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Con decreto in vigore da oggi, l’Italia inserisce limiti all’uso del Glifosato. Malta l’ha vietato del tutto. Coldiretti: “1 pacco di pasta su 5 italiano è fatto con grano trattato con glifosato”.
L’uso del famigerato glifosato, in Italia, è stato sottoposto a limiti. Sono entrate infatti in vigore delle restrizioni al suo utilizzo, in virtù di un decreto firmato dal Ministro per le Politiche Agricole Maurizio Martina, ed entrato in vigore oggi.
Il glifosato (o glifosate) è un prinicipio attivo brevettato dalla Monsanto e utilizzato in numerosi pesticidi, in particolare nel Roundup. L’Iarc, l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, l’ha inserito nella lista delle sostanze “probabilmente cancerogene”. Tuttavia l’Efsa, Agenzia per la sicurezza alimentare (ente di consulenza scientifica della Commissione europea), è giunta a conclusioni diametralmente opposte, giudicando il composto chimico come “probabilmente non cancerogeno”.
Ognuno sia libero di dare maggior credito ad un Agenzia governativa di consulenza della Commissione Europea, o viceversa, ad un’organizzazione non governativa, specializzata nella ricerca contro il cancro.
Intanto il nostro Paese ha voluto correre ai ripari, decidendo di porre quantomeno dei limiti, sebbene si richiedeva a gran voce la messa al bando, da parte di comitati di cittadini e associazioni.
Il decreto, in vigore da oggi, vieta l’uso del glifosato nella fase di pre-raccolta in agricoltura. Non potrà più, inoltre, essere impiegato questo comporto nelle zone “frequentate dalla popolazione o da gruppi vulnerabili quali parchi, giardini, campi sportivi e zone ricreative, aree gioco per bambini, cortili ed aree verdi interne a complessi scolastici e strutture sanitarie”.
E’ stato messo al bando anche l’uso di alcune sostanze chimiche impiegate solitamente insieme al glifosato per potenziarne l’efficacia. Tra queste le Poe-tallowamine.
Nei fatti, il decreto ricalca quanto deliberato dalla Commissione europea nello scorso giugno, quando fu chiamata a decidere sul rinnovo dell’autorizzazione alla vendita sul territorio dell’Unione europea si questa sostanza. La Commissione decise di rinnovare l’autorizzazione fino al 31 dicembre 2017, vietandone durante il periodo di pre-raccolta e nei luoghi frequentati o popolati.
La decisione di rinnovare l’autorizzazione, in sede europea, fu osteggiata da Francia e Malta, mentre la Germania si astenne. Ora Malta è il primo Paese dell’Unione europea a vietare l’uso e la vendita del glifosato sul proprio territorio. Altri Paesi stanno valutando di porre ulteriori restrizioni.
Coldiretti accoglie positivamente il decreto del Ministero, ma sottolinea che la sicurezza alimentare dei cittadini non sarà garantita finché non verranno bloccate le importazioni dai Paesi che continuano ad utilizzare il glifosato in pre-raccolta. Il presidente di Coldiretti Roberto Moncalvo afferma che “quasi un pacco di pasta su cinque italiano è fatto con grano trattato con glifosato nonostante il divieto imposto in Italia”.
Articolato pubblicato in origine su TagPress