubbi. Gli ulivi hanno alcuni rami totalmente o parzialmente spogli, con foglie imbrunite e accartocciate. Sembrano essere tre gli esemplari colpiti, almeno in quell’area.
Potrebbe trattarsi di xylella? In caso affermativo andrebbero rimesse in discussione le mappe della diffusione del batterio. Siamo a circa 70 chilometri in linea d’aria più a nord rispetto a Monopoli.
Se invece il disseccamento di quegli ulivi non è causato da questo batterio, allora andrebbe seriamente presa in considerazione l’ipotesi che non sia (o non sia solo) la xylella fastidiosa la causa del disseccamento, nemmeno nel Salento.
D’altro canto inizialmente, nel 2013, erano diverse le ipotesi avanzate su quella malattia che verrà poi chiamata CoDiRO e vedevano tra i principali sospettati alcuni insetti (come il rodilegno giallo) e una serie di funghi lignicoli. Successivamente i ricercatori svoltarono decisamente verso la tesi della xylella, anche se solo 3 anni dopo presenteranno uno studio scientifico sul nesso di patogenicità, pubblicato poi nel 2017 su una rivista scientifica.
Ad oggi gli unici dati disponibili sugli ulivi positivi al batterio sono solo quelli relativi al monitoraggio e gli ulivi positivi non superano il 2%. Inoltre non tutti gli ulivi sintomatici sono positivi, così come non tutti gli ulivi positivi sono sintomatici.
Non è possibile, al momento, conoscere quanti di quegli ulivi della provincia di Lecce falcidiati dal disseccamento ospitino il batterio.