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La spiaggia di San Basilio è stata recintata, ma le misure dell’area autorizzata non tornano. Comitato No TAP segnala incongruenza.
Mattinata di sondaggi, tra le polemiche, sulla spiaggia di San Basilio a San Foca. Si tratta della spiaggia interessata dall’approdo del gasdotto TAP. I tecnici incaricati dalla società svizzera hanno avviato le attività di sondaggio geognostico, finalizzate alla ricostruzione del profilo stratigrafico del sottosuolo ed all’identificazione delle componenti. Si tratta del sondaggio conclusivo delle di indagini geognostiche lungo tutto il percorso del gasdotto.
Le operazioni sono state autorizzate all’Ordinanza 67/2016 dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Otranto e dovrebbero concludersi entro il 13 ottobre, con sospensione durante i giorni di venerdì, sabato e domenica.
“Lo spazio necessario alle operazioni è minimo, con un ingombro – scrive TAP in una nota – inferiore ai 40 m2 . Per ragioni di sicurezza, trovandosi su una spiaggia libera, lo spazio circostante all’area di lavoro è stato recintato. Cartelli esplicativi apposti sulla recinzione (oltre a quello previsto dalla legge per ogni attività di cantiere) danno a passanti e curiosi informazioni sull’attività”.
A sollevare le maggiori polemiche è stata l’area delimitata per eseguire le operazioni. Infatti, secondo quanto riferito dal Comitato No TAP, l’area autorizzata non sarebbe di 40 metri quadrati, ma di 34. Anzi, secondo gli attivisti, gli operatori avrebbero occupato molto più che 40 metri quadrati, “quasi tutta la spiaggia”.
Un’altra cosa che si chiede il Comitato è “che senso hanno le prospezioni geognostiche sulla spiaggia se i lavori sono già cominciati”? O meglio come hanno fatto a cominciare i lavori senza prospezioni??”.
Infatti queste attività sono preliminari all’inizio dei lavori, che però avrebbero dovuto essere avviati improrogabilmente entro il 16 maggio 2016, a pena di decadenza dell’autorizzazione unica alla realizzazione del gasdotto.
Sul posto sono anche intervenuti gli agenti della Polizia locale e i funzionari dell’Ufficio tecnico del Comune di Melendugno per eseguire i dovuti accertamenti. In effetti dalle foto inviate dal Comitato No TAP, l’area sembra di gran lunga superiore a 40 metri quadrati. Per avere un’idea, un’area di questa misura sarebbe il risultato di 10 per 4 metri lineari; mentre un ‘area di 34 metri sarebbe inferiore a 9 per 4 metri lineari.
Foto del Comitato No TAP:
Le foto inviate da TAP sono meno dettagliate e non rendono l’idea dell’estensione dell’area:
TAP assicura che al termine dei campionamenti, “lo stato originario dei luoghi sarà ripristinato mediante riempimento del foro di campionamento con materiale inerte certificato e, in superficie, con sabbia” e che “le attività di indagine sono supervisionate da un archeologo”.
Articolo pubblicato in origine su Tagpress