Il professor Davide Tutino dopo 4 giorni di sciopero della fame ottiene l’esenzione da vaccinazione Covid. “Cosa accadrebbe se centinaia, o centinaia di migliaia di cittadini si presentassero in digiuno, seguite dal proprio medico?”
Il governo vuole ridurre alla fame e all’isolamento sociale i non vaccinati e il professore Davide Tutino ha colto il messaggio alla lettera, iniziando uno sciopero della fame e raccogliendo i primi frutti, ottenendo l’esenzione.
Si apre, quindi, la prospettiva una nuova forma di disobbedienza civile, a costo della propria salute, ma molto forte.
Davide Tutino è un docente di storia e filosofia in un liceo romano, delegato sindacale di FISI – Lazio. Da quando l’estensione dell’obbligo vaccinale contro il Covid è entrata in vigore, è stato sospeso, perché non ha voluto cedere al ricatto di Stato.
Ha iniziato, quindi, dal 31 dicembre scorso, uno sciopero della fame contro questa imposizione.
Le ragioni della protesta le spiega in maniera molto chiara in un passo di un’intervista pubblicata da Pressenza.com:
“E’ lo Stato che ci condanna alla fame, siamo in 40 mila, attualmente ad essere privati dell’intero stipendio, e tra pochi giorni forse anche di più. Chi commette colpe gravi, di lesione agli altri, viene sospeso con metà stipendio e mantiene assegno familiare per gli alimenti. A noi invece tolgono tutto, non ci restano neppure gli assegni familiari o indennità per alimenti. Ci vogliono prendere per fame. Lo sciopero della fame è questo, mostrare che lo stato ci sta affamando. E’ una risposta non violenta alla deriva di uno stato sempre più totalitario, che si sta appropriando del corpo dei cittadini.”
Un primo obiettivo l’ha raggiunto il 3 gennaio scorso, ottenendo l’esenzione dall’obbligo vaccinale.
Il professor Davide Tutino si è presentato al centro vaccinale di Grottaferrata, dopo aver prenotato la vaccinazione anti-covid, accompagnato da uno dei legali dell’associazione Umanità e Ragione, l’avvocato Ida Nazzaro.
Il medico vaccinatore, prendendo atto dello stato di deperimento fisico del docente, provato da 4 giorni di sciopero della fame, non potendo escludere rischi sulla salute connessi all’inoculazione del vaccino, ha optato per l’esenzione dal trattamento sanitario.
“Questo provvedimento -ha subito commentato- apre una piccola grande crepa nella norma sull’obbligo, ma soprattutto apre la strada ad una lotta non violenta di massa”.
Lo sciopero della fame del prof. Tutino prosegue al fine di ottenere
- “che il governo fermi la condanna alla fame di decine di migliaia di cittadini, privati del lavoro e del pane per ragioni politiche, non sanitarie;
- che tutti i dispositivi di sicurezza imposti dal governo, tamponi compresi, siano gratuiti per i lavoratori, nel rispetto della normativa vigente, DLgs 81/08.”
In un post chiarificatore, pubblicato sulla sua pagina facebook, l’insegnante ha sottolineato l’importanza di questa piccola vittoria:
“L’esenzione da me ricevuta a seguito dello sciopero della fame non è una soluzione, bensì uno strumento. Abbiamo ricevuto uno strumento, sta a noi utilizzarlo.
È una crepa, sta a noi allargarla o cercarne altre.Cosa accadrebbe se centinaia, o centinaia di migliaia di cittadini si presentassero in digiuno, seguite dal proprio medico?
Forse uno, forse due, forse duecento, forse duemila vaccinatori avvertirebbero, come è accaduto con me, la responsabilità umana e deontologica di differire, oppure esentare dal TSO.Si apre la strada a una resistenza nonviolenta di massa.
Non significa vincere, sia chiaro. Significa la possibilità di con-vincere.”