I vaccinati con doppia dose in Gran Bretagna sono il 65,5%, ma per Matteo Bassetti e Antonio Caprarica sono il 91%. Per questo -secondo loro- non ci sono più restrizioni né green pass. E’ successo a Carta Bianca.
Via le restrizioni in Gran Bretagna, si torna gradualmente verso una libertà che assomiglia a quella del 2019 e questo, per gli ospiti della trasmissione di Carta Bianca è dovuto al livello “altissimo” di vaccinati.
E’ chiaro che una notizia del genere instilla nel telespettatore medio l’idea che insistendo con le vaccinazioni si torna liberi e che l’ostacolo sia costituito da quelli che qualcuno ha definito “evasori vaccinali”.
In studio qualche giorno fa a Carta Bianca, su Rai 3, la trasmissione condotta da Bianca Berlinguer, ci sono l’onnipresente vip Matteo Bassetti, l’anglo-salentino giornalista Antonio Caprarica e Paola Ferrari.
Si parla, come anticipato, della revoca di quasi tutte le restrizioni e della mancata adozione del green pass nel Regno Unito.
“E’ giusta questa scelta un po’ azzardata di non chiedere il green pass perché ormai il livello di vaccinazione è tale che non serve più?”, chiede la conduttrice.
Caprarica, con la sua consueta ostentata sicurezza e fierezza da giornalista internazionale navigato, afferma che nel Regno Unito il livello di vaccinazione è altissimo, che sta per iniziare la campagna di vaccinazione per la terza dose e “si andrà alla CACCIA di quei 5 milioni di persone che ancora non si sono vaccinate”.
Bassetti: “Se vogliamo avere più libertà bisogna fare più vaccini”
A dare supporto scientifico alle affermazioni di Caprarica ci pensa il tele-infettivologo Matteo Bassetti, già componente del Comitato consultivo (Advisory board) per Pfizer (fino al 2018), che innanzitutto vuole che si eviti di parlare di terza dose, ma di chiamarla dose di richiamo, a cui ci dovremo abituare e che dovrà essere effettuata annualmente insieme al vaccino contro l’influenza. Lo scienziato aggiunge che il virus potrebbe diventare “un parente stretto dell’influenza o del raffreddore depotenziato grazie alla vaccinazione di massa”.
Sembra lontano il tempo in cui Bassetti, nel 2020, criticava il lockdown all’italiana che, stando alle sue parole, “non l’ha fatto nessuno al mondo”, ciò creando “un corto circuito economico, psicologico, sanitario”, perché sono stati trascurati tutti gli altri malati, concentrando l’interesse sanitario esclusivamente sul covid. Tutto per un virus “con una letalità che è come quella dell’influenza pandemica del 2009. Se andiamo a vedere i dati veri -dice l’infettivologo- che dicono che in Italia circa il 10% è venuto in contatto con questo virus, si parla di 6 milioni di casi.
Anche se tutti i morti che abbiamo contato come per coronavirus fossero realmente per coronavirus abbiamo 35mila casi, che voglio dire letalità 0,5%, identica alla pandemica del 2009. Nel 2009 mica abbiamo fatto questo disastro!”.
Questo era il suo pensiero nel 2020.
Oggi spiega, invece, che “se vogliamo avere più libertà bisogna fare più vaccini. I britannici non hanno avuto bisogno di fare il green pass perché semplicemente hanno il 91% di gente vaccinata. Se avessimo in Italia il 91% il green pass si potrebbe tranquillamente non metterlo”.
In tutto ciò la conduttrice Bianca Berlinguer prende tutto per buono. In effetti bisogna avere “fede nella scienza”, ce lo ripetono come un mantra. Quindi dovremmo fidarci dello scienziato in studio e del giornalista esperto.
A dubitare, a voler verificare la veridicità di quanto affermato dagli uomini e dalle donne di scienza, evidentemente si fa peccato, ma come diceva Cartesio “il dubbio è l’inizio della sapienza”.
E in effetti, andando a verificare i dati, sia Bassetti che Caprarica hanno un tantino esagerato nell’affermare che il 91% della popolazione britannica sia vaccinata e che, per questo, nel Regno Unito hanno potuto fare a meno di green pass e restrizioni, incluso l’obbligo di mascherina.
Dall’esame degli ultimi dati a disposizione, aggiornati al 23 settembre, la percentuale di britannici vaccinati con doppia dose è pari al 66,5%, meno degli italiani (al 70,1%).
Nemmeno considerando i vaccinati con almeno una dose ci avviciniamo alla cifra sparata dai due autorevoli ospiti. Infatti Oltremanica si arriva al 71,41%, mentre in Italia siamo al 75,5%.
Un grave errore di disinformazione
Non si è trattato di un piccolo errore, visto che lo scarto tra quanto dichiarato e il dato ufficiale sui vaccinati in Gran Bretagna è del 25%.
Si saranno probabilmente confusi, non vogliamo pensare che ci fosse malafede e che l’abbiano detto esclusivamente per fare la loro parte nella strategia comunicativa vaccinale.
D’altro canto non possiamo pensare che un uomo di scienza e due giornalisti esperti ometterebbero la verità per un secondo fine.
Ma proprio per questo non è accettabile sparare dei numeri così, senza avere cura di verificare.
Gli italiani si informano e si fanno la loro idea su quanto sta accadendo proprio riponendo fiducia nell’accuratezza, nell’affidabilità, e nella completezza dell’informazione di organi di stampa di prestigio e nella competenza, nell’autorevolezza e nella trasparenza degli scienziati, oggi divenuti anche divulgatori scientifici.
Ma intanto hanno fatto passare quella che loro stessi, prima di tutti, chiamano “fake news”.
In Gran Bretagna una realtà diversa da quella descritta
Piuttosto la verità nel Regno Unito, così come tanti altri Paesi, è che i cittadini non sono ben disposti a sopportare limitazioni alla loro libertà, discriminazioni sulla base dell’assunzione o meno di un farmaco. Oltretutto sembrano essere consapevoli del fatto che il green pass genera un falso senso di sicurezza, perché spesso ci si crede immuni e assolutamente non contagiosi, mentre vaccinati e non vaccinati hanno le stesse possibilità di prendere il virus e trasmetterlo.
Per questo Boris Johnson ha dovuto fare un passo indietro, altrimenti i cittadini, probabilmente, avrebbero messo a ferro e fuoco il Paese.