AMPAS – Medicina di Segnale preoccupata per conseguenze sulla salute e sui diritti degli italiani. In un comunicato analizza aspetti critici su salute, diritti, cure, prevenzione, diritto di cura, diritto al lavoro, libertà di informazione, conflitti di interessi nella gestione del Covid-19. E formula delle proposte.
Si allarga il fronte dei medici “critici” che chiedono la revoca del lockdown, ritenuto pericoloso per la salute stessa delle persone e dei diritti costituzionalmente garantiti. Il lockdown prolungato è controproducente, per la salute, per la società, per l’economia, per il lavoro, per gli individui. Ne sono convinti i medici dell’AMPAS – Medicina di Segnale, di cui è Direttore Scientifico è Luca Speciani, sposando una linea che si armonizza con quella espressa già da altri medici e scienziati, tra cui il dott. Stefano Manera e il prof. Giulio Sarro.
I 735 iscritti all’AMPAS hanno intrapreso una iniziativa di denuncia, con una serie di richieste rivolte al Governo. I medici analizzano criticamente la situazione a 360 gradi, preoccupandosi innanzitutto della salute di chi entra a contatto col virus, delle cure, ma anche di tutti gli altri italiani costretti ad uno stile di vita deleterio. Inoltre manifesta preoccupazione per la lesione di diritti e libertà costituzionali, con particolare riferimento alla libera informazione e al diritto alla scelta della cura.
Gravi lesioni a diritti e libertà costituzionali
Oltre alla sospensione e compressione di una serie di diritti costituzionali, di cui ho già parlato in un precedente articolo, l’AMPAS è preoccupata che si vada profilando “all’orizzonte una grave lesione al nostro diritto alla scelta di cura. Tutto questo -scrive- in assenza di una vera discussione parlamentare, e a colpi di decreti d’urgenza. Ci siamo svegliati in un incubo senza più poter uscire di casa se non firmando autocertificazioni sulla cui costituzionalità diversi giuristi hanno espresso perplessità, inseguiti da elicotteri, droni e mezzi delle forze dell’ordine con uno spiegamento di forze mai visto neppure nei momenti eversivi più gravi della storia del nostro paese.”
Parla poi dell’app per il tracciamento dei nostri spostamenti che sarebbe “in patente violazione del nostro diritto alla privacy, e che già qualcuno pensa di utilizzare per scopi extrasanitari.” L’Associazione insiste molto sulla gravità della lesione al diritto di scelta di cura, “ben definito sia nella costituzione che nel documento europeo di Oviedo. Ricordiamoci che una lesione di diritti non giustificata è sempre la premessa ad altre possibili lesioni.”
Un’altra forte preoccupazione dei medici dell’AMPAS riguarda la potenziale sussistenza di conflitti di interessi tra i consulenti del Governo nell’emergenza Covid-19, se in sostanza vi siano persone che collaborano anche con le case farmaceutiche che possano inquinare l’azione del Governo a tutela della salute dei cittadini, magari dirottando le decisioni verso interessi più confacenti alle case farmaceutiche che ai cittadini.
“Non sarebbe etico né lecito avere consiglieri che collaborano con grandi aziende farmaceutiche”, affermano. Si chiedono inoltre se sia stato effettivamente il Parlamento a nominare i componenti della Task Force che affronterà la fase 2, stigmatizzando sull’indiscrezione secondo la quale questi avrebbero chiesto “l’immunità dalle conseguenze delle loro azioni”, presagendo che da consulenti potrebbero arrivare assumere decisioni “in nome e per conto”.
Libertà di espressione, contraddittorio e vaccino
Non risparmiano critiche al giornalismo , accusato di non garantire confronto e pluralismo, che va a senso unico, “con i giornalisti che “festeggiano la “cattura” di un povero runner sulla spiaggia da parte di un massiccio spiegamento di forze, e la sistematica cancellazione di ogni accenno a diversi sistemi di cura rispetto alla “narrazione ufficiale” del salvifico vaccino, si tratti di vitamina C o di eparina, in totale assenza di contraddittorio.”
E sul vaccino, descritto dal pensiero unificato come “unica possibile soluzione” contro il Covid-19 e per uscire ritornare a essere liberi, AMPAS fa tornare tutti con i piedi per terra, sostenendo in primo luogo che “il vaccino viene sviluppato sulla base delle proiezioni teoriche sui virus in circolo l’anno precedente, e dunque è una “scommessa” (è esperienza comune ad ogni inverno che molte persone vaccinate si ammalino comunque)”. Il secondo problema “è la continua forte variabilità di un virus a RNA come il Coronavirus, di cui pare esistano già diverse varianti. Ciononostante, in dispregio anche del rischio di interferenza virale (per cui il vaccino per un virus diverso può esacerbare la risposta ad un altro virus) la regione Lazio propone l’obbligatorietà per tutti i sanitari e tutti gli over65 di effettuare vaccinazione antinfluenzale ordinaria, violando ancora una volta (se l’obbligo fosse reale) il diritto costituzionale alla scelta di cura.” Si teme possa essere il tramonto della libertà da trattamenti sanitari imposti.
Bambini e movimento fisico
La chiusura in casa e la mancanza di movimento fisico (non tutti possono permettersi una palestra in casa) incidono negativamente sulla nostra salute e in particolare modo per i bambini “La stessa OMS -dichiara AMPAS- si è pronunciata nel merito raccomandando l’uscita all’aria aperta e il movimento fisico come indispensabili presidi di salute e di sostegno immunitario. Quasi tutti gli altri paesi europei hanno consentito l’uscita in solitaria per fare sport e la passeggiata con i bambini. Noi no.”
“Con una regola di incredibile durezza, venata di un inaccettabile paternalismo (“se li lasciamo liberi poi non sono capaci di stare distanti”) -aggiunge- abbiamo creato disagi psicologici e fisici (obesità e sedentarietà) e costretto a salti mortali i pochi obbligati al lavoro (sanitari, agricoltori, trasportatori, negozi alimentari).”
“L’intervento di squadre di polizia con quad ed elicotteri -prosegue- ad inseguire vecchietti isolati sui sentieri non fa che rafforzare l’idea di poter essere tutti sceriffi, a dimostrazione della perfetta riuscita di induzione della psicosi da parte del potere.”
Danni economici del lockdown: un disastro epocale. Migliaia di decessi in più.
“Alcuni comparti, come quello del turismo, della ristorazione o automobilistico -affermano i medici AMPAS- hanno avuto riduzioni di fatturato vicine al 100%. Questo significherà, come dicono le prime stime, una decina di milioni di disoccupati. Che smetteranno di pagare i mutui in corso. Smetteranno di acquistare beni di consumo. Perderanno le loro attività o le loro aziende costruite in decenni di sacrifici.”
“Noi medici -spiegano- sappiamo cosa significhi questo a livello sanitario: migliaia e migliaia di nuovi decessi. Persone che si ammaleranno, si suicideranno (le prime avvisaglie sono già visibili), ritireranno i propri risparmi in banca. Serve ripartire subito, tutti, senza tentennamenti. Per ridurre i danni, che comunque, anche si ripartisse oggi, saranno epocali.”
Gettano quindi un’ombra pesante. “Se domani si dovesse scoprire che qualcuno ha surrettiziamente prolungato il lockdown italiano (ad oggi il più duro d’Europa) -affermano- per mantenere alto il panico e trovare un ambiente più pronto all’obbligo vaccinale, ci auguriamo solo che la giustizia possa fare il suo corso con la massima durezza. La gente perde il lavoro e muore di fame, e lorsignori pontificano.”
Le cure contro il Covid-19
Pur ammettendo le difficoltà incontrate dalla medicina davanti ad un nuovo virus, ora si può contare su molte più informazioni sul Covid-19 e su cure efficaci. “Oggi che pare chiaro e assodato -spiegano- che il decesso avvenga a causa di una forte coagulazione intravascolare molte vite possono essere salvate con l’uso della semplice eparina. Ma non basta: servono anche attenzioni specifiche a seconda del timing della malattia: ai primi sintomi, ai primi aggravamenti, o in fase procoagulativa. In particolare a noi medici di segnale risulta difficile comprendere l’uso massivo di paracetamolo o di altri antipiretici una volta acclarato che la febbre è un potente antivirale per l’organismo.”
“Ove qualcuno, tuttavia, si permetta di ritardare l’adozione di sistemi di cura efficaci, per motivi meno che chiari (e alcuni interventi televisivi volti a screditare l’eparina sembrano andare in quella direzione) -aggiungono- si aspetti reazioni forti da chi ha rischiato la propria vita in prima linea.”
Test sierologici ritardati o non autorizzati
Di centrale importanza è anche l’aspetto relativo all’interpretazione corretta dei dati sulla diffusione del virus e la effettiva capacità di contagio di chi ha incontrato il patogeno. L’AMPAS propone di utilizzare un metodo ritenuto attendibile e preciso e basso costo, quello del test sierologico.
“Uno dei modi per capire quante persone hanno già incontrato il virus (smettiamo di chiamarli “contagiati”, perché talvolta hanno avuto solo lievi sintomi influenzali e prodotto splendidi anticorpi) -spiega AMPAS- è quello di effettuare un test sierologico, che è di costo contenuto e che evidenzia malattia in corso (IgM+) o malattia superata e presenza di anticorpi memoria (IgG+). Chi sia IgG+ potrebbe già serenamente ricominciare a muoversi senza particolari cautele né per sé né per gli altri. Sensibilità e specificità di questi test sono altissime a differenza di quelle dei tamponi.”
“Perché tanta ostilità da parte di governo e istituzioni sanitarie -si chiede- tanto da vietarne l’uso “fino ad approvazione di un test affidabile”? I casi di Ortisei (45% di positivi) e di Vò Euganeo (75%) ci dicono che probabilmente il virus si è già diffuso molto più di quanto pensiamo e che le misure in essere potrebbero non essere poi così necessarie, almeno in alcune zone d’Italia.”
Qualche numero: 11 milioni di potenziali positivi da Covid-19 in Italia
E a proposito di reale diffusione del virus, anche AMPAS contesta i dati che quotidianamente divulga la Protezione Civile. Peraltro è la stessa Protezione Civile, dal suo sito, ad ammettere che i dati sono in attesa di conferma da parte dell’Istituto Superiore di Sanità. Allora perché divulgare dei dati che già si sa che sono inattendibili?
“Quei numeri -dichiara AMPAS- non sono affidabili e fanno parte di una consumata regia. A fianco di Borrelli sfilano talvolta alcune figure i cui potenziali conflitti d’interesse non vengono mai dichiarati. Il numero dei “contagiati” è privo di senso, visto che dipende dal numero di tamponi effettuato. E la stragrande maggioranza della popolazione potrebbe già avere incontrato il virus senza saperlo.”
Cita quindi le stime della Oxford University , che “parlano di 11 milioni di potenziali positivi già ora. Se questo dato fosse vero la letalità di Sars-Cov2 sarebbe veramente irrisoria: lo 0,05%, anche prendendo per veri i dati di mortalità. Ma anche su questi permane il terribile dubbio sui decessi PER e CON Coronavirus.”
Ed infatti una persona deceduta, anche se risulta positiva al Covid-19, non è detto che effettivamente sia quella la causa della sua morte. E a tal proposito afferma che “diverse testimonianze mettono in forte dubbio il dato (sui decessi, ndr), visto che ogni giorno in Italia ci lasciano circa 1900 persone (dati ISTAT) e non si fa fatica ad estrarne 400, tra questi, che siano anche positivi al virus.”
“Tuttavia è dato chiaro a chi lavori in prima linea che la grave coagulazione intravascolare indotta dall’incontro tra il virus e un terreno per lui fertile (età media decessi 78 anni, media 3,3 patologie presenti) possa portare rapidamente alla morte individui fragili che tuttavia avrebbero volentieri vissuto qualche anno ancora.”
“In Inghilterra hanno rilevato che che il 73% dei pazienti ricoverati in Terapia Intensiva per CoronaVirus -continua- è sovrappeso o obeso. Come dice il dr. Lustig: “Il virus non distingue chi infetta ma distingue benissimo chi uccide”. Questi pazienti fragili comunque avrebbero preferito morire tra le braccia dei loro cari piuttosto che da soli in questo modo terribile.”
“In altri paesi hanno usato modalità di calcolo diverse. Non potremmo chiedere dati più precisi e affidabili evitando di diffondere panico e preoccupazione?”
Tra l’altro i medici, ricordando che c’è in corso un’inchiesta della magistratura, hanno segnalato anche un altro dato degno di nota, vale a dire che dei 22.000 decessi ufficiali, “ben 7000 (il 30%!) sono di degenti in RSA. Un dato sconvolgente, ma che deve farci riflettere sull’incremento importante dei decessi in alcune province”. “Gli errori fatti, in buona o cattiva fede, sono costati la vita a più di 100 medici e ad un alto numero di altri operatori sanitari -ammoniscono- che sono stati mandati allo sbaraglio senza un piano preciso e senza i necessari dispositivi di protezione. A loro va la nostra più profonda gratitudine.”
Altri Paesi europei e non: lockdown molto diversi. L’Italia il modello più rigido.
“Altri paesi sia in Europa che nel mondo stanno adottando lockdown parziali molto meno rigidi di quello italiano, tanto che il lockdown completo viene ormai tristemente chiamato “all’italiana”. Eppure -sottolinea AMPAS- abbiamo il problema da prima di tutti gli altri e ci stanno facendo credere che lo chiuderemo buoni ultimi. Per colpa dei runner e dei bimbi a passeggio, ovviamente”, commenta sarcasticamente. “Peccato che in molti paesi europei la passeggiata di adulti e bambini, la gita al mare, l’accesso alle seconde case sia quasi ovunque consentito, a patto di mantenere il distanziamento sociale. Ma non eravamo nell’Europa unita? Perché questa crudeltà nella sola Italia? Siamo ancora il paese cavia? Richiediamo con forza di allinearci al più presto alle direttive in essere nella maggior parte dei paesi europei.”
Sostegno al sistema immunitario: i sani proteggono dal Covid-19
Altro che untori! Gli asintomatici proteggono, secondo i medici dell’AMPAS.
“Un punto chiave, che è sfuggito totalmente ai nostri governanti e ai nostri media è che i sani (quell’85% delle persone che ha incontrato il virus e nemmeno se ne è accorto, o ha subito lievi sintomi, costruendo presto gli anticorpi necessari) conducono uno stile di vita più sano che ne ha irrobustito e forgiato il sistema immunitario. Mangiare sano, fare sport quotidiano, condurre una vita meno stressante (magari abitando fuori città), assumere vitamine e integratori naturali, fare a meno di farmaci inutili, rinunciare a fumare, a drogarsi o a bere senza controllo, rappresenta un impegno che si vorrebbe vedere in qualche modo valorizzato come comportamento virtuoso quantomeno in relazione al risparmio che consente al sistema sanitario nazionale e, in questo caso, alla protezione dalla diffusione del virus e alla non occupazione di un posto letto, lasciato così libero per un altro.”
Paradossalmente però, “se accendiamo la TV vediamo solo pubblicità di farmaci e di dolciumi. E tra i pochissimi negozi aperti, in pieno lockdown, lo stato ha pensato bene di lasciare le tabaccherie. Fuma, riempiti di dolci, stai sedentario e ingozzati di farmaci: questo il messaggio che lo stato ci ha dato in questo periodo. Tanto, presto, arriverà il vaccino”, commenta amaramente AMPAS.
A questo punto AMPAS formula una serie di richieste rivolte con forza al Governo, in risposta alle criticità qui esaminate.
Clicca qui per leggerle.
Se invece vuoi leggere il comunicato integrale di AMPAS, clicca qui.