Non c’è in discussione alcuna tutela dei pedofili contro le discriminazioni. La “notizia” dell’emendamento proviene da una vicenda di 6 anni e ne fu autore Carlo Giovanardi, insieme ad altri 3 parlamentari del centrodestra.
Dalla fine di giugno ha ripreso a circolare una “notizia”, secondo la quale sarebbe stato proposto un emendamento che tutela i pedofili dalle discriminazioni sessuali.
La vicenda è contornata da una serie concatenata di bufale, anche se in realtà l’emendamento esiste. Chiariamo subito.
L’emendamento in questione riguarda un disegno di legge di modifica di una legge del 1975, di tutela contro le discriminazioni, adottata in un periodo storico in cui l’omosessualità e la transessualità costituivano ancora un radicato tabù. Si tratta della Legge 13 ottobre 1975, n. 654, di “Ratifica ed esecuzione della convenzione internazionale sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale, aperta alla firma a New York il 7 marzo 1966.”
Nel 2013, un folto gruppo di parlamentari, tra cui il deputato del PD Oscar Scalfarotto, propose un disegno di legge (cd. DDL Omofobia), che prevedeva la modifica della Legge 654 in modo da estendere la tutela contro le discriminazioni anche a quelle fondate “sull’omofobia o sulla transfobia”. Ma nel disegno di legge non si parla di pedofilia.
L’omosessualità e la transessualità costituiscono degli orientamenti sessuali, non sono delle malattie e non costituiscono reato. La pedofilia, invece, è un grave disturbo della sessualità ed è reato, pertanto esula da ogni forma di tutela.
L’emendamento che “tutela” i pedofili proposto da 4 parlamentari del centrodestra
Nel 2014 il senatore di Forza Italia, Carlo Giovanardi, che non ha mai fatto mistero della sua ostilità verso l’omosessualità, più volte accusato di omofobia, insieme ai colleghi della stessa area politica, Federica Chiavaroli, Laura Bianconi, Salvatore Torrisi, propose quell’emendamento oggi incriminato, che prevedeva l’inserimento, sia nella L. 654, sia alla cd. Legge Mancino (L. 205 del 1993), del seguente testo:
”o fondate sull’odio ovvero disprezzo o comunque palese ostilità tesa concretamente a ledere l’incolumità, la dignità e il decoro delle persone che manifestino anche solo apparentemente, ancorché non apertamente, orientamenti omosessuali, bisessuali, eterosessuali, pedofili, se tali condotte discriminatorie siano poste in essere a motivo del loro orientamento sessuale e siano espressione di violenza o ostilità verso la persona e non di pensiero verso l’orientamento sessuale e lo stile di vita in sé”;
In sostanza l’emendamento Giovanardi mette tutti nello stesso calderone, equiparando quelli che sono legittimi orientamenti sessuali alla pedofilia, che è invece un’aberrazione. Ma si tratta di una “provocazione”, per usare un eufemismo, o più tecnicamente di una pagliacciata.
Ne venne fuori un putiferio e l’emendamento, ovviamente, non passò. Giovanardi si difese dicendo che per errore era stata inserita la parola “pedofilia”, anziché “pedofobia” (ossia la paura che hanno alcuni adulti verso adolescenti o bambini. Quindi il senatore -stando alle sue dichiarazioni- si sarebbe preoccupato di tutelare da possibili discriminazioni le persone che temono bambini e adolescenti.
L’emendamento non passò, ma è rimasto in archivio. E qualcuno l’ha ritirato fuori, attribuendone però la paternità erroneamente non a Giovanardi, ma al PD. Si tratta di qualche appartenente alla Lega Nord, qualche finta testata vicina all’estrema destra e qualche personaggio già noto per aver veicolato bufale seriali.
In poco tempo è la finta notizia è rimbalzata sui vari social e in particolare nei gruppi dei cd. sovranisti e di militanti e simpatizzanti di estrema destra. A cascarci è stato anche Diego Fusaro, il filosofo di riferimento del neo-sovranismo, che senza verificare i fatti, ha rilanciato il tweet.
Per concludere, l’emendamento c’è, ma lo propose Giovanardi nel 2014 “per errore”, insieme ad altri colleghi del centrodestra. Quella proposta abominevole non è una cose seria e non è oggetto di discussione. Ma per fini strumentali qualcuno l’ha ritirato fuori mistificando tutta la vicenda che ha caratterizzato l’emendamento.