Schiacciato da una macchina per la messa in posa della tubazione, perde la vita un giovane saldatore, lungo il percorso per la costruzione dell’Interconnessione TAP-SNAM. Si indaga per omicidio colposo.
Si conta la prima morte bianca sul cantiere TAP-SNAM. La vittima si chiama Simone Martena, un operaio 35enne di Squinzano, originario di San Pietro Vernotico, saldatore per una delle ditte appaltatrici di SNAM, società pubblica proprietaria delle reti di gas in Italia, nonché azionista di maggioranza di TAP.
Il fatto è accaduto ieri a metà mattinata nelle campagne di Pisignano (frazione di Vernole), lungo il percorso dell’Interconnessione TAP-SNAM, che dovrebbe collegare il PRT di TAP nelle campagne di Melendugno con la centrale SNAM Brindisi.
Il giovane operaio era impegnato nelle operazioni di saldatura della condotta, quando è rimasto schiacciato dalla macchina utilizzata per la posa delle tubazioni, la Pipe Welder. Nulla hanno potuto i soccorsi. Trasportato d’urgenza all’ospedale Vito Fazzi, l’operaio non ce l’ha fatta.
Non è chiara la dinamica dell’incidente, anche se si ipotizza che i carichi sospesi e il vento di questi giorni possano aver giocato un ruolo decisivo.
Sul cantiere, posto sotto sequestro, sono intervenuti i carabinieri della stazione locale e gli uomini dello Spesal (Servizio Prevenzione e Sicurezza Negli Ambienti di Lavoro). La Procura di Lecce ha aperto un fascicolo con l’ipotesi di reato di omicidio colposo ed ha disposto l’autopsia sul corpo della vittima.
Ora si punta il dito contro la presunta inosservanza delle misure di sicurezza nei cantieri TAP e SNAM. Gianluca Maggiore, portavoce del Movimento No TAP, commenta:
“Per mesi abbiamo denunciato le condizioni del cantiere del gasdotto. La mancanza dei sindacati, il mancato rispetto delle norme sulla pandemia. L’uso strumentale di un codice ATECO di trasportatore di gas per un cantiere. Ora, dopo questa tragedia, si può sapere perchè si lavorava con carichi sospesi con il vento fortissimo che soffia in questi giorni?
È stata la fretta, i contratti in scadenza o altro a uccidere un ragazzo?”
Il Sindaco di Melendugno, Marco Potì, ha scritto su Facebook:
“Non è giusto.
Pagano i più deboli e i più esposti.
Non è tollerabile. Questo non è sviluppo sostenibile.
È barbarie. Per tutto.
Condoglianze e vicinanza alla famiglia del giovane operaio, vittima sul lavoro, vittima dell’avidità e dell’arroganza.
Sindaco Marco Potì e intera comunità di Melendugno e Borgagne”
Duro il commento dei sindacati. Valentina Fragassi, della CIGIL scrive:
“La frammentarietà della normativa applicata e lo spacchettamento delle lavorazioni sono fattori di rischio, così come un’organizzazione del lavoro che ricorre spesso a turni massacranti ed a ritmi di lavoro sempre più elevati per rispettare le scadenze. È necessario avviare al più presto un ragionamento complessivo, per l’applicazione armonica della normativa in tema di sicurezza sul lavoro (il d. lgs. 81/2008 e successive modifiche), tanto nel grande cantiere del gasdotto Tap-Snam quanto negli altri cantieri in cui convivono più aziende, che applicano vari contratti e che non sempre consentono ai lavoratori di ottenere tutela e assistenza. Soprattutto è necessario rendere tutti i cantieri accessibili per le dovute e doverose verifiche, senza rendere talune zone di lavoro vere e proprie roccaforti militari”.
Antonio Perrone, della CISL, chiede un tavolo per la sicurezza:
“Servono maggiori controlli , soprattutto sui cantieri dove operano congiuntamente più imprese, e maggiori sanzioni. Chiediamo l’attivazione di un tavolo di confronto, tra associazioni datoriali, organizzazioni sindacali, enti istituzionali preposti (ITL, INAIL, Spesal, ecc), per l’elaborazione di un piano territoriale sulla sicurezza sui luoghi di lavoro”.
Dopo le dichiarazioni dei sindacati, Gianluca Maggiore ha poi aggiunto:
“Leggo con stupore le parole dei sindacati che evidentemente non hanno contezza dei cantieri TAP/SNAM.
Gli operai, in emergenza covid, si sono rivolti a noi e alla stampa perchè nei cantieri non è ammesso e presente NESSUN SINDACATO.
I contratti sono a termine e se sgarri non te lo rinnovano, quindi zero lamentele.
L’operaio che ha fatto l’intervista su rai3 non ha avuto il rinnovo di contratto.
Gli operai ediltunnel che non hanno firmato la responsabilità sul covid sono rimasti a casa.”