Per il Popolo degli Ulivi l’ormai ex deputata del M5S, Sara Cunial, sarebbe stata espulsa ‘soprattutto per la sua attività a difesa degli ulivi del Salento e contro il gasdotto Tap’ e accusa la classe politica di essere impreparata e incapace di ascoltare e dare risposte.
Anche il Popolo degli ulivi si unisce al coro di solidarietà espresso a favore di Sara Cunial, deputata espulsa dal Movimento 5 stelle lo scorso 17 aprile.
L’onorevole Sara Cunial era stata sospesa in precedenza per la sua contrarietà ai vaccini, salvo poi essere riassunta. Ma la frattura con il movimento di Grillo è divenuta non più sanabile dopo le dure critiche espresse sul cambio di rotta dei pentastellati su xylella, TAP e Ilva e dopo aver dichiarato che il M5S favorirebbe le agromafie.
Se con riguardo ai vaccini il M5S non aveva una posizione ben chiara, su xylella, Ilva e TAP la posizione, almeno prima delle elezioni del 4 marzo 2018, era molto netta e non lasciava spazio a dubbi: il TAP sarebbe stato bloccato in 2 settimane, l’Ilva sarebbe stata chiusa, mentre per quanto riguarda la questione xylella/CoDiRO era stata espressa contrarietà assoluta all’impiego di pesticidi e all’abbattimento degli ulivi, per puntare invece sull’allargamento della ricerca e sulle cure sperimentali.
La colpa di Sara Cunial sarebbe quella di non aver aderito alla nuova linea del M5S, anche se il capogruppo alla Camera, Francesco D’Uva, ha motivato la scelta di espellere la deputata in quanto la stessa avrebbe ‘assunto posizioni antiscientifiche su tutto, anche sulla Xilella’.
Per il Popolo degli ulivi, invece, sarebbe stata cacciata dal movimento ‘anche e soprattutto per la sua attività a difesa degli ulivi del Salento e contro il gasdotto Tap.’
E’ quanto spiega in una nota con la quale, oltre a esprimere solidarietà alla ormai ex parlamentare del M5S, richiama l’attenzione sulle questioni ambientali e sociali del Salento:
‘L’onorevole Cunial, contrariamente, alla linea politica dominante nel M5S, ha sempre dimostrato, rimanendo coerente al programma elettorale sulla base del quale era stata eletta, molta attenzione ai problemi ambientali e sociali del territorio salentino. La sua coerenza, purtroppo non è stata apprezzata e valorizzata dai suoi colleghi eletti con lo stesso programma elettorale. Sarà risultata “scomoda” a chi, appena preso nelle mani l’esecutivo, ha smesso subito gli abiti di chi difendeva i territori per avallare, a danno di questi, le più indegne speculazioni.
Il Movimento 5 stelle ha di fatto tradito le aspettative di cambiamento che aveva instillato nei suoi elettori, ha vinto le elezioni dicendosi portabandiera di tutte le vertenze ambientali per poi fare, l’esatto contrario, di quello che aveva promesso.’
Il Popolo degli ulivi imputa la causa di questo cambio di rotta del M5S nella presenza di forti pressioni che sarebbero in grado di condizionare la politica e i suoi processi decisionali:
‘E’ evidente a tutti che ci sono interessi privati che dettano la linea ai partiti che, di volta in volta, si succedono al governo e che sono i veri avversari dei cittadini che si muovono a difesa della loro terra. Interessi che speculano sulla nostra aria, sulla nostra acqua, sulla nostra terra, sui nostri mari, sulla pelle di lavoratori sempre più sfruttati e precari, sulle nostre vite, in barba ai diritti fondamentali di tutti i cittadini sanciti nella nostra Carta Costituzionale. Interessi che, nello specifico della nostra battaglia, sono rappresentati dalle associazioni agricole di categoria, dalle multinazionali dell’agricoltura, dall’industria agricola, dalle multinazionali dell’energia e da tutti gli speculatori a vario titolo.
Questo blocco di potere, che può contare su una fetta di ricerca scientifica completamente al suo servizio, detta le regole e la linea a tutte le istituzioni del nostro paese, dai comuni al governo nazionale, passando da provincia e regione, impone i suoi interessi oltre ogni logica democratica, prevaricando le leggi che tutelano l’ambiente, la salute ed il paesaggio.
E’ sempre più deprimente osservare le nostre istituzioni, quelle stesse che dovrebbero tutelare l’interesse collettivo, legiferare a favore di pochi, non solo contro interessi collettivi come la salute ed il paesaggio, ma contro gli interessi economici di tantissimi piccoli coltivatori che saranno costretti, nel giro di pochi anni a vendere le loro terre per pochi spiccioli.’
La riflessione contenuta dalla nota del Popolo degli è particolarmente amara e contiene anche delle accuse dirette alla classe politica attuale, considerata impreparata e incapace di ascoltare e dare delle risposte:
‘E’ avvilente notare quanto la discussione sul futuro di un intero territorio venga affrontata da una classe politica ignorante in materia e capace di mentire spudoratamente: un esempio eclatante lo ha dato il presidente della provincia Stefano Minerva nell’audizione alla Camera dei Deputati, dove alle legittime domande dell’Onorevole Cunial sul disseccamento degli ulivi, ha risposto con una raffica di affermazioni palesemente false, dettate da qualcuno probabilmente, ma senza avere minimamente studiato perlomeno i dati diffusi, non diciamo l’intera questione! Discussione nella quale non è stato coinvolto il resto della cittadinanza alla quale saranno poi imposte leggi eccezionali, nel nome dell’ennesima emergenza, non contestabili e in deroga a tutte le leggi dello Stato e ai principi stessi della Costituzione.
Zittire le voci discordanti dal pensiero unico è un metodo che dimostra l’insofferenza di questo intreccio di poteri nei riguardi del confronto democratico.’
Infine conclude tornando sulla scelta del M5S di espellere Sara Cunial:
‘L’espulsione dell’onorevole Cunial dal gruppo parlamentare del movimento cinque stelle fa ben comprendere la posizione che ha deciso di assumere il Governo rispetto alle politiche del sud e dell’Italia in generale. Posizione che pende pericolosamente verso interessi privati e speculativi a danno delle comunità locali. Noi, dal basso, continueremo a resistere.’