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Un pullman FSE perde il portellone in corsa, lo zaino di uno studente rimane intrappolato nella porta del treno. Ritardi e soppressioni di corse sono la regola. Non se ne può più.
“Da lunedì 19 settembre prossimo il servizio ferroviario torna alla normalità”: questo diceva Ferrovie Sud Est (FSE) in un comunicato ufficiale, ma a quanto pare la musica non è cambiata. Non che la normalità per i servizi FSE sia qualcosa di soddisfacente ed efficiente, ma è comunque meglio dei gravi disagi subiti nei giorni scorsi i pendolari a seguito del fermo dei treni ATR 220, a causa di problemi di sicurezza.
Tuttavia la normalità non è arrivata. Nemmeno le quattro automotrici Fiat Aln 668, fornite in nolo da FS, hanno ovviato all’inconveniente.
Le soppressioni delle corse sono continuate anche questa settimana, un po’ in tutta la Puglia, perché i mezzi sono insufficienti. La maggior parte degli ATR sono bloccati, altri treni sono in avaria e i pullman non se la passano meglio.
A Sava, ad esempio, martedì scorso un pullman FSE, carico di studenti, mentre era in corsa, ha letteralmente perso il portellone posteriore. Nello stesso giorno un altro increscioso episodio si è verificato alla stazione di Locorotondo, dove lo zaino di uno studente è rimasto incastrato alla chiusura della porta di un treno FSE. Treni di questo tipo non dispongono di sistemi di sicurezza automatizzati, pertanto il treno si è fermato solo grazie all’intervento del macchinista su segnalazione degli altri passeggeri.
I ritardi sono ormai una regola, mentre i pendolari, come se non bastasse, sono spesso costretti a viaggiare schiacciati come sardine, in sovrannumero rispetto alla capienza massima. Ci sono studenti costretti a entrare in ritardo in aula o a saltare la prima ora di lezione, mentre nei casi peggiori il ritardo costringe gli studenti a saltare l’intera giornata di lezione. Altri hanno necessità di anticipare l’uscita, altrimenti non hanno pullman o treni per tornare a casa. In questo modo i trasporti pubblici non garantiscono il diritto all’istruzione, né un trasporto sicuro, né il diritto al lavoro.
La misura è più che colma, gli studenti e i genitori degli studenti sono insorti, in diverse parti della Puglia, tra cui Bari, Cellino San Marco, Martina Franca, Campi Salentina.
E’ da anni che va avanti questa storia – denunciano i comitati dei genitori, i rappresentanti degli studenti e i lavoratori pendolari – ma la situazione è solo peggiorata.
In particolare a Campi Salentina, stanchi di viaggiare schiacciati, martedì scorso gli studenti e i genitori hanno bloccato un pullman e richiesto l’intervento dei carabinieri della stazione locale, che dopo gli accertamenti di rito, hanno dato il via libera all’autista.
Non si può aspettare di risanare i bilanci della società, occorre intervenire immediatamente. Il trasporto pubblico è inefficiente e poco sicuro e non garantisce la mobilità. Non si può interrompere un pubblico servizio per ragioni di bilancio.
Pubblicato originariamente su TagPress.it