In migliaia a Lecce ieri al Friday for future, per ribadire il concetto che non c’è un pianeta B e abbiamo poco tempo per tornare indietro. Fari puntati sulle opere climalteranti, come i gasdotti. TAP: ‘Siamo qui nonostante l’ipocrisia di chi tutto l’anno ci chiude la porta in faccia’.
Ieri in tutto il mondo si è celebrato lo ‘Sciopero del clima’, da un’iniziativa nata dalla sensibilità di una ragazzina di 15 anni. Greta Thumberg, svedese, classe 2003, è diventata una delle persone più influenti al mondo e possibile candidata al Nobel per la pace. Non il classico “influencer” che usa la propria immagine per orientare i consumi, vendendo cara la propria immagine, ma una persona che sta riuscendo a parlare a tutto il mondo sulla questione climatica, forse più di quanto abbiano fatto tanti parlatori adulti.
Che il clima della Terra è ad un passo dal punto di non ritorno e che abbiamo pochi anni per tentare di invertire la rotta sono in grado di capirlo tutti. Hanno provato a spiegarcelo in tutti i modi, chi ha voluto ascoltare ha capito. La situazione è seria, anche se qualcuno sogghigna davanti alla “ragazzina”, anche se Nicola Porro parla con sufficienza di “gretinismo”, anche se Donald Trump sente fresco, anche se “Il Messaggero” si sente rassicurato dal freddo anomalo dell’ultimo inverno al sud, anche se si pensa che con qualche grado in più il clima è più gradevole. Ma converremo tutti che sarà meglio il “gretinismo” che il “cretinismo”.
Greta Thumberg ha maturato consapevolezza in età precoce, dimostrando una maturità e una preparazione da mettere in imbarazzo i “grandi” che siedono alle conferenze sul clima. La sua determinazione e la sua caparbietà hanno fatto il resto.
Per mesi ogni venerdì Greta ha saltato la scuola per manifestare, anche da sola, davanti al Parlamento svedese, pretendendo dai suoi rappresentanti delle misure concrete per ridurre le emissioni di CO2, secondo quanto stabilito dall’Accordo di Parigi sul Clima, siglato a dicembre 2015. E’ nato così lo ‘sciopero del clima’ e su queste premesse il ‘Friday for future’, la manifestazione che si è tenuta in contemporanea ieri in tutto il mondo.
In pochi mesi la sua notorietà ha fatto il giro dei continenti e di lei si sono accorti anche i potenti del mondo.
Il 4 dicembre 2018, in occasione del vertice sul clima COP24, tenutosi a Katowice, in Polonia, la “ragazzina” tenne un intervento, dando una lezione ai “grandi”. Le sue parole pesano come macigni:
‘Voi parlate soltanto di un’eterna crescita economica verde poiché avete troppa paura di essere impopolari. Voi parlate soltanto di proseguire con le stesse cattive idee che ci hanno condotto a questo casino, anche quando l’unica cosa sensata da fare sarebbe tirare il freno d’emergenza. Non siete abbastanza maturi da dire le cose come stanno.
Lasciate persino questo fardello a noi bambini. […] La biosfera è sacrificata perché alcuni possano vivere in maniera lussuosa. La sofferenza di molte persone paga il lusso di pochi. Se è impossibile trovare soluzioni all’interno di questo sistema, allora dobbiamo cambiare sistema.’
In tutta italia circa un milione di persone è sceso in piazza, studenti, docenti, associazioni, attivisti, cittadini per dire che non c’è più tempo e che non c’è una soluzione “B”. Oltre alla Terra non abbiamo un pianeta abitabile.
Anche a Lecce c’è stata una forte partecipazione, con migliaia di persone di tutte le generazioni che hanno sfilato per le vie del centro, con striscioni, slogan e cartelli. Come prevedibile la contestazione era rivolta anche ad opere climalteranti come i gasdotti e, nello specifico, del gasdotto TAP, uno dei tre metanodotti che dovrebbero approdare nel Salento (gli altri due sono destinati a Otranto e a Brindisi). Ma è stata anche l’occasione per puntare i riflettori nuovamente su Ilva e Cerano.
Anche il Movimento No TAP era in piazza e non ha risparmiato qualche stoccata a chi – a suo dire – si comporterebbe in maniera ipocrita, seguendo l’ondata emotiva suscitata dall’importante iniziativa lanciata da Greta, salvo poi assumere tutt’altro atteggiamento nel quotidiano.
Spiega in una nota la sua posizione:
‘Anche il Movimento NoTap è presente in questa marcia in difesa del clima, nonostante tutto e nonostante l’ipocrisia che circonda il tema dell’inquinamento globale.
Siamo qui in difesa di Greta, una giovane adolescente diventata inconsapevolmente vittima di un sistema che fagocita e strumentalizza le buone azioni, così come siamo al fianco di quei quindicenni che vennero DENUNCIATI solo per essere attivi nella lotta ad un’opera climalterante come Tap.Siamo qui a sfilare insieme a quei presidi, a quei docenti e a quelle scuole che oggi creano retorica intorno a questa data, mentre nel resto dell’anno da sempre chiudono le porte a chi vorrebbe portare informazione.
Siamo qui a sfilare, nonostante la presenza di quei politici che dedicano parole vuote a una lotta che per loro resterà sempre un bacino di voti, ma mai una battaglia concreta.Nonostante tutto, siamo qui, perché noi crediamo davvero nella possibilità di un cambiamento e siamo talmente coscienti che un cambio di rotta è necessario.
Ne siamo coscienti quando portiamo il nostro sostegno ai cittadini di Taranto che si battono contro Ilva, agli amici brindisini che lottano contro Cerano, e a tutti coloro che in ogni angolo d’Italia e del mondo combattono da sempre, evitando di legarsi ad un unico giorno che crea solo retorica inutile.Siamo qui, e ci saremo sempre. E vorremmo che tutti ne prendano coscienza, perché un solo giorno non cancella l’ipocrisia.’
Il clima non può essere declinato ad una mera questione di parte. La Terra è abitata sia da chi si pone il problema, sia da chi lo nega, sia da chi se ne infischia.