L’infezione da Sars-Cov-2 si cura a casa con terapie appropriate. Il Comitato Cura Domiciliare Covid-19 chiede che Rai dia spazio all’impegno e ai risultati raggiunti dai medici che danno assistenza e supporto a migliaia di persone dall’inizio dell’emergenza sanitaria.
Fin dall’inverno del 2020, periodo in cui l’Italia si è trovata ad affrontare l’epidemia da Covid-19, tantissimi medici impegnati in prima linea hanno sottolineato l’importanza di intervenire fin dalle prime fasi della malattia, direttamente a casa del paziente con terapie appropriate. Conoscendo meglio il comportamento del virus Sars-Cov-2 e la malattia provocata, la medicina ha individuato delle cure che permettono di Covid-19. Così, diversi medici, sono andati oltre il protocollo della “tachipirina e vigile attesa” dettato al Ministero della Salute. Non sono pochi, infatti, i medici che ritengono sbagliate e controproducenti queste indicazioni, e hanno preferito agire “con scienza e coscienza”, disattendendo il protocollo ministeriale e trattando la malattia da Covid-19 come hanno sempre trattato le polmoniti interstiziali. “La tachipirina (paracetamolo, ndr) non ha nessun effetto antinfiammatorio e la vigile attesa consente al virus di svilupparsi senza freni. Il nostro obiettivo è bloccare la patologia ai suoi esordi”, spiega il Dott. Nino Pignataro, del Comitato Cura Domiciliare Covid-19, intervistato da sanitainformazione.it Pignataro spiega che, su 350-400 pazienti avuti in cura, solo 4-5 hanno avuto necessità di ricovero ospedaliero.
In cosa consiste la terapia domiciliare precoce Covid-19
Una persona che contrae il Sars-Cov-2, nella maggior parte dei casi non sviluppa sintomi. In tali ipotesi non occorre seguire delle terapie, salvo l’assunzione di alcuni integratori per aiutare il sistema immunitario (vitamina C, Zinco, Vitamina D, ecc…). La prima cosa importante, già nei pazienti con sintomi lievi (paucisintomatici), è di prevenire la tempesta citochinica, causata dalla reazione infiammatoria dell’organismo all’infezione. In questa fase è importante somministrare l’antinfiammatorio ed evitare il paracetamolo (che, come ricordato, può dare gioco facile al virus). Altro aspetto importante è quello di evitare il formarsi dei trombi, con la somministrazione di anticoagulanti (eparina, ma anche aspirina), e prevenire infezioni batteriche, assai più pericolose dell’infezione virale. Spesso viene prescritto, come antibiotico, l’azitromicina. In ogni caso questa terapia va seguita sotto stretto controllo medico, evitando le autodiagnosi e le autoprescrizioni.
Il Comitato per la Terapia Domiciliare precoce
Fortunatamente, però, un gruppo di professionisti ha deciso di mettere a disposizione gratuitamente, a distanza, le proprie competenze aiutando, seguendo e supportando i pazienti Covid, prescrivendo terapia domiciliare precoce ed evitando, in questo modo, le ospedalizzazioni. Il gruppo è andato a colmare il vuoto venutosi a creare con il depotenziamento e la paralisi che ha subito la medicina territoriale. Il gruppo di medici ha definito un protocollo terapeutico alternativo per la cura domiciliare condiviso da medici statunitensi come Harvey Risch e Peter A. McCullough. La terapia domiciliare precoce conta su un approccio multidisciplinare e sul supporto di diversi professionisti, tra cui psicologi, psicoterapeuti e psichiatri, farmacisti (disponibili a reperire bombole d’ossigeno e farmaci carenti, dietisti e biologi nutrizionisti (per curare l’alimentazione dei pazienti covid). Sono diverse migliaia le testimonianze di pazienti, anche gravi e anziani che, grazie alla terapia domiciliare, sono guariti completamente, senza essere ricoverati. Lo scorso 8 maggio migliaia di cittadini sono scesi in piazza, a Roma, aderendo alla manifestazione organizzata dall’Unione per le Cure e i Diritti e le Libertà, associazione di cittadini a supporto del Comitato Cura Domiciliare Covid19, per portare la propria testimonianza di guarigione e sostenere l’importanza della terapia domiciliare precoce. Ciononostante, queste iniziative non hanno avuto lo spazio che meritavano sui palinsesti televisivi e sulle varie testate.
Manifestazioni davanti a tutte le sedi RAI il 29 giugno 2021
Per chiedere che venga dato spazio a questa importante esperienza, ottenere la possibilità di parlare dell’importanza di queste cure e promuovere l’iniziativa del Comitato Cura Domiciliare Covid19, l’Unione per le Cure e i Diritti e le Libertà, ha organizzato per il prossimo 29 giugno, alle ore 18, presidi simultanei all’esterno delle sedi regionali Rai, tra cui (Bari) per chiedere conto dell’omessa trattazione del tema delle cure domiciliari precoci da parte della televisione pubblica.
“L’iniziativa è stata comunicata a tutta la dirigenza Rai, partendo dal Presidente Foa. Il servizio pubblico, proprio nella sua declinazione naturale, dovrebbe garantire -spiega in un comunicato l’associazione- la libera informazione e raccontare agli italiani ogni singolo aspetto rilevante, garantendo pluralismo e diritto di replica, a maggior ragione in una situazione come quella che stiamo vivendo da oltre un anno. Nonostante i ripetuti inviti e comunicati stampa inviati dal Comitato Cura Domiciliare Covid-19, relativamente a tutto il lavoro svolto dai medici del Comitato e dal gruppo #terapiadomiciliarecovid19 in ogni regione, che su Facebook ha raggiunto mezzo milione di iscritti, salvo rarissime occasioni, non abbiamo mai ricevuto alcun riscontro da parte delle redazioni Rai nazionali.”
“Nulla è stato raccontato sui siti di informazione Rai -prosegue- o dai telegiornali, circa l’impegno dei medici del gruppo relativamente all’assistenza e al supporto domiciliare reso a migliaia di persone dall’inizio dell’emergenza sanitaria. Nulla è stato raccontato del dialogo con le istituzioni regionali, con il sottosegretario alla Salute Sileri, incontrato presso la sede del Ministero per avviare un tavolo di lavoro, così come del voto del Senato dello scorso 8 aprile, con cui praticamente all’unanimità si impegnava il Governo a revisionare i protocolli di cura domiciliare, tenendo conto delle esperienze fatte sul campo anche dai medici di questo gruppo. Nulla è stato raccontato di ogni singola battaglia arrivata in Tribunale (al Tar e al Consiglio di Stato), dall’avvocato Erich Grimaldi, per garantire il diritto alla cura tempestiva domiciliare e la modifica delle linee guida di cura domiciliare. Nulla è stato raccontato quando il ministro Speranza ha disatteso la decisione del Senato ed ha affidato, senza alcun confronto con il sottosegretario, la revisione delle linee guida al dipartimento di prevenzione, non considerando il coinvolgimento dei medici del comitato come avviato dal sottosegretario Sileri. Nulla è stato raccontato circa le Conferenze Nazionali, organizzate in piazza del Popolo a Roma e Piazza del Duomo a Milano, rispettivamente in data 8 maggio e 6 giugno 2021, con oltre 15 mila persone presenti e numerose testimonianze di medici e cittadini guariti dal Covid, a domicilio, grazie al supporto del gruppo.”
“Ci sono tanti aspetti da considerare -incalza- in questa emergenza, che la televisione pubblica, per cui i cittadini pagano il canone in bolletta, con la sua illustre funzione, non dovrebbe ignorare. A questo proposito ci siamo rivolti alla commissione di vigilanza Rai perché faccia chiarezza sui motivi per cui le nostre comunicazioni siano state sistematicamente ignorate.”
“Per tali motivi, abbiamo chiesto al Presidente Foa e ai dirigenti delle sedi regionali di ricevere, il 29 giugno 2021 dalle ore 18.00, un nostro referente, al fine di ottenere chiarimenti. Vi sono una serie di aspetti che concernono la pluralità di informazioni in ordine all’emergenza sanitaria, alle cure domiciliari ed alla campagna di vaccinazione, ad esempio relativamente il consenso informato e la vaccino vigilanza attiva e passiva che la televisione pubblica dovrebbe affrontare con maggiore chiarezza e trasparenza, proprio per supportare i cittadini in un momento delicato come questo.Unione per le Cure, i Diritti e le LibertàIl presidente Avv. Erich Grimaldi”.