Centinaia di lavoratori, anche dalla Lombardia si avvicendano sul cantiere TAP. Un operaio: ‘Mascherine inadeguate e lavoriamo senza distanza di sicurezza. Rischio contagio altissimo’. Sindaci chiedono intervento autorità su applicazione misure contro Covid-19. TAP si difende: ‘Sicurezza è garantita’.
Mentre la maggior parte delle attività produttive non essenziali sono state costrette a chiudere a causa delle misure di contenimento del Nuovo Coronavirus (Covid-19), c’è un cantiere che non si ferma ed è quello per la costruzione del gasdotto TAP, a Melendugno.
Non solo non si ferma, ma c’è anche molta preoccupazione tra i cittadini e, a quanto pare, anche tra gli stessi operai che ci lavorano.
Ed infatti sarebbero centinaia i lavoratori che si avvicendano in quel cantiere, con diverse aziende appaltatrici, sia locali che provenienti dalle zone focolaio del Covid-19. Persone che alloggiano in strutture ricettive del Salento (che a rigor di legge in questo periodo dovrebbero essere chiuse), che frequentano i supermercati locali e lavorano a stretto contatto con persone del luogo e che si darebbero il cambio ogni 15 giorni, generando un via vai di operai da e per la Lombardia.
In secondo luogo, gli operai lavorerebbero senza l’adozione delle misure di sicurezza minime necessarie a impedire eventuali contagi. A denunciare questa circostanza sono stati alcuni cittadini, il Movimento No TAP e perfino un operaio che lavora nel cantiere davanti ai microfoni Rai.
Nell’intervista, pubblicata il 22 marzo 2020, l’operaio lamenta la messa a disposizione di ‘mascherine non idonee, non a norma, che si strappano’ e le condizioni di lavoro che impone agli operai di lavorare senza un’adeguata distanza di sicurezza.
‘Quelli della sicurezza -aggiunge senza mezzi termini l’operaio- hanno le mascherine a norma, noi lavoriamo con la carta igienica e il rischio di contagio è altissimo: in uno spogliatoio siamo 10-15 operai e non abbiamo nemmeno i 20 centimetri di distanza uno con l’altro’.
Le deputate del gruppo misto Veronica Giannone e Silvia Benedetti rincarano la dose e parlano di ‘Guanti e mascherine non a norma indossate anche per due tre giorni, operai che arrivano settimanalmente dal Nord, spogliatoi con 20 persone senza protezioni, distanze di sicurezza non rispettate, controlli farsa della Asl, che avvisa preventivamente i dirigenti sul giorno dei controlli, così da renderli perfettamente a norma. Insomma parliamo di violazioni gravissime che mettono tutti a rischio di contagio, operai e cittadini’.
Per questi motivi, secondo le deputate, ‘non c’è tempo da perdere, il cantiere del gasdotto va chiuso. Se le accuse del lavoratore intervistato dalla Rai dovessero essere confermate, Tap potrebbe nascondere molti contagi da Covid-19, potenzialmente un vero focolaio’.
TAP e Covid-19: i Sindaci chiedono l’intervento delle Autorità competenti
Già il 16 marzo, il Sindaco di Melendugno, Marco Potì, ha inviato un esposto all’ASL competente, allo SPESAL, alla Regione Puglia e, per conoscenza, alla Procura di Lecce, segnalando la potenziale violazione dell’ordinanza regionale sull’obbligo di quarantena, dovuta alla presenza di numerosi lavoratori provenienti dalla Lombardia e paventando il rischio di propagazione del contagio da Nuovo Coronavirus.
A dare man forte al primo cittadino melendugnese, il 23 marzo, si sono uniti altri Sindaci, come Fulvio Pedone (Lizzanello), Francesca De Vito (Calimera), Fabio Tarantino (Martano), Franco Leo (Vernole), Dina Manti (Corigliano), Andrea Pascali (Castrì), chiedendo al Prefetto di Lecce l’immediata chiusura dei cantieri TAP e SNAM, al fine di contenere il rischio del contagio.
I lavori per il gasdotto TAP sono essenziali?
I cittadini di Melendugno e dintorni, e non solo, sono in agitazione e non comprendono come mai l’Italia intera si ferma, tutte le attività ad eccezione di quelle essenziali sono sospese, mentre i cantieri SNAM e TAP vanno avanti.
Il Movimento No TAP scrive:
‘In questi giorni di straordinaria apprensione per il Coronavirus, tutti ci stiamo sottoponendo a misure molto restrittive per limitare il contagio. Tutti gli esercizi pubblici accettano la chiusura, officine, artigiani, negozi, nonostante il grave danno economico che ne conseguirá. Lavorano solo coloro che forniscono beni e servizi essenziali per la comunità.
A Melendugno e Lecce, però, non tutto tace. Il cantiere del Tap/Snam continua a lavorare, mobilitando centinaia di lavoratori che si muovono quotidianamente per tutta la provincia. Diteci qual’è l’utilità pubblica di questi lavori! Diteci se dobbiamo dare a Tap/Snam anche la licenza di uccidere in nome del suo profitto.
Pretendiamo l’immediato fermo dei lavori in tutti i cantieri Tap/Snam!’
La società TAP si difende, sostenendo che la loro attenzione è massima e che rispettano puntualmente le norme di sicurezza, limitandosi a svolgere le attività essenziali.